domenica 31 dicembre 2023

Sogno e son desto. L’unico proposito per il 2024

Stanotte ho sognato che avevo un incarico in Vaticano. Non ricordo cosa sia successo nel sogno ma credo di aver risposto male a qualche vescovo o infranto qualche etichetta perché qualcuno mi ha detto “vaticananamente sei morto”. Io ho risposto “l’importante è non esserlo gesùcristianamente (che poi non potevo dire solo cristianamente?)” e me ne sono andato.

Questo fatto mi ha fatto riflettere sul nuovo anno e auguro a me stesso (se volete anche a voi) di vivere un 2024 con Gesù nel cuore, affinché le azioni di tutti i giorni e le decisioni da prendere trovino in Lui il principio, il compimento e la fine.

domenica 17 dicembre 2023

La strage dimenticata

50 anni fa la strage di Fiumicino.

La chiamano la “strage dimenticata” e, infatti, oggi sono in pochi ad averla ricordata. Mi rendo conto sempre più che i morti non hanno la stessa dignità; che in Italia abbiamo una memoria selettiva; che le stragi, se non hanno una matrice mafiosa o fascista possono passare in secondo piano.

Ma la brutalità va sempre condannata e la memoria sempre rinfrescata.

martedì 21 novembre 2023

Piccola grandezza (poesia a Santa Teresina)

Fiducia, laboriosa speranza,
bagno di umiltà in fiume d’amore
sul quale puoi contare.
Fiori sbocciano ai suoi lati:
rose profumate che inebriano il cuore.
Leggero si apre al mondo
mostrando la bellezza di vita donata,
radicata in ciò che va nel profondo,
che mostra noi stessi piccoli,
noi assetati di potere,
noi smaniosi di grandezza.
Chiuso nel tuo castello,
la Fiducia t’invita
ad aprire i tuoi scuri
così da guardare il mondo fuori,
farti carico del povero,
del sofferente e dell’abbandonato.
La Fiducia ti spinge
a testimoniare l’amore del Creatore
e di farlo con la vita
donandola come il Cristo sulla croce.

giovedì 2 novembre 2023

10 anni fa

10 anni fa.

“Giovanni, soreta ha rotto le acque”.

La voce emozionata di mio padre,

di tuo nonno.

Il cambio repentino dei miei turni.

La gioia di poterti conoscere.

La consapevolezza che ti avrei voluto bene in un modo diverso.

Separati dalla distanza.

10 anni fa.

venerdì 27 ottobre 2023

Da missionari digitali a testimoni analogici

Il digitale non è finto. Non smetterò mai di dirlo. Il digitale è reale, può concretamente creare relazioni. Lo dico dai tempi del convegno Testimoni Digitali del 2010 (o 2011 non ricordo).

Sono stato anche criticato per questo mio considerare il “continente digitale” come terra di missione cristiana. Fortunatamente, dopo tredici anni, sembra che questo argomento è ormai sdoganato tanto da iniziare a parlare di “missionari digitali”. Qualcuno li chiama “influencer” ma tali non sono. Questi ultimi, infatti, usano le tecnologie digitali per vendere prodotti o illusioni di esperienze avvincenti. I missionari digitali usano la rete per testimoniare Cristo. Ed è bello far parte di una comunità che pesca uomini nell’oceano dell’Internet. Ognuno con i propri talenti, la propria fantasia e la propria sensibilità. Una comunità che, come stasera, si incontra su piattaforme anche per pregare per la pace. Una comunità che non si ferma al digitale e vuole testimoniare la bellezza del seguire Cristo anche nell’analogico perché sa che, altrimenti, la sua opera resta fine a se stessa.

giovedì 12 ottobre 2023

Fratelli tutti ma proprio tutti

Non c’è bisogno di una guerra per capire che non riusciamo ad avere una convivenza pacifica. Basti guardare le nostre riunioni di condominio, le nostre soste ai semafori o agli incroci, le file alla posta o dal medico. Questi sono solo pochi esempi in cui la convivenza viene messa a dura prova… e quante volte ci facciamo sopraffare dal nostro egoismo in queste situazioni.

