Qualche anno fa, il papà di un mio amico mi disse che durante la messa,
al momento della consacrazione del pane e del vino, chiudeva gli occhi e
immaginava Gesù nel cenacolo con i suoi apostoli. Questo pensiero, però, veniva interrotto, a volte, da un immagine strana: un diavoletto che girava
intorno a Gesù.
Questo pensiero mi lasciò perplesso. Non sono uno che cerca segni o
crede in sogni premonitori. Chi mi conosce sa che cerco la concretezza della
fede. Tuttavia, quell’immagine del diavoletto che rompeva le scatole a Gesù durante
la sua ultima cena è rimasta impressa anche a me. Non riesco a trovare dei
segni ma mi piace pensare che questa immagine sia il simbolo di una delle tante
tentazioni che Gesù ha subito nella sua vita. Il diavolo sicuramente non voleva
che il Signore istituisse il sacramento dell’Eucarestia, immaginava che quel
pane e quel vino (simboli del corpo e del sangue di Cristo che dopo qualche ora
da quei fatti sarebbero stati donati nel vero senso della parola) sarebbero
diventati la salvezza e la speranza per gli uomini. L’offerta di Gesù, quindi,
non poteva passare inosservata all’eterno tentatore, il quale non lascia
tranquillo nemmeno il Signore della vita. L’ha sempre tentato. I Vangeli ci
raccontano l’episodio delle tentazioni nel deserto ma chissà quante altre
occasioni hanno tentato Gesù.
Chissà quante di queste occasioni seducenti hanno
messo alla prova Gesù (che è anche “vero uomo” oltre ad essere “vero Dio”). Ho
usato la parola seducente perché il diavolo è sexy.
Il diavolo ci tenta con proposte che
noi troviamo belle e affascinanti. Il diavolo si presenta tutto impettito,
vestito elegante e, probabilmente, veramente veste Prada. Nella semplicità e
nell’eleganza delle sue proposte ci porta lentamente al baratro e noi non ce ne
accorgiamo ma, con il tempo, proviamo solo uno stato di disagio al quale non
riusciamo a dare un nome e una dimensione; uno stato d’animo che rompe qualcosa
di importante: il legame che ci tiene a Dio il quale aspetta sempre un nostro primo passo per ricucirlo.
Il diavolo è furbo lo hanno provato Adamo ed Eva. Cosa c’era di male
nella tentazione di mangiare il frutto della conoscenza? Lo ha provato il re
Davide. Cosa c’era di male nel possedere la moglie di Huria? Il sesso è una
cosa piacevole e la vita dello hittita poteva essere un buon prezzo. Lo ha
provato Giuda. Cosa c’era di male nel guadagnarsi trenta denari? Era un prezzo
giusto per Gesù, il quale lo aveva deluso perché non era il “rivoluzionario” che lui
aspettava.
Il diavolo è sexy ma noi, in fondo, lo sappiamo. Sappiamo anche che davanti
alla sensualità dobbiamo scappare. Non possiamo combatterla perché perderemmo
in partenza. Non dobbiamo illuderci di vincere il diavolo affrontando le sue
tentazioni.
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