Qualche giorno fa mi sono trovato
a scrivere della castità come dono d'amore. Rileggendo quelle righe
mi sono reso conto che alcuni punti potrebbero non essere chiari o
che potrebbero sorgere dubbi su quello che ho scritto. Anzi, se devo
essere sincero, alcuni dubbi sono sorti a me per primo. Quello che
scrivo sul mio blog sono appunti che prendo principalmente per me
stesso e che mi piace condividere.
La domanda che mi sono posto dopo
aver letto per l'ennesima volta il mio post precedente è stata: ma se io e la
mia fidanzata ci vogliamo bene, il nostro amore è sincero e puro
perché non aprire il nostro amore ad un'esperienza sessuale attiva?
Cosa c'è di male nel farlo soprattutto ora che andiamo incontro al
matrimonio? Perché aspettare il matrimonio?
Giuro che ci ho pensato e ho
cercato una risposta valida senza rendermi conto che ce l'avevo
dinanzi e che dovevo solo metabolizzarla bene. Innanzitutto nel
matrimonio l'unità del corpo degli sposi diventa un segno
dell'unione spirituale. Ciò significa che l'unione corporale di un
un uomo e la donna, nonostante sia importante e bella, non è una
pratica solamente biologica ma riguarda l'intimo della persona umana
e si realizza in modo umano “solo se è parte integrante dell'amore
con cui l'uomo e la donna si impegnano totalmente l'uno verso l'altra
fino alla morte” (C.C.C., 2361), se diventa, cioè, una comunione
perpetua.
Gli atti di unione intima, quindi, sono onorevoli e degni perché definiscono la reciproca donazione degli sposi che formano un'intima comunità di vita e di amore con la quale si realizzano il loro bene e la trasmissione della vita. L'atto sessuale non è una mera attività fisica ma un unione che nasce dalla comunione tra gli sposi. Questa, inoltre, deve essere aperta alla vita e se si chiude in se stessa non corrisponde all'essenza dell'amore. Il concepimento di un figlio, infatti, è un dono (non un diritto), il frutto dell'atto specifico dell'amore coniugale dei suoi genitori. È per questo motivo che non è consigliabile il “diritto alla prova” anche quando c'è l'intenzione a sposarsi. Primo, perché questa intenzione non garantisce che l'unione matrimoniale avvenga; poi perché tali rapporti non assicurano la relazione di un uomo e di una donna e non la proteggono da fantasie e capricci (sessuali naturalmente).
Gli atti di unione intima, quindi, sono onorevoli e degni perché definiscono la reciproca donazione degli sposi che formano un'intima comunità di vita e di amore con la quale si realizzano il loro bene e la trasmissione della vita. L'atto sessuale non è una mera attività fisica ma un unione che nasce dalla comunione tra gli sposi. Questa, inoltre, deve essere aperta alla vita e se si chiude in se stessa non corrisponde all'essenza dell'amore. Il concepimento di un figlio, infatti, è un dono (non un diritto), il frutto dell'atto specifico dell'amore coniugale dei suoi genitori. È per questo motivo che non è consigliabile il “diritto alla prova” anche quando c'è l'intenzione a sposarsi. Primo, perché questa intenzione non garantisce che l'unione matrimoniale avvenga; poi perché tali rapporti non assicurano la relazione di un uomo e di una donna e non la proteggono da fantasie e capricci (sessuali naturalmente).
Tuttavia, ci sono altri motivi per
i quali vale la pena aspettare il matrimonio per avere un'unione
intima. Infatti, chi vive la castità durante il fidanzamento in
genere (sottolineo la parola “in genere”) è più allenato a
mantenere la fedeltà matrimoniale. I fidanzati che si sono allenati
alla scuola della castità hanno fondato il rapporto su qualcosa di
più intimo dell'unione dei corpi e, nonostante ne abbiano capito
l'importanza e la bellezza, pongono l'attenzione alla formazione o,
meglio, alla fondazione dell'unione matrimoniale.
Ora posso dire che ho le idee un
po' (ma solo un po') più chiare. Certo. Sono sicuro che tra il dire
e il fare c'è tanto lavoro da fare. Mantenere la continenza sessuale
non è affatto facile, manca sempre poco per cedere e non sono
affatto più bravo degli altri. Tuttavia, la certezza di star
costruendo qualcosa di solido con la mia fidanzata e la sicurezza che
per farlo debba passare inevitabilmente per la strada della castità
(con l'aiuto della preghiera) mi rende propenso ad “investire” il
mio corpo per questa causa.
E' molto bello quello che hai scritto, questo tema è sempre molto delicato e non tutti riescono a capirlo, spero si riesca a trasmetterlo a tutti!
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