sabato 13 luglio 2013

Non starò zitto


Lo so, sono sicuro che quello che sto per scrivere non piaccia a tutti ma pazienza. Un mio amico che si chiama Francesco e che vive al Vaticano ha detto che non si deve essere sempre simpatici.
Ci sono alcune cose che devo dire e devo farlo ora perché, altrimenti, un giorno potrebbe essere troppo tardi. Non sto morendo, non preoccupatevi. Ora vi spiego con calma cosa mi sta accedendo.
Chi mi conosce bene (ma secondo me basta pure un minuto di conoscenza per capirlo) sa che non sono un tipo offensivo e neppure violento. Non farei del male nemmeno ad una mosca (solo a qualche zanzara ma solo per questioni di sopravvivenza). Chi mi conosce sa che riesco ad essere rispettoso degli altri perché il mio cammino cristiano mi ha insegnato ad amare tutti... ma tutti tutti! Questo, naturalmente, non significa che debba accondiscendere a tutto. Le mie posizioni sono importanti e i miei valori li difenderò anche se dovessi rischiare la galera.
Non sto esagerando sto parlando proprio di galera perché se dovesse passare il decreto legge sull'omofobia dell'onorevole Scalfarotto questo potrebbe accadere.
Mi spiego meglio. Io sono contrario a ogni forma di violenza soprattutto se queste vengono attuate contro soggetti deboli. Quindi resto inorridito se qualcuno denigra o arriva a violenza fisica verso i miei amici gay (ne ho alcuni con i quali ho un ottimo rapporto). Questo, però, non toglie che sulla questione del matrimonio e dell'adozione resto fermo nella mia convinzione e, cioè, che il matrimonio è tra uomo e donna che si uniscono e fanno figli. Ora se dovesse passare questo decreto chi manifesta opinioni discriminanti verso i gay può rischiare tra gli uno e i sei mesi di galera quindi, se esprimendo liberamente la mia opinione, cioè che una coppia omosessuale non può adottare un figlio, sto "incitando alla discriminazione" e quindi potrei essere punibile con la reclusione. Non solo. Se dovessi affermare che la famiglia si basa sul rapporto inscindibile di uomo e donna starei incitando all'odio e alla discriminazione. Quindi, per citare mio padre (perdonatemi il dialetto ma la frase la riporto per quella che era), "si dice ca duje uommene e ddoje femmene nun ponno fa 'e figli può essere arrestato per discriminazione verso i gay? Allora pure la natura discrimina i gay?". Ecco il mio non è razzismo ma logica che si basa su legge della natura. Tuttavia, per queste opinioni, potrei essere arrestato. Allora, visto che tra qualche settimana, se dovesse passare il decreto, non potrò dire queste cose sappiate che la penso così.

P.S. preparate le arance da portarmi perché non credo che starò zitto.

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