lunedì 30 agosto 2021

Il vuoto della pornografia

Non cedete mai alla tentazione di aprire la cronologia dei browser dei vostri figli perché potreste restare sconvolti. È quello che è accaduto a me con uno degli adolescenti della comunità in cui lavoro. Mi chiese un favore, non riusciva a ritrovare un sito sul quale aveva visto una cosa e gli diedi una mano controllando la sua cronologia. Lui fu ingenuo ma io fui sconvolto dalla quantità di siti pornografici che aveva visitato.

Cerchiamo di sfatare un mito: questo fenomeno non è prerogativa maschile ma ci sono delle ricerche degli ultimi anni che affermano che il fenomeno in questione prende piede anche tra le donne e, naturalmente, tra le adolescenti. C’è da sottolineare che la pornografia non è un fenomeno adolescenziale ma una grande fetta di adulti ne ha una dipendenza.

Cosa spinge i nostri giovani a usufruire di questo materiale che è presente in rete? Bisogna distinguere due ordine di cose. Senza ombra di dubbio la facilità di accesso e la gratuità sono degli indicatori fondamentali. Un altro concetto importante è la pornografizzazione che sta assumendo una cornice importante non solo per internet. Questo termine indica quel processo che vede estendere la pornografia oltre i limiti in cui era confinata nel passato. Per i nostri ragazzi questo è deleterio perché, in una fase della vita in cui sono alla scoperta del nuovo, in cui subiscono dei cambiamenti corporei impostanti e in cui iniziano a fare i conti con la sessualità, è pericoloso. La pornografizzazione rischia di trasformare la sessualità in una mera prestazione e non più come atto emotivo. Questo processo è un male perché esclude il cuore e i sentimenti dalla sessualità puntando l’attenzione sulla pratica. Infatti, la tecnica (che nel caso della pornografia è denigrante della persona), insieme alla dipendenza che si può avere con il tempo, sono la cosa più pericolosa che ci troviamo davanti.

sabato 21 agosto 2021

Quell’amore che non riesco a trattenere

Quell’amore che non riesco a trattenere è un libro bellissimo che ho letto tutto d’un fiato (mi sono alzato dal divano una sola volta per bere). Un testo, questo di Alumera, che dalle prime pagine in cui racconta della nonna (pagine che mi hanno emozionato tanto) è un vero e proprio inno all’amore, dove a tratti sembra di leggere delle vere e proprie poesie che rendono la scrittura ancora più emozionante rendendo il racconto romantico.

Il libro parla delle coincidenze impossibili che hanno portato Alumera a sentirsi influencer di luce e si conclude con un invito affinché tutti possano esserlo. Personalmente, questo testo, l’ho letto in un periodo in cui mi sto interrogando su come essere testimone del Vangelo anche sui social, su come fare per donare, anche digitalmente, un’immagine reale di me stesso e non patinata. Ed è in questo tempo di riflessione che ho iniziato con le foto LEGO-cristiane, che ho trovato un modo mio (oltre alle poesie) per poter gridare al mondo che Dio ci ama.

venerdì 20 agosto 2021

Non è affar nostro

“Non è affar nostro”

da bocca frase è uscita

ma resta come inchiostro.

Di indelebile macchia

di inumana viltà

di cuore inaridito

da cieco egoismo.

È sempre affar nostro

se a soffrire è il fratello

mentre porta il suo fardello

che lo schiaccia

e, senza respiro,

fa fatica a camminare.

È sempre affar nostro

perché il male che vediamo

oltre la siepe del nostro giardino,

con forza ci invade

e cambia la nostra vita.

Il cuore in subbuglio

con dolcezza suggerisce:

“Se avessi capito

che in fondo era affar tuo,

la tua coscienza ora

vivrebbe serena.”

giovedì 19 agosto 2021

Sono un essere umano

Oggi con la casa famiglia siamo andati in gita ai Prati di Cottanello, nel reatino. Un posto bucolico e ameno dove poter trascorrere in tranquillità qualche ora. Tra carne alla brace, mucche, cavalli e maiali che pascolavano in mezzo a noi abbiamo passato una giornata spensierata e lontana dalla città.

La cosa interessante, e che mi ha lasciato riflettere, è che il telefono non prendeva. I più si sono messi a rincorrere la palla (ne hanno bucate due), i più grandi a cuocere la carne sulla brace ma qualcun altro era impanicato dal fatto che non prendesse la linea telefonica e, in preda alla disperazione, si è messo a guardare vecchie foto e ad ascoltare le registrazioni delle interrogazioni scolastiche.

