mercoledì 28 settembre 2016

Un caffè svela chi siamo

Il modo con cui prendiamo il caffè è indicatore della società in cui viviamo. Spero che tutti sappiate cos'è una macchinetta napoletana e della filosofia (perché di tale si tratta) che ne contraddistingue la preparazione del caffè. Un procedimento lento per il quale serve tanta pazienza. Eduardo de Filippo, nella commedia Questi fantasmi, ne descrive, in una scena, la minuziosa preparazione. In poche parole chi vuole prendere un buon caffè napoletano deve sedersi e aspettare. 
Purtroppo noi non ce la facciamo. Le nostre case sono piene di macchinette che, inserendo semplicemente una capsula o una cialda, ti prepara un caffè in poco tempo. Senza demonizzare questa nuova tecnologia (io sono il primo ad avere una di queste macchinette in casa), quello che voglio dire è che, spesso, siamo costretti ad essere veloci e la tecnologia non ci aiuta in questo. Quante cazziate, per esempio, per non aver letto una Email nel momento preciso in cui è arrivata?

martedì 27 settembre 2016

La mia Forza

Pugnalato dalla mia ombra,
veloce ma con dolore
il mio essere si ribella
a me che gli di senso.
Maschia vita viene meno
in momento delicato
ma la forza la ripongo,
con decisione e voglia,
in Cielo che non abbandona.
Speranza per la mia debolezza,
spinta per la mia impotenza.
Inerme aspetto e attesa, purtroppo,
logora la mente che viaggia.
Desio di padre non accettato dal figlio
che tarda a venire
mentre le braccia lavorano 
e lo spirito intraprende la Via,
dettata dalla Verità
e che, di sicuro, porta a Vita.

domenica 25 settembre 2016

I babbà di Dio

"Haje voglia 'e mettere rum, chi nasce strunz' un po' addivintà babbà". Questo è un proverbio della tradizione napoletana, è la versione un po' volgare di "chi nasce tondo non muore quadro" e rispecchia in pieno la dinamica pregiudiziale degli uomini. In effetti, spesso è vero, i difetti che abbiamo non si cancellano, si possono limare, addolcirli ma mai eliminare (anzi, credo fermamente che con l'età questi peggiorino). Tuttavia, se per noi uomini vale questa logica per Dio non è così e, per spiegarmi meglio, continuo ad usare la metafora del babbà (do per scontato che tutti sappiano cosa sia, se non fosse così rischiate la scomunica e potreste bruciare all'inferno per aver peccato di blasfemia).

giovedì 22 settembre 2016

Gli autunni della vita

Oggi, 22 settembre, cade l'equinozio di autunno. Vuol dire che, le ore di luce equivalgono a quelle di buio. Forse non è proprio così ma il concetto è che da domani le giornate si "accorciano", avremo sempre meno ore di luce.
Oggi, 22 settembre, inizia l'autunno, l'ennesimo autunno di questa parte di pianeta, il 34° autunno della mia vita. Una ciclicità che si ripete da sempre (a parte qualche parentesi durante le glaciazioni), che, spesso, ci dona una sensazione di monotonia e che, a volte, ci angoscia. La ciclicità delle stagioni e di tutti i processi naturali (vita-morte per esempio) mi ricorda una cosa: ci affanniamo per tante cose, sempre le stesse cose, cadiamo per queste e dimentichiamo il nostro sostentamento principale; ci affanniamo per cose futili e perdiamo di vista la nostra linfa vitale. La liturgia odierna, nella Prima Lettura, lo ricorda meglio di come io possa scriverlo: 

