martedì 10 marzo 2020

Una potatura necessaria

Mia moglie l'altro giorno mi ha fatto notare che pratico, sulle piante del nostro terrazzino, la potatura estrema. Ha ragione. Le piante, spesso, per poter tornare a vivere rigogliose hanno bisogno che io, con le mie cesoie, dia loro una bella tagliata. All'inizio è triste, in effetti, guardare quelle piante potate. Tuttavia, in cuor mio, so che torneranno presto a gettare nuove gemme; so che torneranno a nascere rami, foglie e poi fiori (spero sempre che il mio limone mi dia frutti ma l'aria della Tiburtina non credo sia salutare a questa pianta). Quando poi ciò avviene, non nascondo che provo gioia e ogni volta sento il bisogno di comunicare ad Angelica che stanno nascendo nuovi germogli.
Perché racconto questo? Perché in questo periodo il cui motto è #staiacasa, mi sento un po' come queste piante. Sento che vengo potato di cose per me essenziali: i rapporti umani, lo svago all'aperto, l'Eucarestia. Sento l'importanza che queste cose hanno nella mia vita e sento la violenza con la quale queste cose mi vengono portate via.
Tuttavia, so che, come i germogli per le piante potate, tutto tornerà con più vigore, torneranno tutte le cose importanti con una forza inimmaginabile e saprò rivalutarle ancora di più.

Nessun commento:

Posta un commento