venerdì 31 dicembre 2021

Te Deum laudamus

Ti lodo Signore per la mia famiglia,

in diverso modo lottiamo

nella stessa battaglia.


Ti lodo Signore per i miei amici

che semplici e sinceri

rendono i giorni felici.


Ti lodo Signore per il mio lavoro

che mi fa sentire ricco

anche se non mi riempie d’oro.


Ti lodo Signore per mia moglie

che resta attaccata a quest’albero

come forti ed estive foglie.


Ti lodo Signore per la vita

anche se a volte

mi sfugge dalle dita.

giovedì 30 dicembre 2021

Positiva lamentela

Non so se era peggio quando il popolo del web condivideva il test positivo del test di gravidanza, rendendo pubblica una gioia che, secondo me, all’inizio deve essere custodita, amata e metabolizzata oppure ora che lo stesso popolo condivide con il mondo il risultato (positivo o negativo che sia) del tampone rapido per l’individuazione del SARS-COV2 (come la voglia matta di condividere i farmaci quando si è ammalati, altra stranezza per me).
Dovremmo essere figli di Dio e ci ritroviamo figli dei Ferragnez.

Ovviamente, ognuno è libero di fare ciò che vuole come io sono libero di scrivere questa lamentela.

lunedì 27 dicembre 2021

Doc a chi?! Vocazione e volontà di Dio

Tra i miei contatti social si parlava molto del libro Doc a chi?! ma, devo essere sincero, all’inizio ero un po’ prevenuto. Pensavo che fosse un libro palloso in cui l’autrice vuole invitare le altre donne a dedicarsi solo alla famiglia, in cui si esalta la donna come angelo del focolare e che questa sia l’unica via per la salvezza femminile. Non è così. Questa è stata la prima lezione (e forse la più importante) che Lisa Zuccarini mi ha impartito: non devo essere prevenuto (spesso lo dimentico).

Quando ho capito che questo libro narrava di vicende personali, ho cambiato registro. Ho iniziato a leggerlo con attenzione, rispetto e, come quando vengo invitato per la prima volta a casa di qualcuno, sono entrato nella vita di Lisa in punta di piedi rimanendone tremendamente colpito. Non potevo fare altrimenti. L’alternativa era leggere le pagine con superficialità ma non è il mio modo di entrare in contatto con la vita altrui. Sono stato così attento durante la lettura che ad un certo punto, come scrive Costanza Miriano nell’introduzione a questo testo, mi è venuta voglia di essere amico dell’autrice. Sembrava come se, molte volte, anche se parlava di esperienza al femminile, le cose scritte erano rivolte a me. Dalla sofferenza nel non avere figli alla gioia di capire che c’è un Dio che mi ama per quello che sono e che mi trova bello nonostante le mie imperfezioni, ogni singola parola mi diceva qualcosa. Non tutto però: lo smalto in macchina, per esempio, non lo metto.

mercoledì 22 dicembre 2021

L’arte della famiglia


La settimana scorsa, quando sono andato con Angelica a Firenze, ho potuto ammirare uno dei quadri che preferisco: la Sacra Famiglia di Michelangelo, anche conosciuta come il Tondo Doni.

Guardando questo dipinto di persona ne ho percepito tutto lo splendore e, finalmente, sono riuscito a capire il perché di tutta questa bellezza. Oltre alla sua dinamicità, ciò che mi colpisce è la quotidianità in cui vengono dipinti Maria, Giuseppe e Gesù. Sembra di poter ascoltare i sorrisi del piccolo Gesù mentre si gode la sua mamma e il suo papà. Una scena, questa, che ha il profumo della tenerezza, che ammorbidisce il cuore e insegna l’amore. Tuttavia, è questo che rappresenta la famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe: la bellezza di essere padre, madre e figli nonostante le difficoltà.

martedì 7 dicembre 2021

Le nuove frontiere della scuola

La scuola gioca un ruolo fondamentale per l’educazione dei ragazzi. Per questo motivo può diventare protagonista della loro educazione verso l’utilizzo sano e consapevole di internet e delle tecnologie digitali.

In questo periodo storico famiglie e ragazzi hanno dovuto scontrarsi con la didattica a distanza (DAD). Non potendo andare fisicamente in aula, le scuole hanno dovuto ricorrere agli strumenti digitali per le normali attività didattiche. In verità, se tutto questo a noi risulta nuovo, dobbiamo dire che sono già alcuni anni che gli strumenti digitali sono ormai essenziali per la conoscenza, creandone una indiretta e destrutturata, a volte alternativa agli insegnamenti scolastici. Con la DAD possiamo affermare che gli insegnanti hanno avuto la possibilità di riconquistare quella centralità che stavano rischiando di perdere (in parte l’hanno già persa). Basta avere uno smartphone, infatti, per poter avere l’accesso ad una quantità di informazioni enorme.

mercoledì 1 dicembre 2021

Gentilezza e vivere civile

“Hai visto che quella donna, oggi, ti ha ringraziato?”

“Quale?”

“Quella che hai fatto attraversare.”

“Ormai non ci faccio più caso.”

“Vabbè, sei stato gentile…”

“No, sono stato civile. Quella poveretta era sulle strisce pedonali da chissà quanto tempo. Era mio dovere fermarmi.”

“E questa non è gentilezza?”

“Quanto sei ingenuo MiniG. Vivi troppo tra i tuoi LEGO.”

“Che poi sono i tuoi…”

“Certo, ma io sono generoso e ti lascio giocare. Ecco, questa è gentilezza.”

“Quindi la gentilezza è un di più?”

“No, dovrebbe essere la regola. Forse quella più importante per il vivere civile.”

“Eh! Vedi che vivere civile e gentilezza sono legati? Ho ragione io!”

“Mah… la gentilezza rende più bello il vivere civile. Vedi, se non sono abituato ad atti di gentilezza non posso essere civile. Se non faccio entrare la mia vicina di casa in ascensore prima di me perché la vedo con le mani piene di busta della spesa, non vedo nemmeno qualcuno che ha diritto ad attraversare sulle strisce pedonali.”

giovedì 25 novembre 2021

Uno sforzo educativo

Una volta trovavo stucchevoli e piene di retorica queste iniziative. Però, fortunatamente, nella vita si cambia idea su molte cose e, alla fine di questa giornata, un pensiero voglio esprimerlo per tutte quelle donne che vengono maltrattate fisicamente e psicologicamente in famiglia, al lavoro, per strada. Prima ci renderemo conto che è una questione culturale, prima potremo porvi rimedio.

