lunedì 15 agosto 2022

Di anima, cielo e concretezza

Ho una predilezione per le cose tangibili. 

Si, sono una persona altamente spirituale, ho necessità di meditare, approfondire, riflettere, e confrontarmi con Dio per ogni cosa piccola o grande della mia vita. Wow, quel vestito è bellissimo. Che dici Signore, lo compro? Vado ad un appuntamento o mi riposo? Signore, secondo te cosa è meglio? C’è da stirare una montagna di panni, Signore aiutami tu.

Eppure senza la concretezza non sopravvivo. Ho bisogno di un messaggio su whatsapp più che del solo “pensiero”, di un abbraccio tanto quanto di una preghiera. Le cose che posso “sentire” con i sensi mi dicono l’Amore e mi parlano della presenza di Dio.

È per questo che la festa di oggi mi sembra particolarmente bella. Maria assunta in cielo è per me l’espressione perfetta di come ciò che è tangibile sia altrettanto importante agli occhi di Dio di ciò che appartiene alla dimensione dello spirito. 

Sono fatta per il cielo, ma lo sono nella mia interezza, con il mio corpo imperfetto di donna, i miei sensi, l’intelligenza, le mie passioni e i miei limiti. Il pacchetto completo insomma. 

E questo cosa cambia oggi per la mia vita? Se mi guardo con i miei occhi posso vedere una persona non amabile, un corpo affaticato dai problemi di salute, un cuore provato dalle sofferenze della vita, una mente stanca e a volte poco lucida. Ma se mi guardo dalla prospettiva di Dio scopro che la salvezza è per me non “nonostante” ciò che sono, ma esattamente per ciò che sono. 

Allo stesso tempo mi affida anche una grande responsabilità: sono chiamata a prendermi cura della mia vita e ad avere cura di anima, mente e corpo di coloro che Dio mi ha messo accanto. 

Siamo fatti per il cielo ma la strada va percorsa in quella direzione.

giovedì 4 agosto 2022

Nino e la passione per la terra

L’uomo che vedete nella foto è Nino Quaranta. Se vi trovate a parlare con lui si tocca con mano la passione e l’amore che dedica alla terra. Calabrese di Laureana di Borrello, da alcuni anni si occupa di coltivazione biologica votata alla giustizia sociale. Per questo ha fondato la Cooperativa Sociale “Della Terra contadinanza necessaria”. Non c’è bisogno di chiedergli il perché di questo nome, basta ascoltarlo per rendersi conto di quanto lui ci creda in questo progetto e del perché è necessario tornare ad un’agricoltura che metta al centro la naturalità del processo produttivo e dell’importanza di un’agricoltura biologica: per difendere la nostra terra ormai malata. Il suo, dice, è un atto politico.


Nino è uno che ci crede sul serio in quello che fa e difficilmente lo troverete a casa a poltrire sul divano. Nino è cosciente che per cambiare il mondo bisogna camminare per le sue strade senza paura. Lo si capisce quando parla dei terreni confiscati alla ‘ndrangheta che gli sono stati affidati: non ha paura di curarli “tanto… più di fare qualcosa alla mia macchina o a me stesso cosa possono fare?”, ha detto con una calma serafica che lascia spiazzati.