venerdì 15 dicembre 2017

Il martirio oggi

Da un po' di settimane ho due domande che mi frullano nella mente: chi sono i martiri? Perché, oggi, ne abbiamo timore? È da un po' che la figura di questi "umili eroi" mi pone degli interrogativi sulla mia vita. Cerco di darmi due risposte a queste domande, risposte che voglio condividere con chi legge.
I martiri sono coloro che hanno dato la vita a Cristo, che sulle Sue orme hanno abbracciato la via della Croce e l'hanno vissuta nel modo più concreto possibile: con la morte. I martiri sono coloro che hanno donato la loro vita per la causa del Vangelo, per essere testimoni veritieri del Vangelo.
Tuttavia, perché ci fanno paura queste figure di santità? Perché abbiamo timore anche a parlarne? Semplice, i martiri sono coloro che non si sono tirati indietro, che non sono scesi a compromessi con il pensiero dominante del contesto storico e geografico in cui sono vissuti. I martiri ci fanno paura (almeno a me ne fanno) perché sono in grado di mettere in discussione la nostra fede che, spesso, si dimostra essere flebile e accondiscendente a chi vuole mostrarci che noi cristiani siamo fuori moda, che il nostro pensiero, quindi il pensiero di Cristo non può convivere con la società che evolve, che non può convivere con i nuovi "diritti" che si vanno affermando; perché dire che il matrimonio è solo tra uomo e donna, o che la vita va difesa dal concepimento alla morte naturale è la moderna forma di coraggio che a tanti cristiani manca; perché, spesso, non c'è bisogno di morire per essere martiri. Esiste una sorta di "martirio bianco" fatto di speculazione sui credenti, di calunnie vere e proprie che portano noi cristiani a tacere e, spesso, noi stiamo zitti. Abbattere il muro dell'omertà etica e del silenzio, ecco quali sono il nostro modo di esporci al martirio.
Che queste figure di santità possano sempre essere d'esempio a me quando tentenno davanti al pensiero unico dominante, quando mi chiudo nel silenzio per paura di mostrarmi appartenente a Cristo.

1 commento:

  1. Amen! Anche io provo paura di fronte ai martiri. Desidererei essere testimone ma spesso è più facile essere come un "tifoso" della fede, piuttosto che rischiare la vita.

    Grazie Giovanni!

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