Umile, metti in disparte l’essere
per esaltare sempre Madre e Figlio
senza nulla del cuor di padre perdere.
Santo, bello ancor più del bianco giglio
che forte stringi in laboriose mani
e a che veder, gli occhi meraviglio.
Chiamato a una vita che cambia i piani
di chi non può essere mai avaro
e vuol cambiare con amor il suo domani.
Giusto, dall’animo lucente e chiaro
afferrasti forte il tuo bel destino
e per tua santa famiglia fosti faro.
Contemplativo, a te piano m’inchino
pensando alla mia frenetica vita
che spegne amore come un lumino.
Del discernimento tu sei Sua pepita
che luccica e colora con la gioia
l’anima mia che di buio è vestita.
Creativo, non ti prende brutta noia
lo mostrasti quando con puro amore
in castello trasformasti mangiatoia.
Povero, vesti di gloria e onore
e decorosamente lavori prono
con tanto giubilo e dolce dolore.
Mansueto in ogni tuo gesto buono
delicato con le belle mani dure
che dolci carezze in bel viso sono.
Sognatore, vedesti in notti scure
da angelo alato che ti raggiunge
e sana abilmente gentil fratture.
Fiducioso del Dio Padre che ti unge
di amorevole responsabilità
che nulla toglie ma amore aggiunge.
Profugo, cambiasti bei luoghi e città
per salvare e proteggere l’Amore
con rispetto, fede e gentil dignità.
Libero da disegno calcolatore
che in divina volontà mai non trova
salvezza, giustizia e pia moralità.
Padre tenero in buia brutta prova,
quando la vita è dura e pesante
dove nessun tesoro l’alma tua giova.
Silenzioso, tu non eri mai barcollante
quando non parlasti ma bene facesti
e ti mostrasti al mondo già brillante.
Casto, di pur dolcezza e gioia vesti,
niente tenesti per sol tuo egoismo
ma donasti per aver premi celesti.
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