I numeri lasciamoli ai burocrati, la Chiesa non ne ha bisogno. Quanto ascolto o leggo notizie che evidenziano che i cattolici stanno diminuendo, che, per esempio, Piazza San Pietro sta subendo una diminuzione della presenza dei fedeli (senza tenere presente, in questo caso, del rischio terroristico), mi viene l'orticaria. Quando queste notizie arrivano da frangenti tradizionalisti della fede cattolica, l'orticaria si trasforma in incacchiatura. È proprio necessario contarci? È questo che conta per la salvezza delle anime (le nostre e degli altri)?
La riposta l'ho avuta latro giorno e la voglio condividere con voi. Sto leggendo dei testi scelti di Sant'Eugenio de Mazenod, fondatore dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, congregazione missionaria a cui io, da laico, sono associato, e in una lettere a p. Tempier (uno dei suoi primi compagni, forse quello più importante per la storia della congregazione) scrive, il 22 agosto 1817: "Questo spirito di dedizione totale per la gloria di Dio, il servizio della Chiesa e la salvezza delle anime, è lo spirito della nostra Congregazione, piccola è vero, ma che sarà sempre potente nella misura in cui sarà santa. È necessario che i nostri novizi si impregnino di questi pensieri, che li approfondiscano, che li meditino spesso".