venerdì 4 marzo 2016

Un male produce il bene?

Può un male produrre del bene? Io sono sicuro di si: per risorgere bisogna passare dalla croce. Ma, siccome spesso sono stato accusato di essere poco concreto (anche se in verità cerco sempre di far passare la vita in quello che scrivo, sia che fosse poesia o una riflessione), tenterò di farmi capire descrivendo una piccola esperienza personale. In questi giorni, infatti, riflettevo sulla mia salute fisica. Chi mi conosce sa che sono affetto da sclerosi multipla (precisamente sclerosi multipla recidivante\remittente, dal 2008 in fase remittente) ed è proprio la consapevolezza di questo questo male che mi accompagna ogni giorno. Tuttavia, mi sono sempre chiesto una cosa: può un male dar vita al bene? Ebbene si, ne sono sicuro. 
In questi anni ho avuto una certezza: Gesù era con me. Nelle persone che incontravo in reparto, nei medici ai quali ciecamente mi affidavo, nella mia famiglia... in tutte queste cose il Signore mi era vicino. Più mi affidavo al Gesù crocifisso e abbandonato più Lui mi riempiva di grazie. "Tutto è grazia!" mi ripetevo. Con gli anni mi sono reso conto che il dolore della croce era solo temporaneo, ero sicuro che la resurrezione sarebbe venuta. 
Questo male, trasformato in amore, oggi mi accompagna nel lavoro. Da qualche anno lavoro in una casa famiglia che ospita ragazzi disabili. Dio mi ha fatto il regalo più grande: mettere a disposizione la mia esperienza di "disabilità" per gli altri. Farmi uno con la sofferenza del fratello e affidare questa a Gesù in croce è quello che quotidianamente cerco di fare, e nel farlo chiedo la forza di affrontare le mie difficoltà. Ogni giorno, sempre con spirito nuovo.

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