domenica 17 novembre 2024

La guerra, orrore dell’umanità

Gli orrori della guerra li ho capiti grazie ad un cartone animato.
Gundam (parlo dell’edizione del 1980) è un cartone che da piccolo (e anche da grande visto che sto facendo un rewatch) mi ha insegnato che la guerra è atroce; che l’essere nati dalla parte dei “buoni” è una questione di fortuna e che chi nasce dalla parte del nemico ha dei sentimenti e magari vive le stesse paure del soldato che ha di fronte. Questo anime mi ha insegnato che anche gli “eroi” muoiono e che nessuno è esente dal dolore. Le madri piangono i figli sia che essi siano ucraini o russi, palestinesi o israeliani.
Certo, la Storia (quella che studiamo sui nostri manuali) ci ha mostrato orrori che in molte parti del mondo si ripetono. Tuttavia, perfino un cartone può spiegare a tanti potenti che quando le armi parlano al posto della diplomazia è un fallimento per tutti; che anche la ragione si può perdere quando si lascia il passo alla violenza.

mercoledì 6 novembre 2024

M’accuso

Quante volte ero schiavo.

Ora sono libero in Colui che mi ama.

Quante volte ho battagliato.

Ora tendo la mano.

Quante volte ho alzato la voce all’errore.

Ora accolgo.

Quante volte ho alzato la voce nell’errore.

Ora resisto.

Quante volte la mia spada ha ferito e spesso ucciso.

Ora la depongo e non per vigliaccheria.

Quante volte la mia notte ha prevalso.

Ora cerco sempre un lume, pure piccolo.

Quante volte falsi maestri mi hanno affascinato.

Ora sono me stesso.

Quante volte nuotavo in un mare con poca misericordia.

Ora il mio cuore è cambiato.

Quante volte il mio pensiero era d’odio.

Ora vuole prevalere l’amore.

Quante volte ero schiavo.

Ora sono libero in Colui che mi ama.

martedì 5 novembre 2024

Pellegrinaggio funebre

Oggi ho approfittato della mia giornata di riposo lavorativo e ho percorso il tratto di Tiburtina che separa casa mia dal Cimitero del Verano.
Ho camminato per 6 chilomentri in cui ho visto visi, sentito odori e rumori della città e, ovviamente, pregato il rosario.
Quei 6 chilometri mi hanno portato a percorrere i viali del cimitero e soffermarmi a pregare su alcune tombe di defunti che sembravano non ricevere visite da tanto tempo.
Davanti a quelle tombe mi sono ritrovato a pensare alla mia: chissà se sarà anch’essa abbandonata; se ci sarà mai qualcuno che venga a pregare per me (e con me). Non pretendo che questa abbia un via vai di gente come quella di Chiara Corbella e dei suoi figli (dove ovviamente mi sono fermato oggi, avevo un paio di cose da dirle) ma spero che qualcuno venga a praticare anche con me questa opera di misericordia.
Tristi pensieri i miei ma sono consapevole che sono figli di tempi che ci spingono a non camminare in pace con i vivi, figuriamoci con i morti.

mercoledì 23 ottobre 2024

Evangelizzazione digitale e il Vangelo che scomoda

Ho tanti amici che fanno del mondo online il loro campo di evangelizzazione. Io per primo sono un promotore di questa forma di testimonianza del Cristo vivo. È da quattordici anni che sostengo l’importanza di essere presenti nel web come “testimoni digitali”. Sono un battezzato e in quanto tale sono missionario e sono chiamato ad esserlo in tutti gli ambienti che vivo. Non mi piacciono le etichette ma è questo il mio “patentino” e non ne ho bisogno di altri.
Tuttavia, è da qualche mese che nella mia riflessione sulla missione online si sono insinuati due pensieri che, secondo me, sono un rischio per chi fa dell’attività missionaria online il principale (e, ahimè, unico) modo di evangelizzazione.

Il primo rischio è l’allontanamento dal primo obiettivo della missione cristiana: annunciare Cristo salvatore agli ultimi, ai poveri e farlo esplicitamente.

Le nostre attività online sono belle, molte anche fatte bene ma la mia paura è che non facciano breccia nei cuori di coloro che sono lontani da Dio e che, anzi, da altri ambienti vengano solo denigrate con frasi del tipo “a che si sono ridotti questi?”, “mo hanno pure i preti influencer?”. Ma le vie del Signore sono infinite e sono sicuro che mi aiuterà a mettere da parte questa mia paura.

lunedì 21 ottobre 2024

Estate inoltrata

Sono cambiato.
Il mio pensare è mutato.
Il mio vedere il mondo è diverso.
Gli occhi, però, sono gli stessi. Anche la mente.
Sono cambiato.
Il mio parlare è mutato.
Il mio ascoltare le vite è diverso.
Le mie orecchie, però, sono le stesse. Anche la lingua.
Sono cambiato.
Il mondo è mutato.
Il mio viverlo è diverso.
Il cuore, però, è lo stesso. Spero solo più grande.
Sono cambiato.
Sono mutato.
Sono diverso.
Perché vivo la mia estate inoltrata, diversa dalle altre stagioni.