lunedì 29 marzo 2021

L'amore è uno spreco

Un amore fedele fino a dare la vita: è questo che il nardo simboleggia nella Bibbia. Un amore immenso, senza prezzo e non quantificabile. 
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo.” 
Trecento grammi era veramente una quantità esagerata. Si stima che, con le dovute riproporzioni, al giorno d’oggi il costo di tale quantità equivarrebbe a poco meno di 10.000 euro. 
Un vero spreco secondo qualunque logica umana. Davvero Gesù aveva bisogno di quel gesto di amore sproporzionato? Insomma, era Gesù, leggeva i cuori delle persone, probabilmente sapeva che Maria lo amava anche senza che lei facesse un gesto così esagerato. Poteva dirle “Maria, stai tranquilla, lo so che mi vuoi bene, non ce n’è bisogno”. Invece no, dice che va bene così! 

Mi fa tenerezza Gesù, forse è la prima volta nel Vangelo che qualcuno lo fa sentire amato. Fino a quel momento aveva sempre messo alla prova le fede di chi incontrava, la fiducia in lui, ma non l’amore. 
Maria e Gesù invece qui mostrano l’amore e, soprattutto, mostrano che l’amore va sprecato. Cioè deve essere maggiore di quanto sembra che possa servirne realmente in quel momento. È la stessa cosa che avrebbe fatto lui, morendo in croce, pochi giorni dopo. 

Qualche volta ho pensato che amare ha senso solo se puoi dimostrarlo, solo se l’altro si sente amato. Poi penso a Gesù in croce, che ha amato ed è morto anche per quelli che nemmeno lo sanno, per quelli che non lo conoscono, per quelli che lo rifiutano. Che spreco! Soffrire così tanto per chi ti dimostra solo indifferenza. 

Un’altra versione evangelica dello stesso episodio dice che la donna ruppe il vaso di alabastro per spargere il profumo. Qualche volta capita anche che nella vita qualcosa vada a pezzi. Ed è lì che scegli cosa fare di quei pezzi. Se gettarli via o lasciare che il profumo si sparga in tutta la casa. 

Mi risuona una frase di Madre Teresa di Calcutta: 
Ho scoperto un paradosso: che se ami finché ti fa male, poi non esiste più dolore, ma solo più amore”. 
Si, l’amore è di certo uno spreco, ed è questo il paradosso. Che se l’amore non lo sprechi non stai amando davvero. Se fai calcoli, se cerchi di salvarti la vita, se pensi a custodirti, se pensi di poterlo fare solo se non soffri, non stai amando davvero. Ed è proprio quando sei rotto, quando soffri fino a morire che ami di più, davvero tanto di più, soprattutto se l’altro non se ne accorge o, addirittura, se non lo merita. “Se non ti amo io, chi ti amerà mai?” 

Penso ai genitori che non trovano pace finché non sanno che un figlio è al sicuro. 
Penso a chi si prende cura con tanta dedizione di chi, gravemente disabile, non percepisce la realtà esterna. 
A chi perdona di cuore, senza che il perdono venga richiesto, senza che l’altro lo sappia. 
Penso a chi patisce tanto per generare un figlio, disposto ad amarlo infinitamente, e poi lo perde a causa di una malattia, di un errore, di un’ingiustizia. 
Penso a chi ama in silenzio, offre e soffre perchè altri abbiano la vita. 

Forse non è dato a tutti vedere i frutti di questo amore sprecato. Ma Dio vede, e di certo sarà capace di moltiplicare le Grazie nella vita di chi ne ha bisogno. 

E noi siamo quelli che non buttano via le cose rotte ma le aggiustano, piano piano, con pazienza, con dedizione, e con grande amore. Un amore “sprecato”.

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