giovedì 8 luglio 2021

Narrare il cambiamento

Un ragazzino bravo a giocare a calcio, un giorno ci comunica che vuole provare un altro sport. In casa famiglia restiamo straniti da questa decisione che ci sembra senza senso e, probabilmente, un senso potrebbe non averlo. Chi ha a che fare con adolescenti sa benissimo che questi episodi non sono rari e non riguardano solo lo sport. Tante cose che i nostri ragazzi hanno sempre fatto, pure con piacere (almeno a noi sembra così), di punto in bianco sembrano che a loro non vadano più bene.

L’adolescenza è un’età particolare, è la fase della vita in cui si vivono tanti cambiamenti. Per i nostri ragazzi, questa è l’età di passaggio: non sono bambini e non sono adulti. Vivono un limbo in cui devono costruire la loro identità. Mentre da piccoli questa costruzione è resa più facile dall’aiuto della famiglia e della scuola, nell’adolescenza, dove inizia il distacco dalla famiglia, i ragazzi cercano in altri ausili gli strumenti per la formazione della propria identità.

Sicuramente il gruppo dei pari (i loro amici e compagni di scuola) giocano un ruolo importante in questa fase di passaggio. Tuttavia, ci rendiamo conto anche che i nuovi media possono essere agenti di socializzazione per i nostri adolescenti. In rete, infatti, i ragazzi possono trovare degli spazi dove raccontarsi, in cui esternare alcune cose che riguardano loro stessi. I media, e in particolare i social network, si sostituiscono ai nostri diari delle superiori... ricordate come ci raccontavamo e le cose che scrivevamo in essi e le fotografie che vi incollavamo? Ora i diari sono stati affiancati dai vari social network che hanno la medesima funzione narrativa e piano piano ne hanno preso il posto. La differenza è che il diario resta nel segreto dello zaino mentre i contenuti di internet, se non usati con prudenza, possono essere visti da tutti. Noi adulti, invece di demonizzare la rete, dovremmo imparare ad educare i nostri giovani ad un uso consapevole dei media (magari anche con il nostro esempio).

Questa narrazione, inoltre può raccontare una realtà modificata che i nostri adolescenti si sentono calzare meglio. In questo modo, possono raccontarsi come meglio credono, come vorrebbero vedersi. In una società in cui si dà tanta importanza all’apparire, mostrarsi anche per quello che si vorrebbe essere diventa importante e farlo risulta molto facile con internet e le possibilità che offre. Ancora una volta il nostro aiuto diventa importante. Inutile stare incollati per controllarli fino allo sfinimento. Se loro vogliono, come è capitato ad una mia amica, vi bloccano l’accesso ai loro profili e resterete comunque fuori dal loro mondo. Ascoltiamo di più i nostri ragazzi, facciamoli sentire amati per quello che sono. Forse solo così riusciremo a capire questa loro fase di passaggio.


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