Non siamo più abituati a prenderci cura dell’altro ma ci stiamo abituando, inesorabilmente, ad un imbruttimento del nostro vivere insieme. L’indifferenza sta diventando il vero seme di una convivenza che, spesso, sentiamo forzata. L’altro non è più un fratello da amare ma un essere da sottomettere alle nostre esigenze e alle nostre ragioni, evitando con lui un confronto reale che faccia crescere entrambi.

È con questo spirito che riprendo tra le mani Fratelli Tutti impegnandomi a leggerla e a meditarla, per cercare di diventare sempre più costruttore di pace, artigiano di rapporti che, nella sincerità e onestà, siano semi di concordia fraterna.

giovedì 5 ottobre 2023

L’inciviltà dell’ovvio

Avvisare dell’ovvio dovrebbe essere un segnale che stiamo vivendo nell’epoca del’irresponsabilità. Questo pensiero l’ho fatto ieri quando, nel bagno di un cinema, ho letto un avviso che invitava a non gettare carta nell’urinatoio. “Cavolo!”, ho pensato, “Dovrebbe essere chiaro che se getti carta in un urinatoio, questo si ottura”. Tuttavia, c’è gente che lo fa, altrimenti non avrebbero messo il cartello. Come c’è gente che getta le sigarette a bordo strada rischiando di incendiare le sterpaglie che sono fuori dal manto stradale. Motivo per cui, sulle autostrade gestite dall’ANAS, ogni estate trovate gli avvisi che invitano a non fare questo gesto di inciviltà.

venerdì 4 agosto 2023

Fumo alle menti

A 500 metri da casa mia c’è un’incendio. Ieri sera, intorno alle 23:30 ha preso fuoco una discarica abusiva. Fortunatemente il vento non veniva verso casa. Purtroppo alle prime luci dell’alba ha cambiato direzione e la puzza si è iniziata a sentire. Prontamente abbiamo chiuso le finestre perché se aspettavamo che ce lo dicessero le istituzioni, con un proclama via social, stamattina eravamo freschi.

Questa discarica abusiva non “ha preso fuoco”: non esiste l’autocombustione. Già il fatto che esiste una discarica abusiva è uno scandalo. Sono state fatte tante denunce ma sono rimaste inascoltate. La puzza di gomma bruciata proveniente da quel lato del quartiere è frequente e stavolta la situazione sarà sfuggita di mano all’”abile e furbo” inquinatore.

martedì 1 agosto 2023

Una Barbie da vedere

Lo ammetto. Il motivo principale che mi ha spinto ad andare a vedere Barbie al cinema è la presenza di Margot Robbie ma questo è un segreto di Pulcinella: anche Angelica, che è venuta con me, lo sa.

Tuttavia, dopo aver sentito dei pareri discordanti, in particolare da alcuni uomini che sembrano si siano offesi da come il maschio sia rappresentato, ho deciso che valeva la pena andare al cinema… e ho fatto bene.

Un film che mi ha fatto ridere, riflettere. Ho riso perché è di una comicità leggera e non volgare. Non sono un puritano ma quando riesco a ridere senza amene volgarità trovo sempre piacere.