Dovremmo fare anche un ulteriore sforzo: non additare tutti gli uomini come violenti solo per la “colpa” di essere maschi (alcuni pensatori e pensatrici la definiscono tale). Fortunatamente non tutti lo siamo. Molti di noi, infatti, abbiamo avuto delle donne che ci hanno educato (anche a suono di pantofole) al rispetto e che ci hanno insegnato che non c’è bisogno di essere donne per essere gentili. Non tutti siamo “uomini di niente”.

mercoledì 24 novembre 2021

Perché a chi non ha sarà tolto?

“A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha.” (Lc 19,26)

È da qualche giorno che penso a questa frase del Vangelo, da quando, dopo averla condivisa come storia sul profilo Instagram de @laparoladellafesta, mi è stata posta un domanda secca: cosa significa? Perché, diciamoci la verità, sembra proprio che questa frase premi chi ha tanto e punisca i poveri. Ma è davvero così? Ovviamente no. Bisogna contestualizzare. Gesù ha appena finito di raccontare la parabola dei talenti, la storia del re che parte, lascia dei talenti (soldi) ai suoi sottoposti che li investono facendoli fruttare. Solo uno di loro ha nascosto l’unico talento ricevuto per timore del suo padrone. Il re, allora, decide di togliergli tutto e dare di più a chi ha fatto fruttare il suo patrimonio durante la sua assenza.

Visto in quest’ottica è tutto diverso. Mi sono accorto che Dio non è cattivo e malvagio ma giusto. Egli, infatti, ci invita a crescere nell’amore e a farlo con i nostri talenti (in questo caso non mi riferisco ai soldi). Siamo chiamati a far crescere il Suo regno annunciando il Vangelo e guai a noi se non lo facessimo (1Cor 9,16). Noi siamo interpellati in prima persona con quello che siamo a portare la Buona Novella agli altri e a farlo con parole, opere e azioni (trittico indissolubile). Per questo motivo Dio è esigente con noi: perché vuole che il suo amore arrivi a tutti e che siamo noi a farlo arrivare.

Chiediamo al Padre che possiamo crescere nell’amore e di far fruttare il suo amore donato per non ritrovarci soli, desolati e senza nulla tra le mani che il vuoto che la Sua assenza porta nei nostri cuori.

sabato 20 novembre 2021

Un sorriso nel cuore. Un incontro con il papa

Ancora non ho smaltito l’emozione dell’incontro che oggi io e Angelica abbiamo avuto con papa Francesco. Un incontro che ci è stato permesso grazie alle sorelle Cooperatrici Oblate di Maria Immacolata per i 70 anni della loro fondazione e a cui eravamo presenti anche alcuni membri della famiglia oblata. Il tutto è avvenuto nella semplicità a cui il pontefice ci ha abituato nei suoi anni di pontificato.

Ho avuto la fortuna di averlo incontrato e di avergli potuto regalare una copia del libro di poesie che ho scritto qualche anno fa. La cosa bella è che mi ascoltava, ha pesato ogni parola che dicevo ed era rimasto colpito dall’intento per cui avevo scritto il libro.

La foto è sgranata (per il momento sono riuscito a recuperare solo questa) ma si vede la gioia che ha pervaso il nostro incontro. Questo è il momento in cui gli ho detto che io e Angelica, quando litighiamo, non andiamo a dormire se non facciamo la pace. “Bravi! Se non lo fate il giorno dopo è tutto più terribile!”. Un consiglio paterno, detto con sincerità, spontaneità e autenticità. Sorrideva Francesco, era palesemente stanco ma sorrideva anche ad uno sciocco come me che, in barba all’etichetta vaticana, ha iniziato a fare battute con lui.

Il suo sorriso è stampato nel mio cuore perché non era scontato e perché era sincero.

sabato 13 novembre 2021

Hikikomori. Stare in disparte

Noi adulti, anche giustamente direi, ci preoccupiamo tanto se vediamo i nostri ragazzi chiusi in camera per lungo periodo a giocare con telefoni, computer e console. Quante volte, dopo essere entrati nella loro camera e, trovando questa al buio, ci viene la tentazione di accendere la luce o aprire le finestre? Tante. Spesso non ci accorgiamo che questo nostro modo di fare rischia di essere deleterio. Tuttavia, siamo spinti dalla preoccupazione che questi nostri adolescenti non escano più dalle loro camere. Siamo spaventati che quello diventi il loro mondo. Non lo nego. Può accadere.

C’è un fenomeno studiato in Giappone da Saito Tamaki che prende il nome di hikikomori e del quale, purtroppo, in Italia non ne siamo esenti. Il termine hikikomori è una parola giapponese e significa “stare in disparte”. Per essere precisi, il giovane hikikomori è un ragazzo che lentamente si mette in disparte dal mondo. Prima inizia ad abbandonare la scuola (o il lavoro) e successivamente si allontana da ogni tipo di relazione per recludersi fisicamente e psicologicamente, trovando, spesso, come unico svago ciò che gli offre la rete internet. Questa azione di mettersi in disparte può avere diverse cause e i due ambienti dove questo fenomeno può nascere e svilupparsi sono la famiglia e la scuola. Nella famiglia, secondo gli studi dello psicologo giapponese, un rapporto troppo attaccato alla madre può essere deleterio. Non riuscire a camminare da solo può creare insicurezza e depressione in molti giovani soggetti. Per quanto riguarda la scuola, le dinamiche di bullismo possono giocare un ruolo fondamentale per lo sviluppo di questo allontanamento sociale.

lunedì 8 novembre 2021

Dialogo sulla Christian Music

“Perché Christian Music? Perché usare un termine in inglese?”

“Perché fa figo!”

“Non dire sciocchezze MiniG… questo quesito mi perseguita da qualche giorno.”

