venerdì 29 gennaio 2021

Il riposo di San Giuseppe nella mia vita

Questa immagine è adagiata sul mio comodino. Ormai, chi mi conosce (o chi legge quello che scrivo di tanto in tanto) sa che sono devoto a San Giuseppe ma ancora non sa che a questa icona ci sono particolarmente legato per quello che rappresenta per me.

Si vede, in questa figura piena di colori, San Giuseppe che dorme. È proprio durante il suo sonno che il santo custode di Gesù ha capito la Volontà di Dio (almeno così ci suggeriscono i Vangeli). È nel sonno che l’angelo gli suggerisce di prendere Maria come sposa nonostante fosse incinta dello Spirito Santo; che viene allertato di fuggire in Egitto. 

Questa immagine, però, mi piace anche per un altro motivo. San Giuseppe viene sempre rappresentato come un lavoratore indefesso. E lo era. Tuttavia, sono sicuro che il patrono dei lavoratori riposasse anche dalle sue fatiche, che a fine giornata affidasse a Dio le fatiche quotidiane, il bello e il brutto che affrontava. Mi piace pensare che affidasse al Padre sua moglie Maria e il figlio Gesù, che ringraziasse ogni sera il bello che aveva portato alla sua vita l’aver accettato la volontà di Dio.

Ecco, a fine giornata questa immagine è un promemoria per me, a ringraziare Dio e affidargli le persone che amo, mia moglie, la mia famiglia e i miei amici; il mio servizio a Casa Betania; la mia comunità. Ogni sera, questa immagine è un promemoria ad affidare Dio tutte le cose incomprensibili che riempiono la mia vita (e ne sono tante). Addormentarmi con questa icona al mio fianco è un segno che mi accompagna a chiudere gli occhi con la certezza che mi finisco la giornata con Dio nel cuore e con la speranza che mi dia la forza di poter essere padre con chi mi circonda anche se non sono un papà.

 

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