Questo film mi ha fatto anche riflettere perché, nella sua ironia, affronta il tanto raccontato e mai superato tetto di cristallo. Certo, la pellicola non dà soluzioni sul come fare per abbatterlo ma non si può avere tutto da due ore di film. Ho riflettuto su come la bambola della Mattel sia passata da stereotipo di donna a speranza per le giovani donne, un giocattolo che dice alle bambine “da grande puoi essere tutto quello che vuoi”. Certo lo dice ad un prezzo caro ma questo è un altro discorso. Personalmente mi fa riflettere anche che in questa visione olistica della condizione della donna la Barbie incinta non ha trovato sbocco nel mercato (è esistita veramente, per tre volte prodotta e ogni volta la sua produzione è stata interrotta). Da grande puoi essere tutto tranne che in dolce attesa.

martedì 20 giugno 2023

Sui social media da cristiani? È questione di comunione

Molte riflessioni sono state sviluppate sulle possibilità che hanno i media e i social di creare comunione. Qui vorrei piuttosto focalizzare l’attenzione su un aspetto poco considerato: l’importanza che ha la comunione nel processo di evangelizzazione sui social.

È necessario conoscere i meccanismi di funzionamento di un social media per comprendere il motivo per cui agire in un’ottica di comunione è fondamentale per la missione digitale.

A grandi linee, e con qualche differenza tra un social e l’altro, possiamo dire che un contenuto pubblicato (un post) per poter raggiungere più persone possibili, ha due strade. La prima è quella di investire economicamente perché il contenuto sia più visibile; direi che questa strada non fa molto al nostro caso. La seconda è che il post possa assecondare gli “algoritmi” che stanno alla base del social. Cosa sono? Sono delle regole matematiche che automaticamente permettono ad un contenuto pubblicato di essere più o meno in evidenza, più o meno diffuso. In parole povere, un post ha una maggiore visibilità in base a quante volte viene condiviso, a quante reazioni ottiene, a quanti commenti riceve, a quante volte viene salvato tra i preferiti, a quanto è in linea con i tuoi interessi e le tue abitudini d’uso di quel social, ecc.

mercoledì 19 aprile 2023

Il bello del Vangelo

Stasera gliel’ho detto a questi ragazzi nella foto. Avevo un bisogno di dire loro che sono proprio belli. Sicuramente fanno vedere i sorci verdi ai loro assistenti ma questo fa parte del gioco dell’essere giovani.

Ho augurato loro che questa bellezza che quasi mi ha commosso a raccontarla (ho la lacrima facile, alla faccia di chi dice che un maschio non piange), possano vederla anche loro, che possano riconoscerla e donarla agli altri. Perché, in fondo, è quello che Cristo chiede ad ognuno di noi. Il mezzo è il messaggio dice McLuhan e questa è la prova: il messaggio di amore del Vangelo, infatti, passa attraverso i volti di questi ragazzi.

Grazie perché riuscite a mostrare al mondo che nella banalità di gesti quotidiani può nascondersi anche il bene e non solo il male.

mercoledì 12 aprile 2023

Laicamente santo

Prima o poi avrei riprodotto San Giuseppe Moscati con i LEGO. È un santo al quale sono molto legato e lo sono per due motivi. Il primo è di natura familiare. Mia nonna e mia madre avevano una devozione particolare e mi affascinavano le storie su questo santo che mi raccontavano.
La seconda è legata al periodo universitario. La mia facoltà, quella di Sociologia, era vicino alla Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. In quella chiesa c’è la tomba di San Giuseppe e tante volte mi sono fermato a pregare per una sua intercessione per un esame o una situazione di salute preoccupante mia o di qualcun altro. È stato grazie a lui che ho capito che per essere santo dovevo vivere con l’amore e nell’amore quello che Dio mi chiedeva; che per fare la volontà del Padre non c’era bisogno di diventare un prete; che anche da laico posso testimoniare l’amore di Dio per noi.

venerdì 7 aprile 2023

Dolore di Madre

Immaginate il dolore di Maria ai piedi della Croce?

Immaginate il vedere quel sangue misto alle sue lacrime?

Io no. Credo che per una madre sia qualcosa di indescrivibile il vedere il proprio figlio morente. Nulla può portare sollievo. Nemmeno lasciarsi consolare dalle cure amorevoli di chi le sta intorno. 

