mercoledì 19 aprile 2023

Il bello del Vangelo

Stasera gliel’ho detto a questi ragazzi nella foto. Avevo un bisogno di dire loro che sono proprio belli. Sicuramente fanno vedere i sorci verdi ai loro assistenti ma questo fa parte del gioco dell’essere giovani.

Ho augurato loro che questa bellezza che quasi mi ha commosso a raccontarla (ho la lacrima facile, alla faccia di chi dice che un maschio non piange), possano vederla anche loro, che possano riconoscerla e donarla agli altri. Perché, in fondo, è quello che Cristo chiede ad ognuno di noi. Il mezzo è il messaggio dice McLuhan e questa è la prova: il messaggio di amore del Vangelo, infatti, passa attraverso i volti di questi ragazzi.

Grazie perché riuscite a mostrare al mondo che nella banalità di gesti quotidiani può nascondersi anche il bene e non solo il male.

mercoledì 12 aprile 2023

Laicamente santo

Prima o poi avrei riprodotto San Giuseppe Moscati con i LEGO. È un santo al quale sono molto legato e lo sono per due motivi. Il primo è di natura familiare. Mia nonna e mia madre avevano una devozione particolare e mi affascinavano le storie su questo santo che mi raccontavano.
La seconda è legata al periodo universitario. La mia facoltà, quella di Sociologia, era vicino alla Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli. In quella chiesa c’è la tomba di San Giuseppe e tante volte mi sono fermato a pregare per una sua intercessione per un esame o una situazione di salute preoccupante mia o di qualcun altro. È stato grazie a lui che ho capito che per essere santo dovevo vivere con l’amore e nell’amore quello che Dio mi chiedeva; che per fare la volontà del Padre non c’era bisogno di diventare un prete; che anche da laico posso testimoniare l’amore di Dio per noi.

venerdì 7 aprile 2023

Dolore di Madre

Immaginate il dolore di Maria ai piedi della Croce?

Immaginate il vedere quel sangue misto alle sue lacrime?

Io no. Credo che per una madre sia qualcosa di indescrivibile il vedere il proprio figlio morente. Nulla può portare sollievo. Nemmeno lasciarsi consolare dalle cure amorevoli di chi le sta intorno. 

Questo dolore, tuttavia, è trasformato perché Dio muta la sofferenza in gioia.  Maria quel giorno non lo sapeva. Lo avrebbe scoperto tre giorni dopo. Avrebbe capito che chi tanto ama non muore mai se lava il lutto nell’Amore.

martedì 4 aprile 2023

I paradossi che ci accompagnano

Come non condividere ogni parola della riflessione odierna di @openfamiglia (pagina social gestita dalla famiglia De Palo). La riflessione la trovi a questo link. Vi invito a leggerlo perché così capirete quello che sto scrivendo. Nel lungo post si parla di un controsenso moderno che ha a che fare la pratica dell’utero in affitto (o gestazione per altri se vogliamo usare un termine politicamente corretto). Voglio entrare nel dialogo e aggiungo che, purtroppo, viviamo nella società dei paradossi e questo non è l’unico. Prendiamo la difesa della vita. Come si fa a difendere la vita dal concepimento alla morte naturale e poi a condannare migranti morire in mare? Come si può essere difensori della vita di disperati che fuggono da atroci realtà e a condividere un pensiero che non promuove la vita nei termini scritti prima? Anche questi sono paradossi degni di quelli descritti nel post di Anna Chiara.

Mi sento di aggiungere un’altra cosa: non stiamo generando solo generazioni schizofreniche ma anche egoiste. È egoismo quello che ci spinge a qualsiasi cosa pur di ottenere il “diritto” di avere figli. Io e mia moglie non abbiamo avuto figli e, per vari motivi, non possiamo nemmeno adottare. Questo dell’utero in affitto è, ormai, questione di conversazione a casa nostra perché, nonostante la ferita che abbiamo, ci chiediamo come si possa arrivare a considerare il corpo di una donna (seppur consenziente) come una fabbrica di figli. Una risposta ce la siamo dati e trova nell’egoismo la sua ragione di essere. È per egoismo che pretendo un figlio nello stesso modo in cui pretendo l’auto o la casa dei sogni.