lunedì 13 febbraio 2023

Il vecchio e il nuovo

Oggi, per sbaglio, ho scattato questa foto. Dovevo fotografare i miei soliti LEGO ma, non so cosa ho combinato, mi sono ritrovato il mio faccione nella galleria.

L’occasione è giusta per guardarmi, per osservare ogni imperfezione del mio viso. Le rughe iniziano ad esserci. Io le vedo, le noto. Le mie occhiaie sono il segno del tempo che passa e se non bastassero, i peli bianchi della mia barba iniziano a raccontarmi di un tempo che fu, di colori che potevo toccare. Potevo toccare anche i miei capelli che, anno dopo anno, lasciano sempre più spazio a isole di pelle. Di questo, ovviamente, ne vado orgoglioso.

Guardo i miei occhi e penso a quante cose hanno visto: panorami, opere d’arte, persone eccezionali (molte delle quali non ci sono più). Le lacrime che hanno versato sono state tante ma molte, fortunatamente, erano di gioia. Con gli anni ho imparato ad apprezzarle e a non tenerle per me. Sono dono, sfogo e acqua con le quali lavare le mie e altrui ferite. Sono il dono che mi ricordano che non sono meno maschio se piango. Sicuramente sono più umano.

In questi giorni ho ripreso alcune foto della mia infanzia ed è emozionante vedere come sono cambiato. Quel bambino, fortunatamente, ora non c’è più, vive in uno spazio del mio cuore e ogni tanto esce fuori. Molti mi dicono che “sono vecchio dentro”. Non so se è vero. Ho una sola certezza: è bello invecchiare anche fuori.

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