venerdì 26 aprile 2019

Il cuore dei bambini

Credo che quando Gesù disse che ci saremmo salvati solo se avessimo avuto un cuore come i bambini, Egli aveva in mente uno dei bimbi della casa famiglia in cui lavoro. 
L'altro giorno, infatti, mentre andavamo a fare una passeggiata sulla spiaggia di Fregene, questo bimbo di otto anni ha detto: "Io non ho paura di niente perché Gesù Cristo è sempre con me. Io credo in Lui e Lui crede in me".
Questa frase la ricordo parola per parola perché mi ha colpito la sincerità con la quale l'ha pronunciata. Ovviamente lui lo ha detto perché aveva annunciato che voleva fare il bagno e noi gli abbiamo detto di no perché con il mare mosso era pericoloso farlo. Tuttavia, se ha esternato questo pensiero, vuol dire che la sua vicinanza con Cristo è reale nel suo cuore.
Affidiamo a Dio questo bambino e la sua storia affinché possa continuare ad alimentare questa certezza e chiediamoGli di donarci un cuore semplice e sincero per poterLo servire con tutto noi stessi... come fanno i bambini.

giovedì 25 aprile 2019

I colori della Libertà

Di rosso dipinta:
sangue versato e non fermato
da chi violento
la Storia ha sporcato.

Di bianco dipinta:
candore dall’Alto
più volte osteggiato
e spesso imbrattato.

Di verde dipinta:
speranza di genti
nel cuore portata
e in mente anelata.

DI giallo dipinta:
illumina viste,
luce di vita
Con alma difesa

venerdì 19 aprile 2019

Dio si lascia vincere dall'amore

Ci sono momenti nella vita in cui ti trovi ad essere come Giovanni sotto la croce; altre situazioni in cui sei Maria sotto la croce; e poi ci sono quei momenti in cui sei chiamato ad essere tu sulla croce come Gesù, con Gesù.
A volte ti trovi a stare accanto a chi soffre, a condividerne il dolore, a sperimentare l’impotenza davanti alla sofferenza; accompagnare una madre o un padre anziano, sostenere una persona che ami nella malattia, stringere la mano ad un amico che non ce la fa.
Il dolore può entrare nella tua vita per una malattia che ti devasta, per un figlio che ti dà pena, per un fratello che ti ferisce nel profondo. Succede per una ingiustizia subita, una violenza fisica, verbale o psicologica; può essere per un amico che ti delude, un marito che non ti comprende, un amore non corrisposto. Puoi trovarti nella solitudine più amara, nell’indifferenza atroce di chi ti sta vicino, nell’incapacità di trovare un senso alla tua vita, nella lontananza da chi ami.

giovedì 18 aprile 2019

L'acqua del catino

L'acqua del catino è limpida:
porta via con sé il dolore
che cuori desolanti
urlano nel silenzio del mondo.

L'acqua del catino è fredda:
ma l'amore fraterno
la riscalda, ritempra la pelle
che stanca riposa.

L'acqua del catino è nuda:
spoglia chi lava,
veste di carità chi umilmente
riceve l'amore.

L'acqua del catino è dolce:
con se ha il sapore di misericordia
che tende la mano
e insegna il servizio.

martedì 16 aprile 2019

Notre Dame: un simbolo per tutti

La cattedrale di Notre Dame a Parigi ieri è bruciata. Non si sa perché sia successo. So solo che di fronte alle immagini trasmesse in diretta ieri sera il mio cuore era triste. Un simbolo della Francia e dell'Europa che nell'arco di qualche ora è stato distrutto dalle fiamme. Certo, ci sarà una ricostruzione ma questa impiegherà anni prima che la cattedrale parigina possa tornare ai suoi splendori.
Questo evento di ieri sera ha colpito tutti, un poco ci ha anche rattristati perché Notre Dame non è solo una costruzione di pietra (come in tanti hanno affermato), non è un oggetto sul quale prima di piangerci sopra bisogna pensare ai migranti morti in mare, alle guerre nel mondo (ho letto anche queste cose sui social). Infatti, per quanto possano essere tristi queste cose, chi pone il discorso in questi termini non le ha veramente a cuore ma ha ha trovato un modo (sbagliato) di richiamarle all'attenzione. Un monumento della portata di Notre Dame è un simbolo di fronte al quale credenti e atei, cattolici e coloro che professano altre fedi si riconoscono ed è ingiusto sminuirlo in questo modo.

venerdì 5 aprile 2019

Salvezza per molti

Salvezza per molti,
strane parole
sconvolgono i colti
ma portano sole.

Salvezza cercata,
da cuore sincero
con forza anelata
e dolce al pensiero.

Salvezza dal Padre
che manda Suo Figlio:
nuova strada apre
e porta scompiglio.

