mercoledì 30 giugno 2021
Il mese di marzo, il mese di san Giuseppe
venerdì 25 giugno 2021
LEGO: gender fluid?
mercoledì 23 giugno 2021
Mercoledì, il giorno dedicato a san Giuseppe
mercoledì 16 giugno 2021
San Giuseppe, patrono degli esuli
mercoledì 9 giugno 2021
Lettera a San Giuseppe di don Tonino Bello
Caro San Giuseppe,
scusami se approfitto della tua ospitalità e mi fermo per una mezz’oretta nella tua bottega di falegname per scambiare quattro chiacchiere con te.
Non voglio farti perdere tempo. Vedo che ne hai così poco, e la mole di lavoro ti sovrasta. Perciò, tu continua pure a piallare il tuo legno, mentre io, seduto su una panca, in mezzo ai trucioli che profumano di resine, ti affido le mie confidenze.
Non preoccuparti neppure di rispondermi. So, del resto che sei l’uomo del silenzio, e consegni i tuoi pensieri, profondi come le notti d’Oriente, all’eloquenza dei gesti più che a quella delle parole. Vedi, un tempo anche da noi le botteghe degli artigiani erano il ritrovo feriale degli umili, vi si parlava di tutto, di affari, di donne, di amori, delle stagioni, della vita, della morte. Le cronache di paese trovavano lì la loro versione ufficiale, e i redattori dell’innocuo pettegolezzo quotidiano affidavano alle rapidissime rotative degli avventori la diffusione delle ultime notizie.
mercoledì 2 giugno 2021
Lettera alla Repubblica Italiana
Cara Repubblica,
oggi festeggi i tuoi 75 anni ma sei di una giovinezza disarmante, sembri non accusare il peso dei tuoi anni. Certo, in questi anni di vita non è andata sempre liscia. Possiamo affermarlo tranquillamente che non sempre ti abbiamo trattata bene. Criticata, denigrata, umiliata ma tu sembri una mamma sempre pronta a perdonarci.
Spesso sei stata ammalata. Sei stata attaccata dal virus del terrorismo (rosso, nero, mafioso) che ha cercato più volte di destabilizzare la tua salute. Fortunatamente hai un sistema immunitario molto forte.
Più volte ti ha colpita la piaga della corruzione che ti ha riempito (e che ti riempie, purtroppo, ancora oggi) di pustole puzzolenti ma tu sei sempre stata più forte di chi ti vendeva pezzo per pezzo. Sei sempre riuscita a ricomporti e a ripartire da capo.
Per non parlare di chi ti ha governata in questi anni. Non sempre chi lo ha fatto ha avuto a cuore la tua salute. Spesso proponeva cure palliative non pensando al tuo futuro. Preoccupandosi della poltrona sulla quale era seduto e non alle generazioni future.
Tu, però, hai sempre resistito a tutto questo. Sarà che sei stata concepita quel 25 aprile 1945, in quel giorno dove noi italiani riscoprimmo la nostra libertà. Nel grembo di chi ti portava nel cuore fosti vaccinata e gli anticorpi di quella giornata sono sempre attivi e vigili, nonostante tutto. Nonostante noi.