mercoledì 13 maggio 2020

Annuncio in movimento

Dopo l’arresto di Giovanni il Battista, Gesù non resta con le mani in mano. Il Vangelo di Marco (1,14) ci dice che “Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio”. Inizia in questo modo la vita pubblica del Cristo che lo porterà a percorrere le strade della Palestina per portare a tutti l’annuncio del Regno di Dio. È bello sapere che il Figlio di Dio non aspetta che gli altri vadano a Lui ma è Egli stesso che si muove per raggiungere le persone, per salvarle. L’annuncio, infatti, ha bisogno del movimento. Papa Francesco ce lo ricorda spesso con il suo concetto di “Chiesa in movimento”. Non possiamo restare chiusi nelle nostre nicchie, non possiamo restare fermi sui nostri pulpiti ma dobbiamo andare verso gli altri, i poveri e gli abbandonati. Lo sapeva bene Sant’Eugenio De Mazenod, fondatore dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, che trova il senso della missione evangelica nel motto della congregazione da lui fondata: “Evangelizare papeuribus misit me. Pauperes evangelizatur. Mi ha mandato ad evangelizzare i poveri. I poveri sono stati evangelizzati.” Solo dopo che mi muovo e vado verso gli ultimi questi vengono evangelizzati.
Chiediamo a Dio il coraggio e la forza di uscire dalle nostre comodità per poter adempiere al più importante compito che ci è affidato: annunciare il Vangelo.

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