“Chiedilo a chi fa questo genere di musica.”

“Non mi sei d’aiuto.”

“Grazie, altrettanto.”

“Ho l’impressione che il termine Musica Cristiana in Italia non attaccherebbe.”

“Manco quello inglese. Non mi pare sia così diffuso questo genere musicale.”

“Qui sbagli. Non è un genere musicale. Conosco cantanti e gruppi di Christian Music che fanno rock, pop, rap…”

“Rap?”

“Sì, ascolta SINAI…”

“Ma io ascolto quello che ascolti tu e a te il rap non piace.”

“In effetti… ma era per dirti che la Christian Music non è un genere. Lo vedo come uno stile che vuole raccontare la bellezza dell’essere cristiani.”

“Ma tu, poi, l’hai sempre snobbata.”

“Sì, ma nella vita ho cambiato opinione su molte cose. Il problema è che ho sempre considerato la musica cristiana come pallosa. La confondevo con i canti da messa. Belli eh… ma non da ascoltare in macchina mentre vado a lavoro.”

“Poi cosa è successo?”

giovedì 4 novembre 2021

Lettera a Gigi prete diocesano gatto

Caro Gigi prete diocesano gatto,

io non sono che un piccolo alter (l)ego di questo sciocco di Giovanni Varuni (in verità lo definisco sempre con parolacce ma non mi va di scriverle a te che poi rischio di vederti bilocato accanto a me con il tuo spruzzino di acqua esorcizzata). Ti scrivo perché, io e lui, ci siamo impegnati e abbiamo letto il libro in cui vengono narrate alcune tue gesta.

Stamattina ne abbiamo parlato a lungo io e Giovanni (quando non ha turno in casa famiglia e resta a casa da solo diventa estenuante con le sue seghe mentali). Ammetto che entrambi abbiamo avuto difficoltà con il termine bagigi, siamo napoletani (almeno lui lo è), viviamo a Roma e questo termine non lo conoscevamo. Google ci aiutato e abbiamo continuato la lettura.


Coso mi ha confessato che è andato un po’ in crisi mentre leggeva il libro. Ad un certo punto, infatti, ha iniziato a temere di essere un cattolico-gelato-pizza. A lui piacciono tanto i gelati e la pizza (è pur sempre un napoletano che vive a Roma) ma poi ha capito che non c’entrano il gelato e la pizza, che non ti ritroverà accanto a lui con lo spruzzino per questo. Il suo timore, leggendo il libro, è di sentirsi un cristiano annacquato. Più andava avanti con la lettura e più lo vedevo paonazzo (la cosa mi divertiva tanto in verità). Ad un certo punto ha sorriso, ha ripreso il suo colore naturale (che, veramente, non si discosta molto dal paonazzo) e mi ha detto: “MiniG (questo è il mio nome), non sono un cattolico-gelato-pizza e non lo sono per due, forse tre motivi (sì, non è molto sicuro quando parla).”

mercoledì 3 novembre 2021

Il più grande tra i santi

LETTERA APOSTOLICA DI S.S. PAPA PIO IX
- INCLYTUM PATRIARCHAM-

La Chiesa Cattolica giustamente onora con un culto sempre più diffuso e venera con un sentimento di profondo affetto, l'illustre benedetto patriarca Giuseppe, ora coronato di gloria e di onore in Cielo.
Sulla terra, l'Onnipotente Dio, preferendolo a tutti i Suoi Santi, lo destinò ad essere il casto e vero sposo dell'Immacolata Vergine Maria  così come il padre putativo del Suo Unigenito Figlio
Egli certamente lo arricchì e lo colmò di grazie uniche e sovrabbondanti, rendendolo capace di eseguire più fedelmente i doveri di un così sublime stato.
Perciò, i Romani Pontefici, Nostri Predecessori, al fine di incrementare e stimolare ardentemente sempre più nel cuore dei fedeli Cristiani l'affetto e la devozione verso il santo patriarca, e di esortarli ad implorare la sua intercessione presso Dio con la massima confidenza, non hanno mancato di decretare nuove e sempre maggiori espresioni di venerazione pubblica verso di lui in tutte le occasioni propizie.

mercoledì 27 ottobre 2021

Nella stessa Maniera di Dio

DECRETO DI S. S. IL PAPA PIO IX proclamante S. Giuseppe PATRONO DELLA CHIESA CATTOLICA 

All'Urbe e all'Orbe. 

Nella stessa maniera che Dio aveva costituito quel Giuseppe, procreato dal patriarca Giacobbe, soprintendente a tutta la terra d'Egitto, per serbare i frumenti al popolo, così, imminendo la pienezza dei tempi, essendo per mandare sulla terra il suo Figlio Unigenito Salvatore del mondo, scelse un altro Giuseppe, di cui quello era figura, e lo fece Signore e Principe della casa e possessione sua e lo elesse Custode dei precipui suoi tesori. Di fatto, egli ebbe in sua sposa l'Immacolata Vergine Maria, dalla quale nacque di Spirito Santo il Signor Nostro Gesù Cristo che presso gli uomini degnossi di essere riputato figlio di Giuseppe, e gli fu soggetto. E Quegli, che tanti re e profeti bramarono vedere, Giuseppe non solo Lo vide, ma con Lui ha dimorato e con paterno affetto l'ha abbracciato e baciato; e per di più ha nutrito accuratissimamente Colui che il popolo fedele avrebbe mangiato come pane disceso dal cielo, per conseguire la vita eterna. Per questa sublime dignità, che Dio conferì a questo fedelissimo suo Servo, la Chiesa ebbe sempre in sommo onore e lodi il Beatissimo Giuseppe, dopo la Vergine Madre di Dio, sua sposa, e il suo intervento implorò nei momenti difficili.

sabato 16 ottobre 2021

Squid Game. I bambini e noi adulti

Sto guardando, Squid Game, la nuova serie del momento di Netflix. L’ho iniziata per poter capire i meme che girano sui social. Di questa serie se ne sta parlando molto in particolare per ciò che riguarda l’effetto che ha sui bambini. Leggendo vari articoli e commenti sulla serie mi vengono in mente due cose. La prima è che Squid Game non è meno violenta di tante altre serie televisive delle quali, ovviamente, la visione non è consentita ad un pubblico bambino.

