Non c’è bisogno di una guerra per capire che non riusciamo ad avere una convivenza pacifica. Basti guardare le nostre riunioni di condominio, le nostre soste ai semafori o agli incroci, le file alla posta o dal medico. Questi sono solo pochi esempi in cui la convivenza viene messa a dura prova… e quante volte ci facciamo sopraffare dal nostro egoismo in queste situazioni.
Non siamo più abituati a prenderci cura dell’altro ma ci stiamo abituando, inesorabilmente, ad un imbruttimento del nostro vivere insieme. L’indifferenza sta diventando il vero seme di una convivenza che, spesso, sentiamo forzata. L’altro non è più un fratello da amare ma un essere da sottomettere alle nostre esigenze e alle nostre ragioni, evitando con lui un confronto reale che faccia crescere entrambi.
È con questo spirito che riprendo tra le mani Fratelli Tutti impegnandomi a leggerla e a meditarla, per cercare di diventare sempre più costruttore di pace, artigiano di rapporti che, nella sincerità e onestà, siano semi di concordia fraterna.
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