venerdì 15 maggio 2020

Il carburante missionario

Durante la cena della Pasqua Gesù prese il pane lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo”. Poi prese il vino e disse: “questo è il mio sangue”. Al Figlio di Dio non è bastato farsi carne, non è bastato umiliare la sua divinità condividendo con gli esseri umani la nostra fragilità. Gesù fa un ulteriore passo di umiltà: diviene pane e vino affinché Egli possa restare fisicamente sempre con noi.
Se ci pensiamo, questo è un atto d’amore bellissimo. Gesù ci lascia la certezza che starà per sempre con noi, che è sempre presente fisicamente per darci nuova linfa ogni volta che ne abbiamo bisogno. Gesù è pronto ad essere il nostro carburante per renderci degni missionari del Suo Vangelo e lo fa, Lui che è Dio, rendendosi cibo e bevanda di salvezza del quale non potremo mai esserne sazi.

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