martedì 20 ottobre 2020

Rifiuti romani e disservizi

Una cosa assurda. Arrivo all’isola ecologica con alcune cose da buttare ma vengo invitato dagli operatori a tornare indietro perché il cassone del metallo (erano quattro piccole biciclette ormai inutilizzabili) era pieno. 

Potevi chiamare prima direte voi. Certo che avrei potuto farlo, vi rispondo. Tuttavia, dovete sapere, che per una decisione di Roma Capitale, così mi hanno detto al numero verde dell’AMA (la municipalizzata romana che si occupa di rifiuti), le isole ecologiche non hanno una linea telefonica per la comunicazione con l’utenza. Bella decisione!

Chi la prende in saccoccia è il cittadino onesto perché io, che ho un minimo di senso civico, sono tornato indietro ma altri lasciavano le loro cose ai camioncini dei Rom che si appostano fuori l’isola. Questi prenderanno il metallo e gli scarti di ciò che non serve loro, lo andranno a buttare nei cassonetti per strada. In questo modo, l’onesto cittadino avrà una doppia beffa: non aver potuto buttare dei rifiuti speciali nel modo onesto e si ritroverà i cassonetti pieni di rifiuti che non dovrebbero essere li. Tutto questo sotto l’attento occhio vigile delle forze dell’ordine.

Il mio, naturalmente, è uno sfogo che nasce dopo aver fatto le opportune segnalazioni ma mi chiedo una cosa: il sindaco (o sindaca, scegliete voi) Virginia Raggi è a conoscenza di quello che avviene nella città che amministra?


 

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