Salvezza dà voce
a chi non si rassegna
a chi abbraccia la croce
e amore consegna.

giovedì 4 aprile 2019

Donna


Vale quel che dici
gustando le tue parole
che educano al rispetto.
Vale quel che tocchi
che con amore di madre
doni al tuo frutto.
Vale quel che odori:
profumo di casa
che amorevolmente doni.
Vale quel che senti:
con il cuore attento
a parole che ti circondano.
Vale quel che vedi
che realtà ti mostra
e con coraggio affronti.

martedì 2 aprile 2019

Creare Famiglia

36 anni, coniugato, vive e lavora a Roma. Un punto chiave per capire la sua vocazione per Giovanni Varuni è stato l’incontro con i missionari Oblati di Maria Immacolata. Giovanni ha infatti vissuto al Centro giovanile di Marino laziale (Roma), alcuni anni nel Movimento giovanile Costruire, per poi associarsi all’Associazione Missionaria Maria Immacolata. Attualmente lavora come educatore per la cooperativa L’Accoglienza che gestisce alcune case-famiglia a Roma.
Da più di sei anni lavori presso Casa Betania, una casa-famiglia che accoglie minori con diverse problematiche…
Ho iniziato a lavorare nella comunità di Casa Betania nel luglio del 2012. In questi anni il mio servizio (mi piace definirlo così) ha avuto tanti cambiamenti. Sono stato assunto per lavorare in case-famiglia che ospitano bambini e ragazzi con varie forme di disabilità anche gravi. Il lavoro in questa realtà va dall’assistenza pura alla persona al condividere la quotidianità con questi ragazzi. La “politica di gestione” delle case famiglie della comunità è quella di dare un ambiente all’ospite quanto più familiare possibile. Posso dire che il mio lavoro consiste anche nell’essere famiglia con i ragazzi delle case. All’inizio mi sembrava un lavoro molto duro. Ricordo che al primo colloquio dissi chiaramente che, non avendo mai lavorato con ragazzi disabili, non sapevo fino a quando avrei retto: avevo messo le mani avanti. A Casa Sull’Albero, questo il nome della struttura, sono andato avanti fino all’inizio del 2017, poi ho continuato, perché mi hanno chiesto di cambiare il mio servizio, spostandomi nella struttura “madre” dove ci sono i ragazzi che definiremmo normodotati, ma che comunque presentano problematiche. Qui il mio lavoro è cambiato del tutto: mentre a Casa Sull’Albero i tempi erano scanditi da pratiche sanitarie, cambi pannoloni, pasti e momenti di svago ora le giornate sono molto variabili. Le attività dei ragazzi sono tante e la logistica non è semplice: immaginate una famiglia con sette figli dove ognuno ha un’attività pomeridiana diversa. Ci sarebbe da impazzire! Fortunatamente la casa vede la presenza di una famiglia residente e il lavoro è molto più semplice perché organizzato bene e distribuito ancora meglio. Certo, gli imprevisti ci sono sempre, ma a quelli si trova sempre una soluzione.

lunedì 1 aprile 2019

Salvini e le Case Famiglia

Mi ero ripromesso di parlare poco del ministro Salvini e delle sue politiche che non condivido. Stavolta, però, mi sento chiamato in causa in prima persona perché oggi verrà presentata la richiesta per costituire una commissione d’inchiesta per le Case Famiglia italiane per beccare, a detta del vicepremier, “chi toglie alle famiglie, usa e trattiene i bambini solo per incassare i soldi”.
Questa cosa mi offende e non solo perché sono educatore di Casa Betania, una casa famiglia romana che da 26 anni opera sul territorio del XIV municipio. Conosco la serietà della casa famiglia dove lavoro, la mia onestà mi avrebbe già portato lontano se ci fossero state cose poco chiare, quindi non ho nulla da temere da questa eventuale commissione d’inchiesta. Tuttavia, questa presa di posizione mi fa arrabbiare perché, come è ormai prassi di Salvini, tende a creare un nemico e, dopo le ONG che operano nel Mediterraneo, ora tocca alle strutture di accoglienza dei minori e lo fa alimentando il malcontento che, concimato dall’ignoranza di chi non conosce la realtà delle case famiglia, fa di queste ultime un nemico che rallenta adozioni o rientri in famiglia di bambini che per vari motivi vengono allontanati dal nucleo familiare. Ricordo al ministro che i tempi di permanenza, dipendono dalla lunghezza dei progetti sui bambini e questi non vengono decisi dalle case famiglia ma da un giudice che si muove in base ai rapporti dei servizi sociali, tutori e curatori. È un lavoro di rete che, quando è fatto seriamente, porta solo benefici al bambino ospite nelle strutture. Forse ha ragione il premier Conte che lo ha invitato a studiare prima di esternare queste cose.
Paragonare le case famiglia a un qualsiasi truffatore è una mossa umanamente scorretta perché, anche se ci possono essere strutture (e purtroppo ne ho conosciute) che non hanno a cuore l’interesse dei minori, non si può insinuare il dubbio nella testa della gente facendo credere che sono tutte uguali, che tutte sono mosse da scopi lucrativi. È come dire che chi vota la Lega è un ladro perché questo partito ha fatto sparire 49 milioni di euro.