Questo dolore, tuttavia, è trasformato perché Dio muta la sofferenza in gioia.  Maria quel giorno non lo sapeva. Lo avrebbe scoperto tre giorni dopo. Avrebbe capito che chi tanto ama non muore mai se lava il lutto nell’Amore.

martedì 4 aprile 2023

I paradossi che ci accompagnano

Come non condividere ogni parola della riflessione odierna di @openfamiglia (pagina social gestita dalla famiglia De Palo). La riflessione la trovi a questo link. Vi invito a leggerlo perché così capirete quello che sto scrivendo. Nel lungo post si parla di un controsenso moderno che ha a che fare la pratica dell’utero in affitto (o gestazione per altri se vogliamo usare un termine politicamente corretto). Voglio entrare nel dialogo e aggiungo che, purtroppo, viviamo nella società dei paradossi e questo non è l’unico. Prendiamo la difesa della vita. Come si fa a difendere la vita dal concepimento alla morte naturale e poi a condannare migranti morire in mare? Come si può essere difensori della vita di disperati che fuggono da atroci realtà e a condividere un pensiero che non promuove la vita nei termini scritti prima? Anche questi sono paradossi degni di quelli descritti nel post di Anna Chiara.

Mi sento di aggiungere un’altra cosa: non stiamo generando solo generazioni schizofreniche ma anche egoiste. È egoismo quello che ci spinge a qualsiasi cosa pur di ottenere il “diritto” di avere figli. Io e mia moglie non abbiamo avuto figli e, per vari motivi, non possiamo nemmeno adottare. Questo dell’utero in affitto è, ormai, questione di conversazione a casa nostra perché, nonostante la ferita che abbiamo, ci chiediamo come si possa arrivare a considerare il corpo di una donna (seppur consenziente) come una fabbrica di figli. Una risposta ce la siamo dati e trova nell’egoismo la sua ragione di essere. È per egoismo che pretendo un figlio nello stesso modo in cui pretendo l’auto o la casa dei sogni.

venerdì 31 marzo 2023

Ode a San Giuseppe

Umile, metti in disparte l’essere

per esaltare sempre Madre e Figlio

senza nulla del cuor di padre perdere.


Santo, bello ancor più del bianco giglio

che forte stringi in laboriose mani

e a che veder, gli occhi meraviglio.


Chiamato a una vita che cambia i piani

di chi non può essere mai avaro

e vuol cambiare con amor il suo domani.


Giusto, dall’animo lucente e chiaro

afferrasti forte il tuo bel destino

e per tua santa famiglia fosti faro.


Contemplativo, a te piano m’inchino

pensando alla mia frenetica vita

che spegne amore come un lumino.

giovedì 30 marzo 2023

Un sinodo digitale

Molte persone quando pensano al web, alle piattaforme social, credono inconsciamente che questi siano spazi “virtuali” che non hanno a che fare con la vita concreta. Ritengono che ciò che stanei nostri feed di Facebook o di Instagram sia un mondo “altro”, ma che la realtà sia un’altra cosa.


Non la pensa così la Chiesa, che invece ha compreso bene quanto il digitale sia reale e sia un’espressione dell’uomo tanto quanto altri ambienti di vita. È per questo che, nei mesi scorsi, durante il processo di preparazione al prossimo Sinodo, accanto al lavoro realizzato nei continenti “geografici” papa Francesco ha desiderato interpellare anche il cosiddetto continente digitale.


“La Chiesa ti ascolta” è il titolo dato a questo processo di ascolto messo in atto affinchè nessuno rimanesse escluso dall’esperienza sinodale. Chiunque, presente in rete, poteva compilare un questionario nel quale esprimere il proprio pensiero sugli argomenti proposti. Chiunque, ateo o credente, vicino o lontano dalla comunità ecclesiale: la Chiesa ha voluto mettersi così in ascolto del mondo.

giovedì 23 marzo 2023

Dal male al bene

Non posso sperare di notte dormire
se lascio il fratello nel cuore morire.
Se tengo la mano stretta al mio corpo
il cuore si chiude e nasce un aborto
di amore mancato e neppure cercato
che lascia lo spirito solo e assetato.

