
Sono stato educato, sin da piccolo, ad avere rispetto per tutti prescindendo anche dall'orientamento sessuale. Ricordo la delicatezza con la quale mia madre mi spiegava il significato della canzone Pierre dei Pooh che parlava delle difficoltà di un omosessuale; ricordo mio padre a telefono che cercava di rincuorare un nostro amico di famiglia che era stato lasciato dal suo fidanzato. Sono stato educato così e non rinnego una virgola di questi insegnamenti.
Poi sono cresciuto e a questo rispetto che mi è stato insegnato dai miei genitori si è aggiunta la consapevolezza cristiana di stare con i poveri, gli ultimi, gli abbandonati. Grazie ai Missionari Oblati di Maria Immacolata e al Movimento Giovanile Costruire ad essi legato sono cresciuto con la consapevolezza di portare Cristo a tutti perché tutti sono da amare. Tuttavia, il peccatore è da amare (perché io lo sono) ma non il suo peccato. Questa consapevolezza mi ha fatto crescere cercando il dialogo con tutti perché io non sono migliore degli altri e, quindi, non posso giudicarli perché il dialogo è estraneo al giudizio. Il mio essere cristiano è imprescindibile da questa forma di amore che si manifesta nell'ascolto ma nel contempo mi rende libero di oppormi a tutto ciò che rende l'uomo mero strumento economico, che lo relativizza trasformandolo in oggetto, che inventa nuovi diritti per distruggere la famiglia e la vita (intesa come arco di tempo che va dal concepimento alla morte). In nome di questa verità non mi sentirete mai dire che c'è del buono in tutto, che #loveislove o cose del genere. Sentirete solo parole d'amore ma che possono fare male perché l'amore non è sempre rose e fiori.
Poi sono cresciuto e a questo rispetto che mi è stato insegnato dai miei genitori si è aggiunta la consapevolezza cristiana di stare con i poveri, gli ultimi, gli abbandonati. Grazie ai Missionari Oblati di Maria Immacolata e al Movimento Giovanile Costruire ad essi legato sono cresciuto con la consapevolezza di portare Cristo a tutti perché tutti sono da amare. Tuttavia, il peccatore è da amare (perché io lo sono) ma non il suo peccato. Questa consapevolezza mi ha fatto crescere cercando il dialogo con tutti perché io non sono migliore degli altri e, quindi, non posso giudicarli perché il dialogo è estraneo al giudizio. Il mio essere cristiano è imprescindibile da questa forma di amore che si manifesta nell'ascolto ma nel contempo mi rende libero di oppormi a tutto ciò che rende l'uomo mero strumento economico, che lo relativizza trasformandolo in oggetto, che inventa nuovi diritti per distruggere la famiglia e la vita (intesa come arco di tempo che va dal concepimento alla morte). In nome di questa verità non mi sentirete mai dire che c'è del buono in tutto, che #loveislove o cose del genere. Sentirete solo parole d'amore ma che possono fare male perché l'amore non è sempre rose e fiori.
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