lunedì 28 febbraio 2022

Ode al popolo ucraino

Vi chiameranno terroristi

perché difendete la vostra libertà.

Popolo tenace che vuole giustizia,

pace che aspirate da ormai troppo tempo.

La vostra gialla terra

calpestata da un’orda tirannica

è palcoscenico di una tragedia:

di rosso scarlatto è stata colorata.

I vostri figli chiamati a difenderli,

le vostre figlie non sono da meno.

Con coraggio mostrano l’amore

seguendo la via più difficile:

partigiani contro il sopruso

mentre madri piangono il triste destino

anelando ad una grande speranza.

Nell’attesa un’accorata preghiera

innalzate con passione

verso il vostro cielo azzurro.

domenica 27 febbraio 2022

Libertà per l’Ucraina

Casualmente. Questa è la conclusione delle Lodi Mattudine di oggi, VIII Domenica del Tempo Ordinario.

Personalmente aggiungo, a questa orazione, una parola che accompagna, inevitabilmente, la “giustizia” e la “pace”: libertà. Lo faccio perché se un popolo non è libero non potrà mai vivere in pace; non potrà mai esercitare una vera giustizia. Onore al popolo ucraino; a tutti coloro che stanno lottando per la loro libertà.

venerdì 25 febbraio 2022

Cazzo te frega

Stamattina, davanti al cassonetto della carta era parcheggiata una vecchia Punto bianca. Avevo tanta carta da buttare e ho gentilmente chiesto a chi era dentro la macchina di farsi un po’ più avanti.
“Scusa, sei davanti al cassonetto che mi serve.”“Buttalo in quello…” mi dice indicandomi il cassonetto dell’’indifferenziata.
“Ma io ho la carta.”
“Cazzo te frega…”
“Me frega, me frega.”
Ho vinto io ovviamente. Ma quella frase, quel “cazzo te frega” me lo sto portando dentro da stamattina. Mi risuona nell’orecchio come un tamburo assordante perché tale è il menefreghismo delle persone.Badate bene che il “cazzo te frega” non è prerogativa degli incivili, può colpire tutti quando meno ce lo aspettiamo. È alla base dell’indifferenza, di tutto ciò che ferma l’evolversi della civile convivenza. È stato il mantra delle generazioni del passato, di coloro che ci hanno lasciato in eredità questo mondo malato. Tuttavia, noi possiamo guarirlo. Tutto sta in una virgola: passare dal “cazzo me frega” al “cazzo, me frega”.

mercoledì 23 febbraio 2022

Vita riscoperta

Lentamente la mia mente,

afflitta dalla mia strada,

trova giusta pace.

Non di quelle spensierate,

che non portan preoccupazioni.

Una pace silenziosa

che, mesta, dona serenità.

Ho teso la mano

e un aiuto ho accettato.

Un nuovo equilibrio

che con forza e decisione

afferra la mia vita

donandole la voglia

di riprender vecchi diletti.

Il cuore suggeriva

la fine dell’afflizione.

La ragione, da parte sua,

le orecchie non tendeva.

La vita, però, colpisce velocemente

e fa male anche se

non colpisce in pieno viso,

lasciando poco margine

ad un foglio che vuole,

con pazienza e amore,

tante storie ancora raccontare.

sabato 19 febbraio 2022

Zi’ Totonno e Zi’ Lilina: un amore infinito

Con Zi’ Lilina (ieri notte) e Zi’ Totonno (questa notte) non se ne vanno solo due colonne del mio quartiere di origine (Chiaiano, Napoli) ma due eroi antichi, portatori di valori che vanno scomparendo. Valori che hanno testimoniato fino alla fine quando, dopo 70 anni di vita insieme, sono morti a distanza di ventiquattro ore l’uno dall’altra.

Ho riflettuto a lungo se scrivere qualcosa, sembrava di invadere il dolore di una famiglia. Tuttavia, mentre attendo uno dei ragazzi della casa famiglia che finisce la sua attività sportiva, mi sento obbligato a scrivere di un dispiacere che appartiene un po’ a tutti perché entrambi sono dei pezzi importanti delle vite dei chiaianesi (almeno nella mia).

Zi’ Lilina era la nonna di tutti, non solo dei nipoti che tanto amava (e che continua ad amare). Chi ha frequentato la famiglia Smeraglia può testimoniarlo. Quante volte mi sono beccato da lei le stesse cazziate, nella stessa modalità che faceva ai suoi nipoti. Una donna di una dolcezza tangibile che ha seminato nel cuore dei suoi 10 figli e dei tanti nipoti e pronipoti. Sono certo che continuerà a vegliare su tutti loro perché da ieri il Paradiso ha una beata in più.