Devo essere onesto: anche io mi sono preoccupato un po’ da questa mancanza. Ho pensato che se qualcuno avesse voluto cercarmi per dirmi una cosa importante e urgente non avrebbe potuto raggiungermi. Per 6 ore sono stato letteralmente irreperibile telefonicamente. Avrei potuto godere di questo, trovare sollievo di non essere schiavo della tecnologia ma, onestamente, mi cresceva ansia. Cosa sono diventato? Uno schiavo della modernità? Cosa nasconde questo mio senso di smarrimento se non dovessi essere reperibile?

Le domande aumentavano sempre più ma ad un certo punto c’è stata una domanda che mi ha svoltato la giornata: cosa succede al mondo se non sono reperibile per qualche ora? La risposta è stata esaltante. Nulla. Al mondo non succede nulla, continua a girare anche senza di me. Gli eventi, belli o brutti, accadono lo stesso e non fa alcuna differenza se vengo a saperlo subito o dopo. Ho iniziato a godermi la giornata, i ragazzi che erano con noi e il fantastico panorama.

Grazie a Dio mi rendo conto che sono un essere umano.

martedì 17 agosto 2021

Senza offendere nessuno

Senza offendere nessuno non è solo il titolo del libro di Giovanni Scifoni, attore romano, ma è anche una buona premessa di vita senza la quale rischiamo solo di incattivirci.

Come accade nei suoi spettacoli teatrali, Scifoni è riuscito ad incantarmi con questo volume aprendo il suo mondo e la sua vita per raccontarsi e far riflettere. Un testo, questo, che con delicatezza riesce a parlare degli esseri umani all’essere umano, in cui il filo conduttore è il messaggio che non bisogna essere sempre contro ma anche con chi ha delle posizioni (etiche, filosofiche e religiose) diverse dalle nostre. Lo definirei un manuale per il dialogo.

Senza offendere nessuno è un libro che casca a pennello in questa fase della mia vita in cui ho abbandonato le tante crociate in difesa dei miei valori e gli scontri con mi lasciavano con l’amaro in bocca perché mi facevano considerare incompreso. Questo libro mi ha fatto confermato che si può convivere con chi la pensa diversamente da me e, non per questo, perdere la mia identità, i miei valori; che la vita non può essere fatta solo di scontri ma anche di incontri; che spesso non vince chi grida più forte ma chi riesce a toccare la vita di chi si ha di fronte.

sabato 14 agosto 2021

È vero o non è vero? Questo è il problema

L’altro giorno ho deciso di fare un esperimento: ho condiviso sul mio profilo Facebook una foto modificata dei genitori di Marty McFly, celebre protagonista (interpretato da Micheal J. Fox) della saga di Ritorno al Futuro. Gli attori nella foto sono Lea Thompson e Crispin Glover.

Questa foto gira da anni in rete con varie didascalie. Puntualmente, chi la condivide scrive di averla trovata e che vorrebbe consegnarla al proprietario che l’ha persa. In allegato trovate lo screenshot del post.

Mi son detto di mettere alla prova chi segue il mio profilo privato e il risultato è stato spiazzante, basti guardare i numeri dei commenti e delle condivisione del post.

Questo gioco ha sortito in me due riflessioni. La prima è sul numero delle condivisioni. Molte di queste sono state fatte da buontemponi come me che volevano solo giocare un po’ trovando il post divertente. Tuttavia, più di 2000 condivisioni mi sembrano un po’ tante e preoccupanti perché credo che la maggior parte di queste sono state fatte senza preoccuparsi tanto di verificare se il fatto fosse vero oppure no; senza verificare se la mia richiesta di aiuto fosse vera. Non lo era e, come non era vero il mio post, ce ne sono a centinaia che non raccontano il vero e che, puntualmente, trovano spazio nella rete e soprattutto sui social. Sono sicuro che questo errore è spesso fatto in buona fede, spesso ci fidiamo, come nel mio caso, di chi condivide un contenuto. Non solo, il post è stato condiviso tante volte nonostante nei commenti c’era chi aveva svelato chi fossero i personaggi della foto. Errore grossolano! Bisogna verificare sempre. Questo era un gioco ma spesso condividiamo, con queste modalità, tante notizie false.

domenica 8 agosto 2021

Per non dimenticare: 30 anni fa la nave Vlora

8 agosto 1991 - 8 agosto 2021

30 anni dallo sbarco della nave Vlora in Italia. Quasi 20000 albanesi (saranno rimpatriati in 11000) partirono in condizioni molto precarie dalla loro patria (basta guardare la foto) per scappare da un regime comunista che stava perdendo il potere ma non la sua crudeltà.

In Italia, questi profughi, furono trattati non proprio benissimo. Cibo buttato giù dall’elicottero come se fossero bestie da sfamare e come tali furono rinchiusi in uno stadio. La popolazione, quella genuina, si fece carico di queste persone. Una pagina triste della nostra storia europea che, spero, non si ripeta più.