lunedì 31 maggio 2021

Il bello per il Regno di Dio

Sto diventando esigente con me stesso per quello che riguarda le foto Lego che faccio per #leparoledellafesta. Cerco sempre un particolare, un qualcosa che possa ispirarmi. Guardo i quadri di artisti per prendere spunto e chiedo a Dio, visto che queste foto non le scatto per mia vanagloria ma per annunciare il Vangelo a modo mio, di ispirarmi. Se non arriva nessun suggerimento vuol dire che, forse, non è volontà Sua che io lavori su quel determinato progetto e non mi fermo finché il prodotto finale non sia bello (in questo giudizio, spesso, mi faccio aiutare da Angelica che ha molto più senso estetico di me). Quello che faccio deve essere bello perché bello è Dio e non può essere altrimenti visto che queste opere sono più Sue che mie.
Ora salgo sul pulpito e vi dico che questo che sto scrivendo vale per tutti: ogni cosa che facciamo per il Signore deve essere bella. Su questa cosa non starò mai zitto perché, credo, che nella Chiesa abbiamo un problema: ci accontentiamo di cose fatte con superficialità. Non può essere così. Il pensiero comune che tanto Dio guarda il cuore delle cose non è funzionale alla testimonianza del Vangelo. Tutte le opere che sono per l’annuncio della Parola devono piacere anche agli occhi di chi le guarda. Bisogna metterci il cuore nelle cose che facciamo per Dio affinché possiamo essere partecipi del Vangelo che annunciamo (1Cor 9,23). Sono tanti gli esempi di cose fatte male o delle quali non si ha la consapevolezza che sono brutte. Dovremmo essere noi a fare da specchio al fratello che le produce o le condivide ma taciamo per non offendere, giustificando il silenzio con la misericordia perché “poveretto, si è impegnato tanto” oppure perché “in questo momento ha bisogno di fare qualcosa”.
Ci sono alcune cose in cui questo ragionamento che ho scritto sopra è più evidente e non sono delle vere e proprie opere d’arte. Per esempio, quanti siti internet di ciò che riguarda la Chiesa sono orrendi e poco pratici? Non parlo solo del sito della piccola parrocchia di campagna (in quel caso potrei, ma non sempre, capirlo) ma anche di quelle grosse. Vi sfido a navigare nei siti delle basiliche papali, per esempio, per capirci qualcosa sugli orari di apertura al pubblico. Vi assicuro che è un’impresa ardua. Oltre al fatto che sono antiestetici sono anche poco pratici.
Quante locandine sono dei cazzotti negli occhi e di bello hanno solo la carta sulla quale sono stampate? Quanti inviti alle nostre attività sono fatti talmente male che neanche noi stessi andremmo a quell’attività? Fare le cose bene e belle serve per dare dignità a Dio. Vogliamo arrivare agli altri ma con cose brutte ci facciamo solo prendere in giro più di quello che già non faccia chi è lontano da Dio.
Mi rendo conto che le moderne tecnologie e la velocità della comunicazione che ne deriva, non aiutano questo mio ragionamento ma se ci impegniamo a fare bene, se tenessimo a cuore che dobbiamo far passare il bello che Dio ha fatto nella nostra vita, forse guarderemmo alle cose che produciamo con un occhio diverso e con una responsabilità maggiore.


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