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mercoledì 29 maggio 2024

Una missione dal cuore grande

Sono 12 anni che vivo a Roma e mai avrei immaginato di partecipare all’incontro, il primo, che pone le basi per la missione popolare che sarà a marzo del prossimo anno nella mia parrocchia di origine: San Nicola a Chiaiano, un quartiere del quadrante nord di Napoli. L’incontro è stato animato da padre Carmine Marrone al quale il parroco don Luciano aveva chiesto di organizzare una missione. La richiesta fu fatta il giorno del funerale di mio padre al quale Carmine concelebrava. È proprio vero che il seme deve morire per portare frutto.

Ogni missione è diversa e tutte sono belle ma questa ha, per me, un senso di gratitudine perché è in questa parrocchia che sono cresciuto nella fede e dove ho assaporato per la prima volta il carisma oblato.

Come laico della famiglia carismatica dei Missionari Oblati di Maria Immacolata e come figlio di San Nicola, questa missione si prospetta con un orizzonte che mi aprirà sicuramente il cuore.

mercoledì 1 maggio 2024

Laici fecondi per le vocazioni

Tra qualche settimana termina il servizio che io e Angelica facciamo nell’equipe vocazionale della Provincia Mediterranea degli Oblati di Maria Immacolata. Sono stati anni in cui è cresciuta in me la consapevolezza che le vocazioni alla vita consacrata passano anche dalla testimonianza e dalla preghiera di noi laici perché siamo noi che possiamo far crescere una coscienza vocazionale; perché siamo chiamati ad essere fecondi anche in questo. Come coppia, inoltre, ha un valore in più. Almeno per noi.

Ci pensavo oggi alla professione perpetua di sei giovani oblati. Li vedevo ed ero proprio contento. La loro gioia era decisamente tangibile ed è stata molto forte l’emozione di vedere dei “giovani generosi, appassionati di Gesù, desiderosi di fare della loro vita una totale oblazione a te, di farsi prossimi con i più poveri e abbandonati”.

Che il Signore doni operai per la sua messe e faccia crescere in noi una coscienza e una sensibilità vocazionale.

domenica 28 aprile 2024

Pènsàti insieme. Laicato oblato in cammino

Un pensiero post-congressuale sul laicato italiano della famiglia carismatica dei missionari Oblati di Maria Immacolata.

“Pènsàti insieme” ma dobbiamo farlo sul serio. Perché al centro di tutto quello che facciamo, delle opere belle, dell’annuncio di Cristo ai poveri e abbandonati, c’è la nostra vocazione al carisma oblato. Non siamo chiamati ad essere portatori di individualità, non siamo chiamati ad essere autoreferenziali ma a riconoscere nella diversità di servizi della nostra famiglia carismatica una ricchezza che può essere dono per la Chiesa. Solo così potremo avere una fede generativa non più chiusa negli schemi della nostra mente e ancorata ad un passato che può essere sia ricca memoria sia alimentatore di sedentarietà spirituale.

Che questo sia un nuovo inizio del cammino di comunione del laicato oblato italiano.

C’’a Maronna c’accumpagne!

giovedì 29 dicembre 2022

Il sogno delle spighe, storia di martirio comunitario

Quando ho finito di leggere Il sogno delle spighe (El sueño de las espigas), ho mandato un messaggio a David Lopez, autore del libro, in cui lo ringraziavo. Non l’ho fatto solo perché è un mio amico ma, soprattutto, perché ha fatto un lavoro eccezionale, un lavoro che, pagina dopo pagina, si vede che è stato fatto con il cuore.

Il libro parla dei martiri Oblati di Maria Immacolata della comunità di Pozuelo assassinati durante la persecuzione spagnola del 1936-1939, gli anni della guerra civile. Insieme a questi 22 religiosi fu ucciso anche un laico: Candido Castán, un sindacalista cattolico la cui colpa era quella di essere cattolico.

Nel messaggio a David ho scritto “grazie, grazie, grazie”. Infatti, bisogna ringraziare David per il coraggio di aver scritto un testo come questo. In un mondo come il nostro in cui tutto è nero o bianco, il rischio di scrivere questo libro e di essere tacciato come simpatizzante di una parte politica specifica è stato alto (accuse di essere franchista, purtroppo, gli sono arrivate da certa stampa spagnola). Quindi il primo grazie va dato per il merito di essersi fermato ai fatti storici, senza interpretarli ma argomentandoli con maestria e con fonti storiche inattaccabili grazie alle quali nessuno può negare la natura anticristiana di quegli assassinii. Omicidi avvenuti con una crudeltà giustificata dall’antifascismo ma che di questo non avevano nulla. A chi pensa il contrario, invito a leggere il libro e, solo successivamente, dare un giudizio.

venerdì 21 ottobre 2022

A-Dio padre Gigi

L’uomo che vedete nella foto, il primo a destra, è padre Gigi Sion. Un grande missionario: Laos, Uruguay e Kenia le terre che i suoi piedi hanno percorso.

Da qualche anno viveva con i giovani missionari in formazione. L’ho sempre pensato come il grande saggio. Fumava anche la pipa come i grandi saggi. Forse era per questo motivo e per la sua ironia matura che mi ricordava Gandalf.

Quando mi vedeva, aveva per me sempre lo stesso saluto: “ecco il poeta”. Quando una volta gli ho fatto vedere quello che combino con i LEGO, divertito, mi diede il suo placet.

Ci ha lasciati stasera con la discrezione che ha contraddistinto la sua vita e ora, dal cielo, abbiamo un oblato in più che intercede per noi.

sabato 25 aprile 2020

A Mario

Son passati tanti anni
che un nemico ti ha colpito.
Non capiva i tuoi affanni
e il tuo corpo ha assopito.

Camminavi tra la gente
ogni passo era benedizione
che ti portava dove era il Niente.
Questa era la tua vocazione.

La tua anima ora è lieta
e con forza, oggi, tu parli
alla mia vita inquieta
mandando via tutti i miei tarli.

martedì 1 novembre 2016

200 anni di missione

Dal 30 ottobre al 1 novembre si è tenuto a Sacrofano, nei pressi di Roma, il raduno nazionale di tutti coloro che condividono la spiritualità dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Laici e consacrati si sono incontrati insieme per festeggiare i 200 anni di questa bella congregazione fondata nel 1816 da Sant'Eugenio de Mazenod. Non potevo mancare, sono un laico associato al carisma della congregazione e assolutamente volevo esserci ed è stata un'esperienza bella per tre motivi di natura personale: umano, comunitario e spirituale.
Dal punto di vista umano è stato bello rivedere persone  che da tanto non vedevo (l'evento ha coinvolto persone provenienti da tutta Italia). Certo, è stato difficile fermarmi con tutti, eravamo tanti, ma anche una pacca sulla spalla è bastata per sottolineare la bellezza di condividere il cammino insieme; rendersi conto che le nostre distanze sono colmate da Gesù Cristo e che la condivisione dello stesso carisma ci unisce più delle tante parole non dette ma conservate nel cuore.