martedì 29 gennaio 2019

Morte: una sfida vinta

Oggi, per caso, ho letto qualcosa che più o meno diceva che l’unica sconfitta dell’uomo è la morte. Come se il sonno eterno fosse l’ultima sfida che la vita possa tenderci.
Tuttavia, la morte non è una sfida e nemmeno una sconfitta. Non potrebbe essere altrimenti per me che sono cristiano. La lezione più importante che Cristo mi ha insegnato, infatti, è che la morte è solo un momento di passaggio, che dopo di questa c’è sempre la resurrezione. A questo concetto di morte possiamo associare tutte le sofferenze che viviamo, quegli eventi che ci feriscono e ci uccidono, non solo nel corpo ma anche nell’anima. Queste circostanze sono dolorose e in queste, molte volte, non troviamo un senso. Io, almeno faccio sempre fatica a trovarlo e non nego che per alcuni episodi tristi della mia vita faccio ancora oggi fatica a trovarlo.

sabato 26 gennaio 2019

L'accoglienza

Che cos'è l'accoglienza? In questi tempi se ne parla tanto e spesso. Anche io mi sono interrogato sul significato che do a questo concetto.
Accoglienza è il coraggio di una di una mamma verso il figlio in grembo che spinge a portare avanti una nuova vita sia essa malata o meno; sia essa reale o frutto di un desiderio.
Accoglienza è aprire le braccia a chi chiede aiuto ma è anche far capire che, a volte, questo aiuto non porta frutto al richiedente. Accoglienza è far crescere le persone in questo senso. Accoglienza è (almeno per me lo è stato) aprire il proprio cuore al desiderio che è nascosto in quello di qualcuno che ha bisogno di far crescere e maturare una decisione; è accogliere il cuore di chi è in discernimento. Accoglienza, per me, è accompagnare fanciulli che affannano per le loro difficoltà; accompagnarli per un pezzetto di vita.

giovedì 24 gennaio 2019

Grida di infanzia

Li ho visti gridare
nel ventre di madre.
Li ho visti gridare 
per infanzia negata
Li ho visti gridare
per giochi mancati.
Li ho visti gridare
per ignoranza imposta.
Li ho visti gridare
per giochi di vera guerra.

martedì 22 gennaio 2019

Caro ministro Salvini


Caro ministro Salvini,
chi le scrive non è un uomo di sinistra, non è un uomo che cede a facili campanilismi politici. Chi la scrive non è un uomo che la odia e che vorrebbe vederla morto. Anzi, chi mette il discorso su questi livelli è da condannare (e denunciare). Non sono un amante dei centri sociali (di destra o sinistra che siano) e non appartengo ad alcuna ONG (organizzazioni che ultimamente le stanno tanto a cuore).
Le scrivo perché sono preoccupato per il clima di odio che si sta creando in Italia e che come un fuoco sta incendiando lentamente la nostra nazione. Purtroppo, una parte politica di questo paese, la sua, lo alimenta anziché spegnerlo.
Caro ministro, una cosa che sta mancando a questo paese, glielo dico con franchezza, è l’umanità. Purtroppo, chi cerca di esserlo viene etichettato in maniera negativa da lei e dai suoi seguaci.