domenica 29 marzo 2020

Il mio pensiero in una scatola

Vedete questa scatola nella foto? Contiene una Ferrari della Lego che tempo fa mi avevano regalato. L’ho conservata fino ad ora perché avevo scoperto che, essendo un set del 2008 ormai fuori commercio, poteva valere un po’ di soldini. Quindi avevo deciso di conservarlo per far crescere ancora di più il suo valore e poterlo rivendere. Tuttavia, mi sono reso conto che avevo un pezzo raro tra le mani che avrei potuto aggiungerlo alle altre Ferrari Lego che ho. Che faccio? Lo monto o lo conservo?
Poi in questi giorni ho visto i camion dell’esercito che portavano via da Bergamo le salme dei morti da Covid-19, ho visto persone che stanno soffrendo per la malattia, per le restrizioni, per non poter abbracciare le persone care (per la verità stiamo tutti sulla stessa barca). Ho capito che la vita è troppo breve per queste elucubrazioni economiche e che in questo momento, se montare questa Ferrari mi distrae donandomi po’ di gioia, è giusto che lo faccia.
Ora scusatemi. Vado a giocare, ho una Ferrari da montare.

sabato 28 marzo 2020

Non sono un eroe

Da piccolo non ero famoso per il mio coraggio. Quando, per esempio, per scherzo si citofonava alle porte e si scappava, io ero già una ventina di metri avanti ai miei amici pronto a fuggire via. Ancora oggi non credo che io sia un tipo coraggioso e avventuriero.
Scrivo questo perché l'altro giorno, il mio amico Marco (che ringrazio per la stima) mi scrive un messaggio nel quale mi chiama "eroe". Per lui lo sono perché ogni giorno esco per andare a Casa Betania, la casa famiglia in cui lavoro. Marco mi vuole bene e, forse, vede in me cose che non esistono (o che non vedo).
Io non sono un eroe, questo ruolo lo lascio a chi, in questo periodo, sta salvando vite e sta gestendo l'ordine pubblico: personale sanitario (medici, infermieri, farmacisti) e forze dell'ordine. Non sono un eroe perché per me il rischio di contagio, rispetto a coloro che sono in prima linea, è pari a zero.

giovedì 19 marzo 2020

Andate a Giuseppe

Indichi la via
a chi devotamente ti cerca.
Tendi la mano
a chi calorosamente ti invoca.
Esaudisci le preghiere
a chi genuinamente ti parla.
Apri il tuo cuore di padre
a chi umilmente chiede aiuto.
Doni esempio di giustizia
a chi valorosamente ama.
Insegni giusto lavorare
a chi onestamente opera.
Operi nella vita
di chi a divino volere si pone.
Scaldi il cuore
a chi gioiosamente lotta.
Estirpi l’orgoglio
a chi mestamente vive.
Parli al cuore
Di chi amorevolmente ascolta.
Hai sempre una speranza
per chi lietamente pazienta.

venerdì 13 marzo 2020

La mia svolta Eco-Bio

Si può dire tutto di me tranne che sono una fondamentalista dell’ecologismo. Io che faccio docce infinite sprecando quantità d’acqua vergognose (ci provo sempre a fare veloce, giuro!), tengo tutte le luci di casa sempre accese perché la penombra mi mette tristezza e tengo una temperatura in casa abbastanza alta perché odio il freddo.
Eppure da poco più di un anno, complice un’incontro sull’ecologia fatto nella comunità con cui seguo un cammino di fede e grazie ai buoni esempi e suggerimenti di alcune amiche (Serena in primis), ho iniziato a porre maggiore attenzione a questo aspetto, ad informarmi di più, a sentirmi più responsabile in prima persona della cura dell’ambiente.
Partendo dal presupposto che non ce la posso fare a spegnere le luci in casa e ad abbreviare la durata della doccia, mi sono chiesta: su cosa posso lavorare per migliorare e quali passi fare che mi sento in grado di portare avanti?

Dolce tempo

Il Tempo sembra lento
ma il mio cuore non è spento:
con il tuo batte forte
condividendone la sorte.

Il Tempo sembra tiranno
ma i minuti seppelliranno
le mie noie i miei dolori
donandomi luce e bei colori.