Mi fermo a pregare col Padre di fronte
e amore con gioia l’anima fonde.
Leggero il mio spirito vola là in alto
mettendo le mani aperte in risalto.
Afferro il Suo dito che splende di vita
che illumina il viso e asciuga ferita.

mercoledì 22 marzo 2023

Dal gioco al Vangelo

Era una sera fredda di novembre… sinceramente non ricordo se era fredda. Ricordo solo che era il lunedì della Prima settimana d’Avvento del 2020. Ero seduto sulla poltrona nell’ozio più totale. In verità guardavo la tv con Angelica quindi non ero ozioso: gli occhi erano funzionanti e anche il cervello lo era. Non ricordo nemmeno  cosa stavamo guardando ma rammento benissimo che era dal giorno precedente (la Prima Domenica di Avvento) che mi risuonava una parola del Vangelo: “vegliate” di Mc 13,33-37. Ricordo che quell’imperativo, ascoltato centinaia di volte in vita mia, mai come quell’anno mi stava interrogando. Stavo vegliando? Come stavo vegliando? La mia lanterna era accesa?

Mentre pensavo a tutte queste cose, come per ispirazione, immaginai una minifigure LEGO (i famosi omini per intenderci) con una lampada in mano. In verità c’è un motivo che mi ha portato alla mente questa immagine. Infatti, era già da qualche anno che fotografavo LEGO, in particolare fotografavo una minifigure che mi rassomigliava mentre faceva varie azioni. Non sono folle, non avevo le allucinazioni. Non vedo pupazzi che alla Toy Story si muovono per casa. Ero io che mettevo questa minifigure con una salopette blu, la barba e senza capelli in posa mentre mi aiutava a fare una pizza, le pulizie di casa, a potare le piante o a tinteggiare un muro. Mi divertivo con quel mio alter ego (da questo momento lo chiameremo alter (l)ego) e a ritrarlo nelle situazioni più disparate. Lo portavo anche in vacanza con me per poterlo fotografare. Con gli anni ho inventato anche l’alter (l)ego di mia moglie. Mica ci stavo solo io in casa a fare le cose. In pratica raccontavo quello che facevo fotografando questa (queste) minifigure. Se andate sul mio profilo Instagram e cercate le foto con l’hashtag #giovannichefacose, trovate tante di queste foto e capite a cosa mi riferisco.

venerdì 17 marzo 2023

Napoletano in tutto, per tutto e da per tutto

Giunge un momento nella vita in cui bisogna fare pubblicamente delle confessioni, di rendere pubblico qualcosa di personale. Nel tempo in cui si parla inglese, posso dire che è giunto il momento di fare coming out e di confessarvi una verità tenuta nascosta: non ho sempre tifato per il Napoli. Dopo questo, chi volesse accusarmi di salire sul carro dei vincenti, dico che la mia conversione calcistica è avvenuta quindici anni fa. Ma andiamo con calma. Posso affermare che a me del calcio, da bambino e da adolescente, non è che importasse gran che. Ricordo vagamente i festeggiamenti del secondo scudetto ma del primo, che risale a quando avevo cinque anni, non ricordo nulla. A sedici anni, nel pieno della mia ignoranza calcistica, presi una bella cotta per una ragazza del mio quartiere che, scoprii, tifava per la Roma. Fu così che iniziai a seguire il calcio e a tifare Roma: per fare il bello con la ragazza. La cotta passò e con essa la voglia di seguire il calcio ma la Roma rimase un chiodo fisso, talmente fisso che pensai che un giorno sarei andato a vivere a Roma. Pensiero che, poi, si è avverato sul serio (state sempre attenti a cosa chiedete a Dio nel segreto dell’anima).

martedì 14 marzo 2023

Cose eterne contro, con e nel mondo

La via per la santità è un percorso a cui tutti siamo chiamati a parteciparvi. Non c’è bisogno di essere preti o suore. Tutti siamo chiamati a vivere per e nella santità. È questo il filo conduttore di Cose_eterne. Santi, Madonne, youtuber e altre forme di vita, l’ultimo libro di Giuseppe Signorin (la metà maschile dei Mienmiuaif).

