Polemiche! Sempre e solo polemiche! (Non mi riferisco alle persone della foto).
Tutto si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Lo dice chiaramente Lavoisier e, in qualche modo, lo dice anche Bolter quando parla di “rimediazione” (in inglese, rimediation). Per il massmediologo statunitense ogni media vecchio non viene sostituito da uno nuovo ma quest’ultimo lo “rimedia” inglobando in se le caratteristiche di quello precedente.
Se ci facciamo caso, infatti, guardiamo film e serie televisive dai nostri dispositivi come se fossero tv, leggiamo libri e documenti dai nostri tablet come se fossero ancora cartacei e così via. Questo processo di rimediazione, tuttavia, non ha cancellato i vecchi media. Continuiamo ad usare libri, televisioni, radio, ecc.
Ora, perché vi sto facendo un pippone sociologico e cosa c’entra questo con la missione digitale? Perché sono rimasto basito dalle polemiche che, soprattutto da parte cattolica, hanno colpito (o vogliono colpire) coloro che si impegnano nella missione cristiana vivendo anche il digitale e accusati di protagonismo, di cercare una vetrina che metta in risalto loro stessi offuscando il messaggio del Vangelo e di seguire le logiche degli algoritmi piuttosto che quelle divine. Queste sono solo alcune delle accuse che vengono mosse a sacerdoti, religiosi e laici (anche religiose e laiche, la polemica non fa distinzione sessuale). Ora mi chiedo, e vengo al punto, se questo concetto di rimediazione citato prima è vero (e per me lo è), non varrà anche per le dinamiche che accompagnano l’utilizzo dei media?