giovedì 22 settembre 2016

Gli autunni della vita

Oggi, 22 settembre, cade l'equinozio di autunno. Vuol dire che, le ore di luce equivalgono a quelle di buio. Forse non è proprio così ma il concetto è che da domani le giornate si "accorciano", avremo sempre meno ore di luce.
Oggi, 22 settembre, inizia l'autunno, l'ennesimo autunno di questa parte di pianeta, il 34° autunno della mia vita. Una ciclicità che si ripete da sempre (a parte qualche parentesi durante le glaciazioni), che, spesso, ci dona una sensazione di monotonia e che, a volte, ci angoscia. La ciclicità delle stagioni e di tutti i processi naturali (vita-morte per esempio) mi ricorda una cosa: ci affanniamo per tante cose, sempre le stesse cose, cadiamo per queste e dimentichiamo il nostro sostentamento principale; ci affanniamo per cose futili e perdiamo di vista la nostra linfa vitale. La liturgia odierna, nella Prima Lettura, lo ricorda meglio di come io possa scriverlo: 

Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. Quale guadagno viene all'uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole? Una generazione se ne va e un'altra arriva, ma la terra resta sempre la stessa. Il sole sorge, il sole tramonta e si affretta a tornare là dove rinasce. Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento. Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere.
Tutte le parole si esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. Non si sazia l'occhio di guardare né l'orecchio è mai sazio di udire. Quel che è stato sarà e quel che si è fatto si rifarà; non c'è niente di nuovo sotto il sole. C'è forse qualcosa di cui si possa dire: «Ecco, questa è una novità»? Proprio questa è già avvenuta nei secoli che ci hanno preceduto. Nessun ricordo resta degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso quelli che verranno in seguito. (Qo 1,2-11)



Cosa mi dice questo brano delle Scritture? che devo impegnarmi di più a vivere la Volontà di Dio nell'attimo presente, senza affannarmi per un futuro incerto e senza ancorarmi ad un passato che non torna più. È in questo spazio di mondo e in questo arco di vita che Dio vuole che io viva a pieno quello che Lui ha pensato per me. Lo scorso autunno è passato, il prossimo è ancora lontano da venire e questo autunno è tutto da vivere.

Nessun commento:

Posta un commento