Noi siamo stati creati per vivere l’eternità con Dio, per vivere in quel posto dove le barriere spazio-temporali sono infrante (Marvel spicciame casa). Per farlo bisogna renderci conto che ci sono dei fratelli maggiori che ci accompagnano: i santi. Non solo quelli da calendario ma anche tutti coloro che vivono una comunione con Dio molto forte. Magari un genitore che non c’è più. In un mondo dove cerchiamo il divino in tutto senza esserne consapevoli (nel calcio, nella musica, in internet), basta guardare a coloro che, umilmente, sono vicini a Dio per trovare la strada della nostra salvezza. Guardare ma non imitare (per chi segue i Mienmiuaif sa che ne hanno già parlato in San Giuseppe su sfondo azzurro, una loro canzone). Non imitare perché ognuno di noi è unico e a Dio piace la varietà dei suoi figli (questo non è scritto ma si legge tra le righe), anche quelli che giocano con i LEGO per portare il suo amore a più persone (pure questo l’ho aggiunto io).

mercoledì 8 marzo 2023

Angelica ode

Ch’io possa giungere a te amor mio

tra mille e più perigli il mio cuor,

rosso d’amore e calore, con desio

cerca te amandoti con tanto onor.


E giunge a me dorato luccichio

che oltre a luce porta bel calor.

Come legno cuore arde, crepitio

sento forte su pelle senza dolor.


Ti vedo da lontano e la mano

tendi con delicatezza angelica

e mai più da lei, duro, m’allontano.


A te, tenera, giunga la dedica

che possa crescer come biondo grano

da stipar quando, qui fuori, nevica.


 

venerdì 3 marzo 2023

Insieme per Dio

Quando Mariella, in arte Alumera, mi ha contattato per chiedermi se volessi dare un contributo per un libretto sulla Via Crucis che stava preparando, non ho esitato un attimo e ho accettato. In questo periodo sono oberato di cose ma commentare con non più di 1000 battute una stazione non sarebbe stato un problema. Oggi questo libretto ha visto la luce e non posso che essere grato ad Alumera e, soprattutto, a Dio per avermi dato la possibilità di contribuirvi.

È stata una fortuna immensa per me lavorare per questo progetto e lo è stato per tre motivi. Il primo è che ho avuto la fortuna di riflettere sulle ultime ore di Gesù, in particolare sulla sua crocifissione. Chi ha letto le mie poesie sa che questo è un tema che a me sta molto a cuore. Meditare su quegli attimi di sofferenza è sempre fruttificante per me (i misteri del Rosario preferiti sono quelli dolorosi) perché è in Cristo in croce che trovo la salvezza e il conforto nelle difficoltà. La Croce mi ricorda che senza di essa non c’è resurrezione.

Il secondo motivo è che mi sono sentito un Avenger. Il libretto è a più voci e tra queste ci sono nomi conosciuti nel panorama cattolico italiano. Quattordici persone (quindici se si conta l’introduzione di Paolo Curtaz) che hanno cantato insieme una bella canzone. Quattordici realtà molto attive sui social che possono far riflettere anche sull’importanza del digitale come luogo di missione. Alumera, la nostra “Nick Fury”, ci ha messo insieme facendoci partecipare come squadra ad una battaglia più grossa. Come gli Avengers, abbiamo avuto la possibilità di condividere i nostri “superpoteri”. Certo, io ero un po’ Ant-man, quello più sfigato, l’ultimo arrivato. Ma anche quello serve, spero.

