martedì 12 giugno 2018

Lettera all'anonimo

Caro signor X,
le scrivo con il cuore in mano perché io la incontro tutti i giorni. Ci vediamo quando siamo dal medico e, insieme, ci facciamo compagnia aspettando il nostro rispettivo turno per la visita. La incontro in tangenziale quando la mattina andiamo a lavoro. La incontro a messa la domenica. La leggo sui vari social-network pronto sempre a scrivere cavolate senza verificarne il contenuto. Lei è dappertutto, tutti i luoghi che vivo vedono la sua presenza. Quando non ci incontriamo di persona la vedo in TV magari seduto ad uno scranno del Parlamento o tra i banchi del Governo. Lei è la mia ossessione perché mi fa fare i conti con la mia pochezza e la sua superbia che la spinge a volere sempre l'ultima parola (io gliela concedo perché non vuol dire che lei abbia ragione).
Lo sa che lei mi fa rabbia, quando con la schiuma alla bocca (a volte sembra proprio che ce l'abbia) è pronto a sparare a zero sui più deboli, su chi ha poche speranze? Dall'alto della sua saccenza è pronto ad avere un parere su tutto ed è pronto ad etichettarmi in qualche modo se manifesto un'opinione diversa dalla sua. Ecco che divento comunista-radicalchic-nemicodellapatria se manifesto solidarietà verso migranti che attraversano il Mediterraneo; bigotto-fascista-medioevale se dico che la vita è sacra dal suo concepimento alla morte naturale; omofobo se dico che un bambino ha bisogno di una mamma e di un papà. Potrei continuare all'infinito elencando tante etichette che indicano anche cose l'una contraria all'altra ma preferisco fermarmi. Credo che lei non capirebbe mai e troverebbe un altro aggettivo da regalarmi ("polemico" per esempio). Tranquillo, non detengo la Verità come lei mi ha detto oggi dal medico. Non voglio nemmeno averla, l'unico che è intriso di verità non è di questo mondo e io, purtroppo, sono lontano dall'assomigliarGli. Tuttavia, cerco di essere un uomo giusto con il mio prossimo (persino con lei anche se ci riesco poco) e se le forze me lo consentiranno continuerò per questa strada. Caro signor X, le chiedo semplicemente rispetto per le persone in quanto portatrici di una loro dignità e glielo chiedo avendo a cuore quel Gesù che lei è pronto ad usare per giustificare ogni sua azione irritante.

Ora, però, la saluto perché ho finito il tempo che mi ero prefissato di dedicarle oggi.

Un saluto affettuoso
Giovanni

Nessun commento:

Posta un commento