mercoledì 8 aprile 2015

I nostri sepolcri


Continuano a crocifiggere Gesù. Continuano a crocifiggerlo perseguitando i cristiani e il cristianesimo. Continuano a crocifiggere Gesù ogni volta che crocifiggono noi cristiani.
Ci crocifiggono quando ci ammazzano, quando tanti fratelli lontani perdono la vita per testimoniare la bellezza della vita in Cristo. Quando amorevolmente pongono l’altra guancia ma, nel contempo, cercano la giustizia.
Ci crocifiggono quando ci offendono, quando vogliono farci tacere. Ci crocifiggono quando diciamo che la vita è sacra dal concepimento alla morte naturale; quando osiamo anche solo pensare che l’aborto è un omicidio e l’eutanasia una forzatura. 
Ci crocifiggono quando affermiamo che uomini e donne non sono uguali, che la natura ci ha creati diversi e che questa diversità si ripercuote anche sui ruoli sociali; quando vogliono castrare psicologicamente il maschio perché esserlo “potrebbe essere pericoloso”.
Ci crocifiggono se osiamo affermare che il matrimonio è tra uomo e donna; se diciamo che i figli, per crescere bene, hanno bisogno di una madre e un padre. Ci crocifiggono se definiamo come abominio le pratiche di affitto dell’utero, se lo consideriamo una forma di schiavitù della donna e se invitiamo le femministe ad opporsi a ciò.
Ci crocifiggono quando ci vedono pregare per strada, sia comunitariamente sia da soli. Ci crocifiggono quando ci guardano con lo sguardo di pietà se per caso ci incontrano per strada con un rosario in mano. Credo che se avessimo una pistola daremmo meno scandalo. Ci crocifiggono quando, con aria saccente, ci additano se andiamo a messa venendo classificati come bigotti.
Ci crocifiggono ogni volta che accadono queste cose. Tuttavia, noi sappiamo che non saremo inchiodati alla croce per sempre. Sappiamo che la croce è solo una collocazione provvisoria. Sappiamo che i nostri sepolcri, composti di bavagli forzati con le armi o con leggi creati dai “bigotti della laicità” non sono la nostra casa eterna.
Continuano a crocifiggere Gesù e a porlo nel suo sepolcro. Tocca a noi farlo risorgere con la tenacia della nostra fede e srotolare le pietre che chiudono i nuovi sepolcri.

Nessun commento:

Posta un commento