mercoledì 1 marzo 2023

Armonia

Onda che viaggia
di mano in mano
di mente in mente
su un foglio che bianco non è.
Pian piano si sporca
ma macchie non sono
quei puntini che legano
linee che dolce melodia formano.
Musica che suona con dorati strumenti
riesce solo se le mani si muovono
con unisona bontà.
Esse non sono cattive
ma l’occhio stanco può deturparle.
Più forte, però, saranno le dolci voci
che cantano canzoni d’amore.


martedì 28 febbraio 2023

150 metri di morte

150 metri è la distanza che va da casa mia al grosso abete che vedo dal mio terrazzo. Sono una manciata di metri.

150 metri li percorro in pochi secondi a piedi. In questa distanza non ho nemmeno il tempo di pensare perché il tempo per percorrerli è poco. Se fatti in tangenziale nell’ora di punta sono più lunghi e i pensieri, invece, possono aumentare. Il tempo sembra non passare mai. È una questione di percezione.

150 metri mi danno pensieri da domenica perché era tale la distanza che separava dei poveretti naufragati alla costa di Cutro. Ormai erano arrivati ma, molti, non hanno visto quello che c’era 150 metri più avanti.

150 metri non dovrebbero farci dormire la notte ma sono diventati strumento di odio e indifferenza. Troppe parole sprecate, troppi cuori induriti e io ho paura di vivere in un mondo che ha tanti cuori induriti perché questi, infatti, spesso ci governano. I cuori induriti sono più brutti della guerra, ne sono la causa principale.

150 metri è l’unità di misura che dovremmo avere per andare in giro e raccontare che si può essere più umani, più teneri e più gentili. Dobbiamo percorre tanti 150 metri per portare al mondo speranza.

 

lunedì 27 febbraio 2023

Arte, LEGO e plenitude digitale

Qualcuno afferma che quello che combino con i LEGO nell’iniziativa de @LAPAROLADELLAFESTA è una forma d’arte. Lungi da me definirla tale, mi ha lasciato comunque perplesso la definizione data dagli altri. Possono mai delle foto fatte a delle minifigures essere considerate arte? Provvidenziale è stato il libro appena finito di leggere.

Jay David Bolter, uno dei miei autori preferiti, non mi delude mai. Nel suo testo Plenitude digitale fa un’analisi molto attenta e dettagliata del panorama digitale odierno e del rapporto che questo ha con l’arte.

L’autore parte da un assunto per me molto giusto: ormai la cultura di élite è in declino e sta lasciando il posto ad uno scenario inimmaginabile fino ad una quarantina di anni fa. Con il termine plenitude digitale, infatti, l’autore ci offre nuove categorie che sono in grado di descrivere la realtà mediale.

lunedì 13 febbraio 2023

Il vecchio e il nuovo

Oggi, per sbaglio, ho scattato questa foto. Dovevo fotografare i miei soliti LEGO ma, non so cosa ho combinato, mi sono ritrovato il mio faccione nella galleria.

L’occasione è giusta per guardarmi, per osservare ogni imperfezione del mio viso. Le rughe iniziano ad esserci. Io le vedo, le noto. Le mie occhiaie sono il segno del tempo che passa e se non bastassero, i peli bianchi della mia barba iniziano a raccontarmi di un tempo che fu, di colori che potevo toccare. Potevo toccare anche i miei capelli che, anno dopo anno, lasciano sempre più spazio a isole di pelle. Di questo, ovviamente, ne vado orgoglioso.

Guardo i miei occhi e penso a quante cose hanno visto: panorami, opere d’arte, persone eccezionali (molte delle quali non ci sono più). Le lacrime che hanno versato sono state tante ma molte, fortunatamente, erano di gioia. Con gli anni ho imparato ad apprezzarle e a non tenerle per me. Sono dono, sfogo e acqua con le quali lavare le mie e altrui ferite. Sono il dono che mi ricordano che non sono meno maschio se piango. Sicuramente sono più umano.

