sabato 19 febbraio 2022

Zi’ Totonno e Zi’ Lilina: un amore infinito

Con Zi’ Lilina (ieri notte) e Zi’ Totonno (questa notte) non se ne vanno solo due colonne del mio quartiere di origine (Chiaiano, Napoli) ma due eroi antichi, portatori di valori che vanno scomparendo. Valori che hanno testimoniato fino alla fine quando, dopo 70 anni di vita insieme, sono morti a distanza di ventiquattro ore l’uno dall’altra.

Ho riflettuto a lungo se scrivere qualcosa, sembrava di invadere il dolore di una famiglia. Tuttavia, mentre attendo uno dei ragazzi della casa famiglia che finisce la sua attività sportiva, mi sento obbligato a scrivere di un dispiacere che appartiene un po’ a tutti perché entrambi sono dei pezzi importanti delle vite dei chiaianesi (almeno nella mia).

Zi’ Lilina era la nonna di tutti, non solo dei nipoti che tanto amava (e che continua ad amare). Chi ha frequentato la famiglia Smeraglia può testimoniarlo. Quante volte mi sono beccato da lei le stesse cazziate, nella stessa modalità che faceva ai suoi nipoti. Una donna di una dolcezza tangibile che ha seminato nel cuore dei suoi 10 figli e dei tanti nipoti e pronipoti. Sono certo che continuerà a vegliare su tutti loro perché da ieri il Paradiso ha una beata in più.

Con Zi’ Totonno userei ogni parola di questo mondo per descriverlo. Quando c’era una festa a Chiaiano potevi scommetterci che c’era il suo zampino. Carri di Carnevale, feste di piazza per il santo che tanto amava, San Nicola, e tante altre di tempi in cui ancora non ero nato. Quando ero piccolo, nei giorni della novena a San Nicola, lui cantava dall’altare un inno. Un giorno fece avvicinare a lui alcuni nipoti per cantarlo insieme. Io, che ero con loro, rimasi seduto al banco della chiesa ma, lo ricordo con commozione, disse: “se cantano loro canti pure tu”. È grazie a lui che mangio la pizza con le mani “Giuà! ‘A pizza se magne cu ‘e mmane!”, mi disse quando a 10 anni andai a mangiare nella sua pizzeria. Se Chiaiano fosse un comune, oggi sarebbe dovuto essere lutto cittadino ma il quartiere è formato da persone che questo lutto lo porteranno nel cuore perché tutti sappiamo che per lui, oltre l’amore per la famiglia, era forte anche quello per il quartiere.

Grazie ad entrambi perché non lo sapevate ma anche io a voi devo tanto. Mi avete insegnato che l’amore è un po’ come l’orizzonte: non se ne vede mai la fine.

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