venerdì 25 maggio 2018

Riflessioni in tangenziale

Un mio amico, una volta, mi aveva detto che uno dei più grandi atti d'amore è quello di dare la precedenza ad automobilista anche quando egli non ce l'ha. Ed ha ragione. Certo, il mio amico non invita a bloccare un'autostrada per dare la precedenza a tutti quelli che la imboccano ma invita ad avere nel cuore tutti quelli che, anche brevemente, si incontrano.
Per questo motivo, l'altro giorno, avendo a mente questa massima ho dato la precedenza ad uno che, in verità, la precedenza l'aveva conquistata con prepotenza e, dopo una piccola clacsonata, il tizio mi ha chiesto scusa alzando la mano (gesto che possono capire solo gli automobilisti) almeno quattro volte. Si vedeva che il tizio, forse, era mortificato e mi sono rallegrato perché questi sono gesti che mi fanno riconciliare con questo mondo dove tutti vogliono avere per forza ragione.
Tuttavia, dopo qualche secondo, l'episodio si è ripetuto. Stavolta era il tizio a cui avevo dato la precedenza a stare nella mia condizione ma, diversamente da me, si è incavolato con quello che stava conquistando prepotentemente il suo inesistente diritto ad imboccare per primo la strada. "Guarda a questo, ho pensato, ha dimenticato già quello che ha fatto lui prima". Ci sono rimasto un po' male ma ho deciso di non demordere. 
Sono sicuro che i bei gesti, quelli gratuiti, quelli che vengono dal cuore saranno quelli che cambieranno il mondo, forse lo faranno lentamente ma sono sicuro che ci riusciranno. Bisogna avere speranza e quella, si sa, è dura a morire.

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