In questi giorni ho ripreso alcune foto della mia infanzia ed è emozionante vedere come sono cambiato. Quel bambino, fortunatamente, ora non c’è più, vive in uno spazio del mio cuore e ogni tanto esce fuori. Molti mi dicono che “sono vecchio dentro”. Non so se è vero. Ho una sola certezza: è bello invecchiare anche fuori.

domenica 5 febbraio 2023

Musica, Dio e adolescenti

Alla prima presentazione romana del libro Il cielo è sempre più rock, gli autori, Andrea Montesano e don Peppe Logruosso, si sono chiesti se la lettura di questo libro fosse più adatto agli adolescenti o agli educatori. Io credo che siano i secondi a trarne più beneficio. Questo testo, infatti, senza demonizzare forme musicali moderne, prende per mano il lettore per farlo entrare nell’universo musicale degli adolescenti.


Lo fa sotto due aspetti che, come anelli, formano una catena inscindibile: quello psicologico e quello pastorale. Tuttavia, credo che, nonostante il testo tocchi tematiche inerenti alla religione cattolica, possa offrire strumenti anche ad educatori “laici”. L’ascolto degli adolescenti, infatti, tocca tutti. Accompagnarli, capire quello che hanno dentro ci deve spingere a cercare un rapporto autentico e condivisibile.

mercoledì 1 febbraio 2023

Il seme della gentilezza

L’altro giorno ho visto una ragazza che sulla sua borsa aveva una scritta fantastica: “Gentile Giornata”. È da due giorni che ci penso e lo faccio perché abbiamo bisogno di gentilezza. Ho come la sensazione, infatti, che ci sia un imbruttimento delle relazioni, anche di quelle fugaci. Abbiamo bisogno di relazioni gentili che permettano alle persone di tenersi per mano.

Credo che la gentilezza sia un aspetto importante del vivere civile, senza di questa vivremmo su un perenne piede di guerra. Quel buongiorno detto la mattina al vicino che si incontra per le scale può far svoltare la giornata non solo di chi lo riceve ma anche di chi lo augura. Chiedere scusa quando si è distratti alla guida, rischiando di far (e farsi) male, è segno di civiltà e di amore verso il prossimo. Fateci caso: quante persone chiedono scusa se inavvertitamente vi tagliano la strada? Poche.

La gentilezza dovrebbe accompagnare ogni attimo della nostra giornata ma non si può essere gentili solo con gli estranei. Chiedere le cose con un per favore o ringraziare per i gesti grandi e piccoli dispensati da chi ci vuole bene e condivide con noi la quotidianità, sono seme di concordia. Quante volte diamo le cose per scontato ma non possiamo dare per scontato l’amore. Perché, se vogliamo che l’amore cresca come un albero rigoglioso, dobbiamo piantare il seme della gentilezza nel nostro cuore.

martedì 31 gennaio 2023

Un aiuto importante

Lo ammetto e lo faccio nel giorno in cui la Chiesa lo ricorda: ho sempre avuto un rapporto controverso con San Giovanni Bosco. L’ho avuto perché ho conosciuto tante persone che frequentavano le scuole salesiane e che venivano da ambienti benestanti (purtroppo, non tutti possono permettersi le scuole private) i quali avevano poco di cristiano.

Negli anni ho imparato a conoscerlo, a capire la sua missione, a fare pace con lui (nonostante i suoi “seguaci”), fino a pregare con lui affinché mi aiuti nei momenti in cui il mio lavoro di educatore è asettico, quando noto che non ci sto mettendo il cuore.

Perché proprio lui? Perché nella sua vita ha amato sul serio e non a parole tutti i ragazzi che Dio gli aveva messo sul cammino; perché di fronte ai fallimenti non si è arreso; perché mi ha insegnato che mettere l’Amore nei miei rapporti educativi non è sbagliato.