
Il primo motivo ha a che fare con la nostra identità. Noi, infatti, abbiamo bisogno di tutte le commemorazioni che ci ricordano cosa significa essere italiani. Sono un promemoria della nostra identità, ci ricordano la nostra storia. Quindi ben vengano 25 Aprile e 2 Giugno perché sono le nostre festività civili che, con i loro riti (esistono riti e celebrazioni cilvili che hanno una bellezza che solo un antidemocratico non capirebbe), ci rammentano da dove veniamo e dove dobbiamo andare.