Il secondo pensiero nasce dal fatto che in molti diano la colpa a Netflix. Tuttavia, se i bambini sono turbati è perché gli è stato permesso di guardare la serie oppure perché non si è vigilati sull’utilizzo che fanno, in particolare i preadolescenti, dei dispositivi digitali. Non ho figli ma lavoro in una casa famiglia ed è una lotta dire ai più piccoli cosa non devono guardare. Mi rendo conto che, a volte, è anche difficile fargli capire perché i loro compagni di classe guardano determinate cose e loro no (un bimbo di 9 anni, una sera mi chiese di guardare IT ma la richiesta è stata rispedita al mittente).

venerdì 15 ottobre 2021

Un libro, un ricordo

A questo libro sgangherato ci sono molto legato. No, non solo perché sono un appassionato di Tolkien. Questo è il primo testo de Il Signore degli Anelli che lessi nel 2006 (ho sempre ammesso che la mia passione per la Terra di Mezzo è nata con i film, solo successivamente ho letto il libro). Questo nella foto è stato il primo ISDA che lessi ma non il primo nel senso di edizione letta. Ho letto proprio questo libro, ho sfogliato queste pagine, ne ho assaporato le parole e odorato i profumi.

Il libro non era mio. Vivevo a Marino in provincia di Roma ed ero al Centro Giovanile dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, una comunità di giovani che per un anno viveva (in verità esiste ancora oggi fortunatamente) il Vangelo, si faceva quotidianamente l’esperienza di Gesù in mezzo tra di noi. In quell’anno (settembre 2005 - settembre 2006) avevo trovato nella libreria della casa questo testo e lo divorai. Ricordo che dicevo al mio compagno di stanza “vediamo oggi cosa combinano questi nove” (riferendomi alla Compagnia dell’Anello) e iniziavo la lettura.

giovedì 23 settembre 2021

I nuovi bulli

Quando ero più piccolo ero considerato un bravo ragazzo. Questa mia bontà, spesso, veniva travisata e sopraffatta dai miei compagni di classe delle scuole medie. Oggi, liberamente, posso dire che rientrerei benissimo nella categoria dei bullizzati. C’erano giorni che avevo terrore di andare a scuola. C’erano giornate che venivo minacciato di essere picchiato fuori scuola e la custode della scuola sapeva che se all’uscita mi nascondevo dietro la guardiola voleva dire che mi stavo difendendo da qualche minaccia. Non è stato facile per me riscattarmi, ho dovuto aspettare di passare alle superiori. Fortunatamente la situazione è cambiata in meglio. Per tanti non è così, non hanno la stessa fortuna.

Oggi il fenomeno del bullismo è cresciuto ed è sotto l’attenzione di tutti. La “tradizionale” forma di bullismo è stata affiancata dai moderni mezzi di comunicazione. La cattiveria dei bulli trovano una grossa cassa di risonanza sui social network e sulle chat creando danni nei ragazzi che vengono sopraffatti da queste dinamiche. Questo fenomeno prende il nome di cyberbullismo.

mercoledì 22 settembre 2021

Salvaguardare le api da casa

Ieri ho letto un articolo di ANSA nel quale era scritto che “Il 9% circa delle specie di api e farfalle è a rischio di estinzione e con essi anche i contributi alle comunità, tra cui l'impollinazione delle piante, il principale meccanismo che le piante hanno a disposizione per riprodursi. Il valore economico del servizio di impollinazione animale è stimato in circa 153 miliardi di euro l'anno su scala mondiale, 22 miliardi su scala europea e 3 miliardi su scala nazionale.”

Lo sappiamo, ormai ce lo stanno dicendo in tutte le salse. Mentre pensavo a queste cose ho guardato il mio terrazzo e i fiori che ho. Su una gerbera c’era quest’ape posata e mi son detto che se ognuno avesse dei fiori sul proprio balconcino, terrazzo o giardino potremmo tutti insieme salvaguardare le api e il bene che fanno all’ecosistema.

martedì 14 settembre 2021

Albero di Vita

Albero di vita

che abbraccia il mondo intero.

Innocente Uomo 

con forza ti ha portato

e sul monte calvo

con amore ti ha piantato.

Sei cresciuto forte e robusto.

Le tue radici

d’amore son nutrite.

Dai tuoi rami il frutto di speranza:

rosso di sangue,

lava il mio peccato

e il suo forte sapore

Speranza dona a tutti.

sabato 11 settembre 2021

2001 - 11 SETTEMBRE - 2021

Ci sono eventi che segnano. Tutti ricordiamo dove eravamo nel momento dell’attacco alle Torri Gemelle. Ricordo ancora la voce di mia mamma che, vent’anni fa, diceva "è la fine del mondo". Lo era sul serio. Il mondo, come lo avevamo conosciuto fino a quel momento, sarebbe inevitabilmente finito, cambiato. La storia, da quel giorno, è stata stravolta, come un libro ha iniziato a girare le sue pagine in modo veloce intrecciando gli eventi che avrebbero caratterizzato la nostra contemporaneità e che, ancora oggi, portano dolore nelle vite di molti.

A modo mio rendo onore alle vittime e agli eroi di quel drammatico 11 settembre 2001.

giovedì 2 settembre 2021

Innamorarsi della casa comune

Ieri in autostrada, mentre viaggiavo per andare in provincia di Reggio Calabria, ho potuto vedere lo scempio che gli incendi di questa estate hanno causato e stanno continuando a causare in Calabria (perché nonostante i media non ne parlino, ci sono ancora). Paesaggi bellissimi che ormai sono tappezzati di bruciature che impiegheranno anni a tornare verdi. La cosa triste, però, è che gli occhi rischiano di abituarsi a questo scempio, di passare accanto e non notare i cambiamenti negativi dei nostri paesaggi. Dovremmo rinnovare il nostro sguardo e iniziare a guardare le nostre terre con gli occhi degli innamorati per poterne apprezzare le bellezze e difenderle. Perché non dobbiamo dimenticare che abitiamo tutti in una casa comune di cui prenderci cura.

lunedì 30 agosto 2021

Il vuoto della pornografia

Non cedete mai alla tentazione di aprire la cronologia dei browser dei vostri figli perché potreste restare sconvolti. È quello che è accaduto a me con uno degli adolescenti della comunità in cui lavoro. Mi chiese un favore, non riusciva a ritrovare un sito sul quale aveva visto una cosa e gli diedi una mano controllando la sua cronologia. Lui fu ingenuo ma io fui sconvolto dalla quantità di siti pornografici che aveva visitato.

