mercoledì 21 settembre 2016

Un "Love" ci seppellirà

Carissimo social network dal nome Facebook, stamattina la tua applicazione sul mio iPhone mi ha dato il buongiorno con il pensiero che pubblicato come foto in questo post-lettera che ti scrivo.
Io non capisco se gli ideatori di questa cosa hanno in mente ciò che significa per tante persone nel mondo la parola "pace" e se si rendono conto che questa cosa dei cuoricini è una grande cavolata. La pace, è vero, inizia con l'amore ma quest'ultimo non si promuove in questo modo, anzi, non si promuove affatto. L'amore - quello vero, incondizionato, gratuito e fraterno - non va promosso ma va incarnato in ognuno di noi e testimoniato con la vita. Magari i tuoi collaboratori, caro Facebook, hanno trovato questa iniziativa carina ma ti posso garantire che un siriano, un sudanese, un israeliano o un palestinese (solo per fare alcuni esempi) non sanno che farsene dei tuoi cuoricini: le bombe sulle loro teste continuano a cadere e un "Love" sul tuo social network non impedisce questa atroce e concreta realtà. Usare un "Love" non smuove il cuore di coloro che promuovono l'odio; non da coraggio a coloro che sono chiamati a governare le nazioni e non rompe le catene della paura che impedisce di prendere le giuste decisioni per fermare i conflitti.
Caro Facebook, stavolta (ma capita spesso) hai toppato. Il tuo qualunquismo, infatti, ha del ridicolo. L'amore che tu intendi ci seppellirà da metri di buonismo (inutile) concimato con la rosea e fittizzia speranza che tutto è risolvibile con leggerezza.


Nessun commento:

Posta un commento