sabato 9 gennaio 2021

Pensiero (pippone) post natalizio

Il 6 gennaio abbiamo guardato il film Nativity in casa famiglia. 

“Dopo pranzo guardiamo un film natalizio...”

“Sì!!!”

L’entusiasmo dei bambini è sempre spiazzante. Alcuni si entusiasmano anche davanti ad una tazzina giocattolo facendo finta che fosse piena del caffè più buono del mondo. Questa è una delle cose più belle del mio lavoro.

Il film inizia e, dal titolo, si intuisce che parla degli eventi che portano alla nascita di Gesù: l’annunciazione, la visita di Maria ad Elisabetta, i dubbi di Giuseppe, il viaggio verso Betlemme, la nascita di Gesù, l’arrivo dei Magi e la fuga in Egitto.

Ad un certo punto uno dei bambini fa una domanda che mi ha lasciato spiazzato: “quando arriva Babbo Natale?”

“Ma è un film che parla della nascita di Gesù... che c’azzecca Babbo Natale?”

“Ma avete detto che è un film natalizio...”

Ecco cosa succede quando il festeggiato viene messo da parte. Siamo bombardati di babbi natale, magie del Natale e cose del genere che poi scordiamo la cosa fondamentale. Non demonizzo queste cose: sono il primo che guarda questi film togliendo la mia corazza da Grinch che mi costruisco per tutto l’anno. Mi concentro sul fatto che noi adulti (in particolare noi adulti cristiani) dobbiamo essere proprio bravi ad accompagnare i piccoli che ci sono affidati (che siano figli o meno). Anche questo è annunciare il Vangelo.

I bambini non sono stati costretti a guardare il film ma lo hanno voluto vedere tutto. Altra lezione: la costrizione non serve. Noi adulti eravamo con loro, siamo noi che, con il nostro esempio possiamo essere lievito.


Nessun commento:

Posta un commento