Cerchiamo di sfatare un mito: questo fenomeno non è prerogativa maschile ma ci sono delle ricerche degli ultimi anni che affermano che il fenomeno in questione prende piede anche tra le donne e, naturalmente, tra le adolescenti. C’è da sottolineare che la pornografia non è un fenomeno adolescenziale ma una grande fetta di adulti ne ha una dipendenza.

Cosa spinge i nostri giovani a usufruire di questo materiale che è presente in rete? Bisogna distinguere due ordine di cose. Senza ombra di dubbio la facilità di accesso e la gratuità sono degli indicatori fondamentali. Un altro concetto importante è la pornografizzazione che sta assumendo una cornice importante non solo per internet. Questo termine indica quel processo che vede estendere la pornografia oltre i limiti in cui era confinata nel passato. Per i nostri ragazzi questo è deleterio perché, in una fase della vita in cui sono alla scoperta del nuovo, in cui subiscono dei cambiamenti corporei impostanti e in cui iniziano a fare i conti con la sessualità, è pericoloso. La pornografizzazione rischia di trasformare la sessualità in una mera prestazione e non più come atto emotivo. Questo processo è un male perché esclude il cuore e i sentimenti dalla sessualità puntando l’attenzione sulla pratica. Infatti, la tecnica (che nel caso della pornografia è denigrante della persona), insieme alla dipendenza che si può avere con il tempo, sono la cosa più pericolosa che ci troviamo davanti.

sabato 21 agosto 2021

Quell’amore che non riesco a trattenere

Quell’amore che non riesco a trattenere è un libro bellissimo che ho letto tutto d’un fiato (mi sono alzato dal divano una sola volta per bere). Un testo, questo di Alumera, che dalle prime pagine in cui racconta della nonna (pagine che mi hanno emozionato tanto) è un vero e proprio inno all’amore, dove a tratti sembra di leggere delle vere e proprie poesie che rendono la scrittura ancora più emozionante rendendo il racconto romantico.

Il libro parla delle coincidenze impossibili che hanno portato Alumera a sentirsi influencer di luce e si conclude con un invito affinché tutti possano esserlo. Personalmente, questo testo, l’ho letto in un periodo in cui mi sto interrogando su come essere testimone del Vangelo anche sui social, su come fare per donare, anche digitalmente, un’immagine reale di me stesso e non patinata. Ed è in questo tempo di riflessione che ho iniziato con le foto LEGO-cristiane, che ho trovato un modo mio (oltre alle poesie) per poter gridare al mondo che Dio ci ama.

venerdì 20 agosto 2021

Non è affar nostro

“Non è affar nostro”

da bocca frase è uscita

ma resta come inchiostro.

Di indelebile macchia

di inumana viltà

di cuore inaridito

da cieco egoismo.

È sempre affar nostro

se a soffrire è il fratello

mentre porta il suo fardello

che lo schiaccia

e, senza respiro,

fa fatica a camminare.

È sempre affar nostro

perché il male che vediamo

oltre la siepe del nostro giardino,

con forza ci invade

e cambia la nostra vita.

Il cuore in subbuglio

con dolcezza suggerisce:

“Se avessi capito

che in fondo era affar tuo,

la tua coscienza ora

vivrebbe serena.”

giovedì 19 agosto 2021

Sono un essere umano

Oggi con la casa famiglia siamo andati in gita ai Prati di Cottanello, nel reatino. Un posto bucolico e ameno dove poter trascorrere in tranquillità qualche ora. Tra carne alla brace, mucche, cavalli e maiali che pascolavano in mezzo a noi abbiamo passato una giornata spensierata e lontana dalla città.

La cosa interessante, e che mi ha lasciato riflettere, è che il telefono non prendeva. I più si sono messi a rincorrere la palla (ne hanno bucate due), i più grandi a cuocere la carne sulla brace ma qualcun altro era impanicato dal fatto che non prendesse la linea telefonica e, in preda alla disperazione, si è messo a guardare vecchie foto e ad ascoltare le registrazioni delle interrogazioni scolastiche.

Devo essere onesto: anche io mi sono preoccupato un po’ da questa mancanza. Ho pensato che se qualcuno avesse voluto cercarmi per dirmi una cosa importante e urgente non avrebbe potuto raggiungermi. Per 6 ore sono stato letteralmente irreperibile telefonicamente. Avrei potuto godere di questo, trovare sollievo di non essere schiavo della tecnologia ma, onestamente, mi cresceva ansia. Cosa sono diventato? Uno schiavo della modernità? Cosa nasconde questo mio senso di smarrimento se non dovessi essere reperibile?

Le domande aumentavano sempre più ma ad un certo punto c’è stata una domanda che mi ha svoltato la giornata: cosa succede al mondo se non sono reperibile per qualche ora? La risposta è stata esaltante. Nulla. Al mondo non succede nulla, continua a girare anche senza di me. Gli eventi, belli o brutti, accadono lo stesso e non fa alcuna differenza se vengo a saperlo subito o dopo. Ho iniziato a godermi la giornata, i ragazzi che erano con noi e il fantastico panorama.

Grazie a Dio mi rendo conto che sono un essere umano.

martedì 17 agosto 2021

Senza offendere nessuno

Senza offendere nessuno non è solo il titolo del libro di Giovanni Scifoni, attore romano, ma è anche una buona premessa di vita senza la quale rischiamo solo di incattivirci.

Come accade nei suoi spettacoli teatrali, Scifoni è riuscito ad incantarmi con questo volume aprendo il suo mondo e la sua vita per raccontarsi e far riflettere. Un testo, questo, che con delicatezza riesce a parlare degli esseri umani all’essere umano, in cui il filo conduttore è il messaggio che non bisogna essere sempre contro ma anche con chi ha delle posizioni (etiche, filosofiche e religiose) diverse dalle nostre. Lo definirei un manuale per il dialogo.

