Ieri l’invito ad andare a pregare accanto alla tomba di Francesco. Stamattina la grazia di averlo potuto fare e farlo come coppia perché come tale ti abbiamo conosciuto.
È dal fidanzamento, quando lo abbiamo incontrato il 14 febbraio 2014, che la figura del Papa ci accompagna. Ricordo il suoi consigli sul non andare a letto senza aver fatto la pace e le tre parole, permesso, grazie e scusa, che devono accompagnare tutti i rapporti. Consigli sani, visto le difficoltà che abbiamo incontrato nei primi anni. Quella concretezza è stata tra le cose che ha salvato il nostro matrimonio.
Nel 2022, otto anni dopo quel primo incontro, abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo di nuovo. Non ce l’ho fatta e dovetti dirglielo: “Santità, noi mettiamo in pratica i suoi consigli: non andiamo a dormire se non facciamo la pace e usiamo le tre parole”. Ci sorrise e aggiunse che facevamo bene perché poi sono dolori di pancia.
Oggi gli abbiamo affidato le persone a noi care, le nostre comunità, i nostri progetti, la nostra missione cristiana (anche quella nel digitale) e la Chiesa. Soprattutto la Chiesa.