venerdì 13 marzo 2020

La mia svolta Eco-Bio

Si può dire tutto di me tranne che sono una fondamentalista dell’ecologismo. Io che faccio docce infinite sprecando quantità d’acqua vergognose (ci provo sempre a fare veloce, giuro!), tengo tutte le luci di casa sempre accese perché la penombra mi mette tristezza e tengo una temperatura in casa abbastanza alta perché odio il freddo.
Eppure da poco più di un anno, complice un’incontro sull’ecologia fatto nella comunità con cui seguo un cammino di fede e grazie ai buoni esempi e suggerimenti di alcune amiche (Serena in primis), ho iniziato a porre maggiore attenzione a questo aspetto, ad informarmi di più, a sentirmi più responsabile in prima persona della cura dell’ambiente.
Partendo dal presupposto che non ce la posso fare a spegnere le luci in casa e ad abbreviare la durata della doccia, mi sono chiesta: su cosa posso lavorare per migliorare e quali passi fare che mi sento in grado di portare avanti?
Ho iniziato da alcune scelte che mi hanno portato a piccoli sacrifici sul piano della praticità, ma in fondo basta solo informarsi bene e abituarsi: 
  • ho sostituito i dischetti del trucco e gli assorbenti usa e getta con quelli lavabili (comprati su ecobaby.it), l’ammorbidente della lavatrice e gli anticalcare con l’acido citrico e smacchianti vari con il percarbonato di sodio;
  • il passo successivo è stato acquistare contenitori per la cucina riutilizzabili (in vetro o anche in plastica di lunga durata) invece che utilizzare gli usa e getta, ho comprato la carta forno compostabile e il tappetino microforato per utilizzare di meno la carta forno (con i dolci ne uso grandi quantità);
  • ho iniziato ad acquistare alimenti e beni di prima necessità con packaging che contengano meno plastica possibile;
  • ho sostituito le bottigliette in plastica dell’acqua con quelle in acciaio o plastica rigida lavabili in lavastoviglie (ormai si trovano ovunque...);
  • non acquisto più capsule del caffè, piatti, bicchieri e posate in plastica ma solo in materiali compostabili (il caffè Vergnano fa le capsule compostabili; per piatti, bicchieri ecc. il prezzo imbattibile, e secondo me anche la qualità, è quello di Lidl);
  • infine, l’ambito su cui sto lavorando in questi ultimi mesi è quello dei prodotti per l’igiene personale e la cosmesi. Ho sostituito shampoo, balsamo, detergente viso e bagnoschiuma liquidi con dei validissimi prodotti solidi senza packaging (Ethical grace, Parentesi bio, Zerowastepath...) e utilizzo prodotti naturali per fare impacchi nutrienti e idratanti ai capelli (semi di lino, amido di mais, miele ecc.). Ho imparato, leggendo gli ingredienti che componevano i miei shampoo, prodotti di styling e cosmetici (ho sempre utilizzato marche di buona qualità), che tutti contengono siliconi e petrolati dannosi per l’ambiente e a lungo andare anche per il corpo. Così sono passata all’uso di prodotti certificati eco-bio contenenti solo ingredienti naturali. Ho scoperto che c’è un mondo di piccole aziende in Italia (in Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia ad esempio…) che producono prodotti di eccellenza e che è anche una soddisfazione sostenere. In genere acquisto su www.4bio.shop (la titolare, Elena, è di una gentilezza e disponibilità incredibile).
Ecco, per il momento sono arrivata a questo punto. Mio marito pensa che sono impazzita, qualcuno a lavoro dice che faccio terrorismo psicologico (in sala caffè ho appeso la foto di Greta qui in alto, così ricorda a tutti di fare bene la differenziata).
Quello che voglio dire è che ognuno può contribuire, nella misura in cui se la sente, può e ritiene giusto in base alle proprie condizioni, alla custodia del pianeta e della vita.
Lo so, è una noia mortale lavare le cose, cercare il buon compromesso tra qualità, ecologia e costi, differenziare bene, stare sempre attenti, ma è solo una questione di imparare a guardare e pensare diversamente (i primi due mesi ho avuto dei capelli terribili finché non ho trovato i prodotti giusti).
Per quanto mi riguarda ci sarebbe molto da fare ancora, ma basta un passo alla volta. 
Non lo faccio perché lo dice Greta, non lo faccio perché lo dice il Papa.
Da cristiana sento la responsabilità di prendermi cura di me stessa e del mondo in cui vivo nel modo che ritengo più giusto possibile. È uno dei modi che ho di lavorare per il bene comune.

Angelica

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