Senza offendere nessuno è un libro che casca a pennello in questa fase della mia vita in cui ho abbandonato le tante crociate in difesa dei miei valori e gli scontri con mi lasciavano con l’amaro in bocca perché mi facevano considerare incompreso. Questo libro mi ha fatto confermato che si può convivere con chi la pensa diversamente da me e, non per questo, perdere la mia identità, i miei valori; che la vita non può essere fatta solo di scontri ma anche di incontri; che spesso non vince chi grida più forte ma chi riesce a toccare la vita di chi si ha di fronte.

sabato 14 agosto 2021

È vero o non è vero? Questo è il problema

L’altro giorno ho deciso di fare un esperimento: ho condiviso sul mio profilo Facebook una foto modificata dei genitori di Marty McFly, celebre protagonista (interpretato da Micheal J. Fox) della saga di Ritorno al Futuro. Gli attori nella foto sono Lea Thompson e Crispin Glover.

Questa foto gira da anni in rete con varie didascalie. Puntualmente, chi la condivide scrive di averla trovata e che vorrebbe consegnarla al proprietario che l’ha persa. In allegato trovate lo screenshot del post.

Mi son detto di mettere alla prova chi segue il mio profilo privato e il risultato è stato spiazzante, basti guardare i numeri dei commenti e delle condivisione del post.

Questo gioco ha sortito in me due riflessioni. La prima è sul numero delle condivisioni. Molte di queste sono state fatte da buontemponi come me che volevano solo giocare un po’ trovando il post divertente. Tuttavia, più di 2000 condivisioni mi sembrano un po’ tante e preoccupanti perché credo che la maggior parte di queste sono state fatte senza preoccuparsi tanto di verificare se il fatto fosse vero oppure no; senza verificare se la mia richiesta di aiuto fosse vera. Non lo era e, come non era vero il mio post, ce ne sono a centinaia che non raccontano il vero e che, puntualmente, trovano spazio nella rete e soprattutto sui social. Sono sicuro che questo errore è spesso fatto in buona fede, spesso ci fidiamo, come nel mio caso, di chi condivide un contenuto. Non solo, il post è stato condiviso tante volte nonostante nei commenti c’era chi aveva svelato chi fossero i personaggi della foto. Errore grossolano! Bisogna verificare sempre. Questo era un gioco ma spesso condividiamo, con queste modalità, tante notizie false.

domenica 8 agosto 2021

Per non dimenticare: 30 anni fa la nave Vlora

8 agosto 1991 - 8 agosto 2021

30 anni dallo sbarco della nave Vlora in Italia. Quasi 20000 albanesi (saranno rimpatriati in 11000) partirono in condizioni molto precarie dalla loro patria (basta guardare la foto) per scappare da un regime comunista che stava perdendo il potere ma non la sua crudeltà.

In Italia, questi profughi, furono trattati non proprio benissimo. Cibo buttato giù dall’elicottero come se fossero bestie da sfamare e come tali furono rinchiusi in uno stadio. La popolazione, quella genuina, si fece carico di queste persone. Una pagina triste della nostra storia europea che, spero, non si ripeta più.

mercoledì 14 luglio 2021

Omelia di san Giovanni Paolo II ai livornesi

Cari fratelli e sorelle!

1. Sono qui oggi, insieme con voi per venerare san Giuseppe nel giorno in cui lo venera la Chiesa intera. Essa lo venera come merita quell’ammirevole “uomo giusto”, sposo – dinanzi alla legge – di Maria, Vergine di Nazaret, Madre del Figlio di Dio. 

Contemporaneamente la Chiesa venera Giuseppe di Nazaret come “artigiano”, come uomo del lavoro, forse falegname di professione. Egli è stato il solo e l’unico – tra tutti gli uomini del lavoro sulla terra – presso il cui banco di lavoro si presentava ogni giorno Gesù Cristo, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo. Proprio lui, Giuseppe, gli ha fatto imparare il lavoro della sua professione, lo ha incamminato in essa, gli ha insegnato a superare le difficoltà e la resistenza dell’elemento “materiale” e a trarre dalla materia informe le opere dell’artigianato umano. È lui, Giuseppe di Nazaret, che ha legato una volta per sempre il Figlio di Dio al lavoro umano. Grazie a lui, lo stesso Cristo appartiene anche al mondo del lavoro e rende testimonianza della sua altissima dignità dinanzi agli occhi di Dio.

giovedì 8 luglio 2021

Narrare il cambiamento

Un ragazzino bravo a giocare a calcio, un giorno ci comunica che vuole provare un altro sport. In casa famiglia restiamo straniti da questa decisione che ci sembra senza senso e, probabilmente, un senso potrebbe non averlo. Chi ha a che fare con adolescenti sa benissimo che questi episodi non sono rari e non riguardano solo lo sport. Tante cose che i nostri ragazzi hanno sempre fatto, pure con piacere (almeno a noi sembra così), di punto in bianco sembrano che a loro non vadano più bene.

L’adolescenza è un’età particolare, è la fase della vita in cui si vivono tanti cambiamenti. Per i nostri ragazzi, questa è l’età di passaggio: non sono bambini e non sono adulti. Vivono un limbo in cui devono costruire la loro identità. Mentre da piccoli questa costruzione è resa più facile dall’aiuto della famiglia e della scuola, nell’adolescenza, dove inizia il distacco dalla famiglia, i ragazzi cercano in altri ausili gli strumenti per la formazione della propria identità.

martedì 6 luglio 2021

Un bacio (nel bene o nel male) cambia il mondo

Un bacio è un segno di affetto. Forse ne abbiamo capito l’importanza con questa pandemia che, sempre più, ci ha allontanato dall’esprimere il nostro bene con questa modalità.

Un bacio lascia il segno nel nostro cuore; ci mostra l’affetto di chi ce lo dona. Un bacio può tranquillizzarci, lo sanno bene i bambini che, quando sono disperati, ne sentono un bisogno immenso.