mercoledì 21 settembre 2016

Un "Love" ci seppellirà

Carissimo social network dal nome Facebook, stamattina la tua applicazione sul mio iPhone mi ha dato il buongiorno con il pensiero che pubblicato come foto in questo post-lettera che ti scrivo.
Io non capisco se gli ideatori di questa cosa hanno in mente ciò che significa per tante persone nel mondo la parola "pace" e se si rendono conto che questa cosa dei cuoricini è una grande cavolata. La pace, è vero, inizia con l'amore ma quest'ultimo non si promuove in questo modo, anzi, non si promuove affatto. L'amore - quello vero, incondizionato, gratuito e fraterno - non va promosso ma va incarnato in ognuno di noi e testimoniato con la vita. Magari i tuoi collaboratori, caro Facebook, hanno trovato questa iniziativa carina ma ti posso garantire che un siriano, un sudanese, un israeliano o un palestinese (solo per fare alcuni esempi) non sanno che farsene dei tuoi cuoricini: le bombe sulle loro teste continuano a cadere e un "Love" sul tuo social network non impedisce questa atroce e concreta realtà. Usare un "Love" non smuove il cuore di coloro che promuovono l'odio; non da coraggio a coloro che sono chiamati a governare le nazioni e non rompe le catene della paura che impedisce di prendere le giuste decisioni per fermare i conflitti.

giovedì 15 settembre 2016

Stabat Mater Dolorosa

Non sono una madre (e per ovvi motivi fisici non lo sarò mai) quindi non potrò mai comprendere a fondo il dolore che come una spada trafisse il cuore di Maria ai piedi della croce su cui era inchiodato Gesù. Non potrò mai capire le sue lacrime nel vedere le sofferenze di suo figlio causate dai nostri peccati e non per una Sua colpa. Innocente immolato per noi, questa è la causa maggiore del dolore di Maria. Una madre, inoltre, spera di non sopravvivere ai suoi figli. Ricordo con dolore le lacrime di mia nonna alla morte di mia madre. Tutti soffrivamo, certo: noi figli avevamo perso la madre e mio padre la moglie, la sua sposa. Tuttavia, mia nonna aveva perso la figlia e, ancora oggi, non credo che riusciremo mai a comprendere il suo dolore di madre.

martedì 13 settembre 2016

Burocrazia a dieta

Lo scrivo con la sincerità e la schiettezza che mi distingue: fare la dieta è una rottura di scatole. Stare attento a cosa mangio, a quanti zuccheri posso assumere, quanto vino da bere (per non parlare del caro e amato carboidrato eliminato quasi del tutto). Tuttavia, da quando ho un regime alimentare attento, ne sento tutti benefici: niente bruciore di stomaco, leggerezza e anche, perché no, piacere nel mangiare cose buone quando ho il pasto libero.
Perché scrivo questo? Non certo per aggiornare chi legge sul mio regime alimentare ma per condividere un pensiero che da due giorni mi riempie la mente: e se la macchina burocratica dello Stato facesse la dieta? So che è uno sfogo populista (ma ne siamo sicuri?) ma sto odiando il bailamme che mi fanno fare gli uffici pubblici. La burocrazia, purtroppo, rende lo Stato pesante, facendolo assumere dei tempi pachidermici che per snellirli, spesso, si ricorre a pratiche poco legali. Nota bene, non dico di annullarla del tutto ma di snellirla, velocizzarla.

lunedì 12 settembre 2016

Vacanze: lumaca e bambino

Eccomi ritornato dalle mie vacanze. Chi se ne frega, direte voi. Avete ragione, aggiungo io ma continuo a scrivere questo pensiero che mi balena nella mente da qualche giorno.
Come sono stato in vacanza? Bene. Mi sono rilassato in terra sicula e, anche se ho guidato tanto (più di 3000Km in tre settimane), la mente e il corpo si sono rilassati a dovere. Come ho vissuto queste vacanze? C'è una foto che ho scattato (quella che accompagna questo post) che è il riassunto di quello che sto per scrivere.
Nella foto, scattata a Sambuca di Sicilia, c'è un primo piano di una statua di una lumaca e sullo sfondo dei bambini che giocano che, spensierati, inseguono il loro pallone. La statua, sulla sua base, aveva inciso una frase tratta da Elogio della lentezza di Lamberto Maffei: "In un mondo che corre vorticosamente, con logiche spesso incomprensibili, la lentezza si affaccia alla mente con prepotenza, come una meta del pensiero." Lentezza e gioia innocente dei bambini, in questo modo ho vissuto le mie ferie.