La notizia di ieri della fine del processo diocesano che potrebbe elevare alla gloria degli altari Alcide De Gasperi è uno spiraglio di speranza non solo per me che ne ho sempre ammirato il suo essere uomo di fede e politico (quando posso vado a pregare alla sua tomba). Questa è una buona notizia per tanti motivi.
Lo è perché questa è un’epoca in cui i nostri politici e governanti sembrano aver perso la bussola del bene comune.
Lo è perché il dialogo e il confronto politico hanno lasciato il passo al bullismo politico e alla saccenza di chi non sa sintonizzarsi con la gente e le sue difficoltà.
Lo è perché, in questa epoca in cui la pace tra le nazioni è sempre più lontana, tornare alla convivenza pacifica, magari con un Europa più unita, sarebbe un raggio di sole nelle tenebre che viviamo.
Lo è perché ci ricorda che non c’è bisogno di baciare rosari in pubblico per essere politici cristiani. Non è nell’ostentazione della religiosità il nostro essere nel mondo ma quanto riusciamo ad avere a cuore il bene comune, gli ultimi, gli scartati dal mondo.
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