sabato 27 gennaio 2024

Farsi prossimi sulle strade digitali

La parabola del Buon samaritano in questi anni è stata molto cara a papa Francesco, nel suo costante impegno ad indicare anche il mondo digitale come luogo di testimonianza ed evangelizzazione. 

Ed è proprio sulla narrazione del Buon samaritano che si fonda il recente progetto del Dicastero della comunicazione

www.fullypresent.website. Un portale - ma anche un documento di riflessione – inaugurato lo scorso 29 maggio, con l’obiettivo di stimolare la riflessione e la condivisione sul senso della presenza cristiana sui social.

“Verso una piena presenza” è una sfida e un sogno: possiamo noi cristiani essere protagonisti del cambiamento, immaginando i social come luoghi di fiducia, trasparenza, inclusione?

Lo possiamo nel momento in cui siamo capaci di riconoscere i nostri contatti, le nostre connessioni, come il prossimo di cui Gesù ci parla.

Le strade digitali sono ricche di incontri, storie, persone ferite e hanno bisogno di samaritani capaci di avere a cuore l’altro, di farsi carico delle sofferenze di coloro che incontrano. Ma per farlo è necessario prendere consapevolezza della responsabilità di cui siamo investiti.

lunedì 8 gennaio 2024

Accogliere il diverso

Se avessi letto prima questo libro (è stato edito del 2005) forse mi sarei evitato anni di fegato amaro per dimostrare che io sono più figo degli altri perché cristiano.

Ovviamente, non ho dubbi che Gesù è via, verità e vita. Tuttavia, per molto tempo nel passato ho lottato con chi non la pensa come me. Questa verità che professavo mi portava allo scontro e questo non portava frutto ne in me ne in chi incontravo. Dovevo fare un salto di qualità: passare dal professare al testimoniare.

Con il tempo ho capito che il centro della mia testimonianza doveva essere l’accoglienza di chi avevo di fronte perché, come ci suggerisce padre Fabio Ciardi, anche in chi non è cristiano può nascondersi il seme della verità. Il nocciolo sta nel farmi uno con chi è diverso da me perché, come ci suggerisce l’autore: “Farsi uno” non è una tattica, un semplice atteggiamento di benevolenza, di apertura, di simpatia, di stima, un’assenza di giudizi. E qualcosa di più. È sentire nostri i sentimenti dell’altro, le sue gioie e le speranze, così come i suoi problemi, e lavorare per risolverli come cosa nostra. Soltanto allora l’altro si sente amato con un cuore di carne, compreso, sollevato, perché c’è chi porta con lui i suoi pesi, le sue pene e anche le sue gioie. Perché l’annuncio deve essere accompagnato dalla testimonianza.

venerdì 5 gennaio 2024

La bellezza del Verbo incarnato

Il 3 sera, a Roma, l’evento degli Artisti Per Dio dove ho potuto parlare de La Parola Della Festa, del perché uso i LEGO per evangelizzare. Ho parlato della bellezza dell’incarnazione nella mia vita; di un Dio che entra nella Storia, nella mia storia. Una verità, questa, che può convertire anche i cuori più duri (almeno il mio) perché se Dio non si incarna nel quotidiano, rischio di testimoniare il nulla.

Una serata, quella del 3, in cui ho respirato aria di Chiesa dove ognuno con i suoi talenti e con i propri carismi è al servizio del Vangelo.

mercoledì 3 gennaio 2024

70 anni di televisione

70 anni fa, il 3 gennaio 1954, il primo messaggio televisivo: «La Rai − Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive». Da questo annuncio la vita degli italiani cambiò. Il televisore lentamente iniziava ad entrare nelle case di tutta Italia (al Sud un po’ lentamente, lo so).

Sono 70 anni che la televisione racconta i cambiamenti del Paese, la sua bellezza, la sua vita, i suoi scandali.

In questi 70 anni la televisione è cambiata, sono aumentate le emittenti e a quelle statali si aggiunsero quelle private ma la sua funzione di collante della società non è mai venuta meno. Certo, il dubbio sull’utilità di alcuni programmi viene a chi ha buon senso ma, suvvia, oggi è il suo compleanno trattiamola bene.