
Il mio lavoro è duro perché non è facile stare accanto ai ragazzi che incontro (o quelli che ho incontrato); perché è difficile pensarli con uno sguardo d'amore. Amore... non ho paura di usare questa parola perché ogni azione educativa ha come fulcro l'amore. Come posso entrare in empatia con chi mi viene affidato se non amo la sua storia? Come posso ascoltare un problema o una difficoltà se la mancanza di amore chiude le orecchie del cuore?
Questo amore, tuttavia, non esclude un'autorità. Questa, però, deve tendere la mano a chi, probabilmente, più volte è stato deluso dalla vita o dagli adulti che lo circondano. Questa mano richiedente, molte volte, cerca con il silenzio un appiglio cui aggrapparsi. Per questo ci vuole amore: con gli occhi del cuore chiusi non si riesce a vedere nessuna richiesta d'aiuto.
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