mercoledì 17 gennaio 2018

Ester: coraggio e comunità

Le grandi imprese non si fanno da soli ma c'è sempre qualcuno che aiuta a raggiungerle: da soli valiamo una cippa lippa per questo è importante avere una comunità alle spalle che sostenga ogni nostro passo anche solo con la preghiera.
Questo pensiero mi è venuto in mente leggendo il libro di Ester. Infatti, lei chiede aiuto al suo popolo quando si trova in difficoltà; quando il suo sposo, Assuero re di Persia, non la convoca per presentarsi al suo cospetto e, in barba a tutte le regole, lei va dal suo re perché deve chiedergli un favore importante: la salvezza del suo popolo la cui distruzione era stata decretata con l'inganno dal consigliere del re, Amman (ricordiamo che per le leggi persiane se la regina non veniva convocata non poteva presentarsi al cospetto del re).
Insomma, quando la disperazione era tanta, Ester chiede aiuto alla sua comunità: chiede ai giudei di pregare insieme per tre giorni affinché il Signore le dia la forza e ammorbidisca il re per la sua richiesta. Sembra proprio che Dio ascolti lei e la sua gente "perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (Mt 18,20).
Sull'esempio di Ester (eroina biblica) noi non dovremmo mai dimenticare questo strumento che Dio ci mette a disposizione: la comunità. Senza di questa non sapremmo con chi confrontarci, chi amare e per chi pregare. Senza di questa saremmo delle isole che combattono le battaglie quotidiane senza una mano tesa e che da sole rischiano di naufragare nel mare della solitudine, dell'incomprensione e della disperazione.

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