Il Tempo sembra sia denaro,
idea dell'uomo avaro
ma la mia mano non resta in tasca
per timor che mio aver sparisca.

mercoledì 11 marzo 2020

Libri in rime

Il mio tempo scorre lento
affinché io resti attento.
Senza errore e senza sbaglio
io riempio il mio bagaglio.

Tanti libri per la mente
leggerò io lentamente.
Tante pagine ben scritte
fan leggère le sconfitte.

Custodisco il mio tesoro
perché nei libri c’è ristoro
che rinfranca la mia vita
quando sembra ormai sfinita.

martedì 10 marzo 2020

Una potatura necessaria

Mia moglie l'altro giorno mi ha fatto notare che pratico, sulle piante del nostro terrazzino, la potatura estrema. Ha ragione. Le piante, spesso, per poter tornare a vivere rigogliose hanno bisogno che io, con le mie cesoie, dia loro una bella tagliata. All'inizio è triste, in effetti, guardare quelle piante potate. Tuttavia, in cuor mio, so che torneranno presto a gettare nuove gemme; so che torneranno a nascere rami, foglie e poi fiori (spero sempre che il mio limone mi dia frutti ma l'aria della Tiburtina non credo sia salutare a questa pianta). Quando poi ciò avviene, non nascondo che provo gioia e ogni volta sento il bisogno di comunicare ad Angelica che stanno nascendo nuovi germogli.
Perché racconto questo? Perché in questo periodo il cui motto è #staiacasa, mi sento un po' come queste piante. Sento che vengo potato di cose per me essenziali: i rapporti umani, lo svago all'aperto, l'Eucarestia. Sento l'importanza che queste cose hanno nella mia vita e sento la violenza con la quale queste cose mi vengono portate via.
Tuttavia, so che, come i germogli per le piante potate, tutto tornerà con più vigore, torneranno tutte le cose importanti con una forza inimmaginabile e saprò rivalutarle ancora di più.

lunedì 9 marzo 2020

Il mio cuore

Se il mio cuore è tutto scuro
la mia vita incontra un muro
tutto bianco, grigio e nero
e mi offusca ogni pensiero.

Ma se accendo una lucina
tutto il brutto va in cantina,
si rintana dentro un fosso
è il mio muro divien rosso.

Di passione è il suo colore
ma non toglie il suo grigiore.
Quindi prendo il mio martello
e vi faccio un buco bello.

sabato 7 marzo 2020

Rime contro l'ansia

I fantasmi tutti fuori,
nel mio cuore solo fiori.
Rossi, verdi, bianchi e gialli
allontanano sciacalli.

E se poi mi sento inerme
lavo via ogni germe.
Torno a vivere con gioia
e combatto la mia noia.

Torno a correre felice
risanando cicatrice
che nel petto più non duole
e nel cuor ritorna il sole.

venerdì 6 marzo 2020

Ad un metro di distanza

Stai lontano da chi vuoi bene: è questo, di fatto, ciò in cui si traduce la maggiore raccomandazione di questi giorni. Stai a un metro di distanza.
Perché diciamolo, nella vita normalmente stiamo tutti ad un metro di distanza dagli altri, sono poche le persone a cui permettiamo di superare quel confine invisibile oltre il quale l’altro invade la nostra sfera più personale, più intima (tranne nei mezzi pubblici di Roma, posti surreali in cui viene annullato ogni concetto di essere umano).
Nella vita ordinaria magari neppure ci pensi, ma quando sei “costretto” a non abbracciare qualcuno diventa strano, difficile, in certi casi doloroso.
Stare a un metro di distanza può essere il modo di custodire il bene dell’altro. Ma può anche diventare la scusa per tenere l’altro ad un metro da te. Perché la distanza fisica può anche diventare un’espressione della distanza del cuore. Ed è questo il rischio più grande a cui siamo esposti oggi. Perché quando hai paura, quando vuoi proteggerti, quando pensi di doverti custodire, in qualche modo smetti di guardare all’altro, ai suoi bisogni, alle sue necessità, e ti concentri solo su te stesso e ai modi in cui puoi sopravvivere.

domenica 1 marzo 2020

Giro giro tondo

Giro giro tondo
gira tutto il mondo.
Gira la Terra
speranza senza guerra.

Girano i bambini
sempre più vicini.
Vanno più veloci
unendo bianche voci.

Gira il bimbo nero
che il cuore ha sincero.
Gira la bimba gialla
che vuol giocare a palla.