sabato 9 febbraio 2019

Di Maio e i Francesi

In questi giorni, tutti a parlare della gaffe di Di Maio sulla democrazia francese scritta nella lettera a Le Monde. Io, fortunatamente, sono venuto in possesso della lettera originale e ne trascrivo un pezzo. Buona lettura

Cari amici Francesi, è con il cuore in mano che vi scrivo questa lettera. Sono emozionato e non riesco a spiegarvi il perché adoro la vostra nazione. Come potrei odiare chi, da tanto tempo, ci insegna come essere una democrazia civile.
Come dimenticare la lotta di Lady Oscar per la liberazione del ruolo della donna. Come al solito i poteri forti nascondono questa verità e la censurano dai libri di storia. Le fantastiche avventure di questa eroina del vostro popolo, però, non sono le uniche che sono state tenute nascoste dai poteri forti.
Altro censurato, infatti, è il caro D’Artagnan che ci ha insegnato il sacrificio e la caparbietà che ci vuole per salire la scala sociale. Sacrificio e caparbietà che noi del Movimento 5 Stelle siamo portatori. È grazie a questo merito che abbiamo portato in Parlamento il fior fior della società. Pensate che io, che sono un ragazzo semplice, sono diventato vice-premier e ministro del lavoro e dello sviluppo economico.
Come questi due personaggi sono tanti che hanno scritto la vostra storia: il Tulipano Nero e la Stella della Senna, il Conte di Montecristo, Jean Valjean e Madame Bovary. Li ricordo tutti e fanno parte del mio bagaglio politico e di cultura anche se i libri, come ho già scritto, non ne parlano. Questi personaggi della vostra storia sono esempio per me che voglio portare il vento del cambiamento in tutta Europa.

Sempre vostro 

Luigi Di Maio

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