Ci sono, tuttavia, dei baci falsi, dati solo per abitudine, vuoti di significato. Sono dolorosi perché se ne percepisce tutto il valore nascosto. Anche questi baci sono importanti perché sono insegnamenti importanti, ci formano come uomini e donne. In qualche modo ci fanno maturare e crescere.

Pensiamo al bacio di Giuda (che ho rappresentato in questa fotografia). Immaginate il dolore di Gesù nel momento che un bacio, un segno di affetto, viene usato per tradirlo. A me sarebbe cascato il mondo addosso ma è stato proprio quel bacio che ci ha portato alla salvezza, che ha permesso che i nostri peccati siano stati lavati nel sangue di Cristo. Forse, senza quel bacio, nulla di tutto ciò sarebbe accaduto.

Lasciamoci baciare, quindi, perché un bacio (nel bene o nel male) può cambiare il mondo.

mercoledì 30 giugno 2021

Il mese di marzo, il mese di san Giuseppe

Ormai, almeno nel mondo cattolico (lo spero), tutti sanno che il mese di marzo è dedicato a san Giuseppe.
Le origini di questa devozione sono legate ad alcune pubblicazioni che, probabilmente, hanno trovato consenso tra i fedeli.
Nel 1810 Giuseppe Marconi pubblicò Il mese di marzo consacrato al glorioso patriarca san Giuseppe sposo di Maria Vergine per ottenere il suo patrocinio in vita e in morte. Questa edizione ebbe successo anche in altre lingue. San Gaspare Bertoni, nel 1844, ne curò una riedizione ristampata in fotocopia dai Padri Stimmatini nel 1990.
La pratica del mese di marzo fu approvata ed indulgenziata. Il 27 aprile 1865 scrive “affinché aumenti sempre più la devozione verso tanto celeste patrono e quel metodo di preghiera si propaghi più facilmente e più ampiamente”, estende le indulgenze a tutti i fedeli “purché pratichino un esercizio di preghiere e virtù per tutto il mese di marzo sul modello di quelle solite a farsi nel mese di maggio in onore della Beata Vergine Maria” (Stramare, pag. 173).

venerdì 25 giugno 2021

LEGO: gender fluid?

Questo non è un post in cui scrivo delle mie idee ma uno in cui mi pongo una domanda. Nella foto è allegata una lettera che nel 1974 (e non 1960 come alcuni stanno scrivendo) in cui c’è scritto:

Ai genitori. La voglia di creare è ugualmente forte in tutti i bambini. Maschi e femmine.
È l'immaginazione che conta. Non le abilità. Costruisci tutto ciò che ti passa per la testa, nel modo in cui lo vuoi. Un letto o un camion. Una casa delle bambole o un'astronave.
A molti bimbi piacciono le case delle bambole. Sono più umane delle astronavi. Molte bimbe preferiscono le astronavi. Sono più eccitanti delle case delle bambole. La cosa più importante è mettere nelle loro mani il materiale giusto e lasciare che creino ciò che piace a loro.

Nobile se penso che da piccolo io e mia sorella costruivamo astronavi e case con le costruzioni. Mi chiedo una cosa: perché nel 2012 l’azienda di mattoncini danese ha messo sul mercato una linea di costruzioni, LEGO Friends, per un pubblico di bambine e ragazze? Non toglie che anche i maschietti ci possano giocare ma, a questo punto, perché creare un prodotto per le femmine? Che fine ha fatto la neutralità di genere? 

mercoledì 23 giugno 2021

Mercoledì, il giorno dedicato a san Giuseppe

Ho voluto (e creato) uno spazio, una specie di rubrica dal nome Il Mercoledì del Giusto. Ogni mercoledì sto pubblicando sulla mia pagina Facebook delle curiosità, preghiere o immagini sul San Giuseppe.
Perché ho scelto proprio il mercoledì? Perché questo è il giorno che, tradizionalmente, viene dedicato al Custode della Santa Famiglia.
Da dove nasce questa pratica? Padre Tarcisio Stramare, nel suo libro San Giuseppe - fatto religioso e teologia, lo descrive in modo accurato. L’oblato di San Giuseppe, deceduto lo scorso anno il 20 marzo (il giorno dopo la solennità di San Giuseppe), parte da un opuscolo di padre Roland Gauthier dal titolo Il mercoledì, il giorno di san Giuseppe. P. Gauthier riconosce che “«nessuno ne ha mai dato una spiegazione chiara e precisa». Egli ne documenta, tuttavia, la presenza, concludendo che «questa tendenza verso il mercoledì è continuata dopo il 1650, e si può perfino sostenere che è diventata la più corrente.»” (Stramare, pag. 169).

mercoledì 16 giugno 2021

San Giuseppe, patrono degli esuli

Domenica prossima, 20 giugno, è la Giornata Mondiale del Rifugiato, di coloro che, sono costrette a lasciare le proprie case per garantire un futuro migliore lontano dalla povertà o dalle barbarie che vivono.
Il mio pensiero va a San Giuseppe. Anche lui è stato un rifugiato: dovette scappare in Egitto con Maria e il piccolo Gesù per poter salvare la vita del Figlio di Dio dalla brutalità di Erode.
È per questo motivo che, all’interno delle Litanie viene citato anche come Patrono degli esuli, degli afflitti e dei poveri.
È dallo scorso Primo Maggio, infatti, che il Papa ha approvato sette nuove invocazione al Santo Giusto. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha attinto le nuove invocazioni dagli interventi dei Papi che hanno riflettuto su aspetti della figura del Patrono della Chiesa universale: san Paolo VI, san Giovanni Paolo II e Francesco.
Le nuove invocazioni sono: Custode del Redentore (Custos Redemptoris), tratta dall’esortazione apostolica Redemptoris custos di san Giovanni Paolo II; Servo di Cristo (Serve Christi), pronunciata da san Paolo VI nell’omelia della festa di san Giuseppe del 1966, e citata sia da san Giovanni Paolo II che da Papa Francesco nella Patris corde; Ministro della Salvezza (Minister salutis) di san Giovanni Crisostomo, citato sempre da Papa Wojtyla nella Redemptoris custosSostegno nelle difficoltà (Fulcimen in difficultatibus), usata da Papa Francesco nel prologo della Patris corde); infine Patrono degli esuli, degli afflitti, dei poveri (Patrone exsulum, afflictorum, pauperum), sempre nella Patris corde. (Fonte: vaticannews.va)

mercoledì 9 giugno 2021

Lettera a San Giuseppe di don Tonino Bello

Caro San Giuseppe,

scusami se approfitto della tua ospitalità e mi fermo per una mezz’oretta nella tua bottega di falegname per scambiare quattro chiacchiere con te.

