lunedì 10 marzo 2025

Il dolore della vita

Il dolore non è generoso.

Il dolore non è uguale per tutti.

Il dolore tormenta il corpo e l’anima.

Il dolore affanna.

Il dolore, spesso, è causato da crucci della mente.

Il dolore fa male ed è per questo che vogliamo allontanarlo

Il dolore non fa differenza tra piccolo e grande.

Il dolore può spingere a fare meglio.

Il dolore fa nascere vita nuova.

Il dolore, quello della croce, può insegnare.

Il dolore, quello della croce, può perdonare.

Il dolore, quello della croce, porta alla resurrezione.

venerdì 7 marzo 2025

Primo passo verso Pasqua: abbandono

L’abbandono. Quante volte viviamo momenti difficili durante la nostra vita e molte volte (almeno per me lo è) ci sentiamo soli e abbandonati. Spesso è un abbandono fisico: nessun amico o nessun familiare che ci dia una mano. Molte volte non è colpa loro, forse ci sono e non ce ne accorgiamo, forse attendono una richiesta di aiuto. Tuttavia, la nostra solitudine, in questi casi, cresce sempre più.

Altre volte, questo abbandono è di tipo spirituale. In momenti bui della mia vita, per esempio, faccio fatica a riconoscere la presenza di Dio. Anche in questo caso, però, sono io che non lo sento, che faccio fatica a riconoscerLo nella mia vita.

Anche Gesù, nel momento più buio della sua vita, dalla croce grida: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mt 15,34). Un grido sicuramente di dolore che da un nome alle nostre sofferenze.

Un grido che ci indica la via da seguire nelle difficoltà: la comunione con Dio.

Un grido che ci insegna che la sofferenza può essere di insegnamento a noi a agli altri.

Una bella lezione per noi che vogliamo sempre scansare il dolore, la sofferenza e l’abbandono.

sabato 1 marzo 2025

De Gasperi, spiraglio per la modernità

La notizia di ieri della fine del processo diocesano che potrebbe elevare alla gloria degli altari Alcide De Gasperi è uno spiraglio di speranza non solo per me che ne ho sempre ammirato il suo essere uomo di fede e politico (quando posso vado a pregare alla sua tomba). Questa è una buona notizia per tanti motivi.

Lo è perché questa è un’epoca in cui i nostri politici e governanti sembrano aver perso la bussola del bene comune.

Lo è perché il dialogo e il confronto politico hanno lasciato il passo al bullismo politico e alla saccenza di chi non sa sintonizzarsi con la gente e le sue difficoltà.

Lo è perché, in questa epoca in cui la pace tra le nazioni è sempre più lontana, tornare alla convivenza pacifica, magari con un Europa più unita, sarebbe un raggio di sole nelle tenebre che viviamo.

Lo è perché ci ricorda che non c’è bisogno di baciare rosari in pubblico per essere politici cristiani. Non è nell’ostentazione della religiosità il nostro essere nel mondo ma quanto riusciamo ad avere a cuore il bene comune, gli ultimi, gli scartati dal mondo.