Non voglio farti perdere tempo. Vedo che ne hai così poco, e la mole di lavoro ti sovrasta. Perciò, tu continua pure a piallare il tuo legno, mentre io, seduto su una panca, in mezzo ai trucioli che profumano di resine, ti affido le mie confidenze.

Non preoccuparti neppure di rispondermi. So, del resto che sei l’uomo del silenzio, e consegni i tuoi pensieri, profondi come le notti d’Oriente, all’eloquenza dei gesti più che a quella delle parole. Vedi, un tempo anche da noi le botteghe degli artigiani erano il ritrovo feriale degli umili, vi si parlava di tutto, di affari, di donne, di amori, delle stagioni, della vita, della morte. Le cronache di paese trovavano lì la loro versione ufficiale, e i redattori dell’innocuo pettegolezzo quotidiano affidavano alle rapidissime rotative degli avventori la diffusione delle ultime notizie.

mercoledì 2 giugno 2021

Lettera alla Repubblica Italiana

Cara Repubblica,

oggi festeggi i tuoi 75 anni ma sei di una giovinezza disarmante, sembri non accusare il peso dei tuoi anni. Certo, in questi anni di vita non è andata sempre liscia. Possiamo affermarlo tranquillamente che non sempre ti abbiamo trattata bene. Criticata, denigrata, umiliata ma tu sembri una mamma sempre pronta a perdonarci.

Spesso sei stata ammalata. Sei stata attaccata dal virus del terrorismo (rosso, nero, mafioso) che ha cercato più volte di destabilizzare la tua salute. Fortunatamente hai un sistema immunitario molto forte.

Più volte ti ha colpita la piaga della corruzione che ti ha riempito (e che ti riempie, purtroppo, ancora oggi) di pustole puzzolenti ma tu sei sempre stata più forte di chi ti vendeva pezzo per pezzo. Sei sempre riuscita a ricomporti e a ripartire da capo.

Per non parlare di chi ti ha governata in questi anni. Non sempre chi lo ha fatto ha avuto a cuore la tua salute. Spesso proponeva cure palliative non pensando al tuo futuro. Preoccupandosi della poltrona sulla quale era seduto e non alle generazioni future.

Tu, però, hai sempre resistito a tutto questo. Sarà che sei stata concepita quel 25 aprile 1945, in quel giorno dove noi italiani riscoprimmo la nostra libertà. Nel grembo di chi ti portava nel cuore fosti vaccinata e gli anticorpi di quella giornata sono sempre attivi e vigili, nonostante tutto. Nonostante noi.


 

lunedì 31 maggio 2021

Il bello per il Regno di Dio

Sto diventando esigente con me stesso per quello che riguarda le foto Lego che faccio per #leparoledellafesta. Cerco sempre un particolare, un qualcosa che possa ispirarmi. Guardo i quadri di artisti per prendere spunto e chiedo a Dio, visto che queste foto non le scatto per mia vanagloria ma per annunciare il Vangelo a modo mio, di ispirarmi. Se non arriva nessun suggerimento vuol dire che, forse, non è volontà Sua che io lavori su quel determinato progetto e non mi fermo finché il prodotto finale non sia bello (in questo giudizio, spesso, mi faccio aiutare da Angelica che ha molto più senso estetico di me). Quello che faccio deve essere bello perché bello è Dio e non può essere altrimenti visto che queste opere sono più Sue che mie.
Ora salgo sul pulpito e vi dico che questo che sto scrivendo vale per tutti: ogni cosa che facciamo per il Signore deve essere bella. Su questa cosa non starò mai zitto perché, credo, che nella Chiesa abbiamo un problema: ci accontentiamo di cose fatte con superficialità. Non può essere così. Il pensiero comune che tanto Dio guarda il cuore delle cose non è funzionale alla testimonianza del Vangelo. Tutte le opere che sono per l’annuncio della Parola devono piacere anche agli occhi di chi le guarda. Bisogna metterci il cuore nelle cose che facciamo per Dio affinché possiamo essere partecipi del Vangelo che annunciamo (1Cor 9,23). Sono tanti gli esempi di cose fatte male o delle quali non si ha la consapevolezza che sono brutte. Dovremmo essere noi a fare da specchio al fratello che le produce o le condivide ma taciamo per non offendere, giustificando il silenzio con la misericordia perché “poveretto, si è impegnato tanto” oppure perché “in questo momento ha bisogno di fare qualcosa”.

giovedì 27 maggio 2021

Aurora Leone e gli offuscamenti ideologici

Lo so che rischio di sembrare ripetitivo ma questa storia di Aurora Leone (non mi dilungo troppo sull’evento ma condivido il link alla notizia casomai qualcuno l’avesse persa) mi ha lasciato l’amaro in bocca perché è come se mi si fossero aperti ancora di più gli occhi sulla questione femminile. Mi ha lasciato l’amaro in bocca per due motivi. Il primo ha a che fare con il maltrattamento delle donne da parte degli uomini. Non mi riferisco solo ad un maltrattamento fisico ma anche psicologico, che tende a creare un disagio che spinge le donne a non sentirsi adeguate, a sentirsi inferiori. Sono tante le donne che portano sul loro corpo e nelle loro menti i segni di queste violenze.

L’altro motivo che mi ha lasciato amareggiato sono stati i tanti commenti contro la giovane attrice. C’è chi l’ha accusata di ricercare la popolarità (non credo che ne abbia bisogno) e chi la invita a giocare solo con le donne in quanto donna, dimenticando (o non sapendo) che non si parla di una partita agonistica o di categoria ma di un evento di beneficenza al quale, da qualche anno, vengono invitate a giocare anche le donne.