domenica 10 agosto 2025

I colori di Gaza

Bianca è la paura

di chi vive abbandonato,

di coloro che il fuoco

ha bruciato ogni speranza.

Rossa è la rabbia

di un popolo che inerme

vede morte nelle culle

al posto di tenerezza.

Nero è il lutto

di chi è schiacciato nella morsa

di chi lo vuole distrutto

e chi lo sfrutta per potere.

Verde è la speranza

di chi vuole libertà,

la stessa nella quale

ciechi ed egoisti sguazziamo.

giovedì 7 agosto 2025

La trasformazione della polemica. Un pensiero sulla missione nel digitale

Polemiche! Sempre e solo polemiche! (Non mi riferisco alle persone della foto).

Tutto si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Lo dice chiaramente Lavoisier e, in qualche modo, lo dice anche Bolter quando parla di “rimediazione” (in inglese, rimediation). Per il massmediologo statunitense ogni media vecchio non viene sostituito da uno nuovo ma quest’ultimo lo “rimedia” inglobando in se le caratteristiche di quello precedente.

Se ci facciamo caso, infatti, guardiamo film e serie televisive dai nostri dispositivi come se fossero tv, leggiamo libri e documenti dai nostri tablet come se fossero ancora cartacei e così via. Questo processo di rimediazione, tuttavia, non ha cancellato i vecchi media. Continuiamo ad usare libri, televisioni, radio, ecc.

Ora, perché vi sto facendo un pippone sociologico e cosa c’entra questo con la missione digitale? Perché sono rimasto basito dalle polemiche che, soprattutto da parte cattolica, hanno colpito (o vogliono colpire) coloro che si impegnano nella missione cristiana vivendo anche il digitale e accusati di protagonismo, di cercare una vetrina che metta in risalto loro stessi offuscando il messaggio del Vangelo e di seguire le logiche degli algoritmi piuttosto che quelle divine. Queste sono solo alcune delle accuse che vengono mosse a sacerdoti, religiosi e laici (anche religiose e laiche, la polemica non fa distinzione sessuale). Ora mi chiedo, e vengo al punto, se questo concetto di rimediazione citato prima è vero (e per me lo è), non varrà anche per le dinamiche che accompagnano l’utilizzo dei media?

sabato 10 maggio 2025

È disumano

Affamare un popolo è disumano.
Non avere compassione per le ferite è disumano.
Distruggere le vive case è disumano.
Sradicare le radici di intere famiglie è disumano.
Non permettere a bambini di giocare è disumano.
Rendere orfani è disumano.
Svuotare il sangue delle culle è disumano.
Violentare innocenti è disumano.
Usare la vita degli altri come scudo è disumano.
Pensare che alle brutalità si possa rispondere con altrettanta crudeltà è disumano.
Stare in silenzio davanti a queste atrocità è disumano.

venerdì 25 aprile 2025

Un ultimo saluto

Ieri l’invito ad andare a pregare accanto alla tomba di Francesco. Stamattina la grazia di averlo potuto fare e farlo come coppia perché come tale ti abbiamo conosciuto.

È dal fidanzamento, quando lo abbiamo incontrato il 14 febbraio 2014, che la figura del Papa ci accompagna. Ricordo il suoi consigli sul non andare a letto senza aver fatto la pace e le tre parole, permesso, grazie e scusa, che devono accompagnare tutti i rapporti. Consigli sani, visto le difficoltà che abbiamo incontrato nei primi anni. Quella concretezza è stata tra le cose che ha salvato il nostro matrimonio.

Nel 2022, otto anni dopo quel primo incontro, abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo di nuovo. Non ce l’ho fatta e dovetti dirglielo: “Santità, noi mettiamo in pratica i suoi consigli: non andiamo a dormire se non facciamo la pace e usiamo le tre parole”. Ci sorrise e aggiunse che facevamo bene perché poi sono dolori di pancia.

Oggi gli abbiamo affidato le persone a noi care, le nostre comunità, i nostri progetti, la nostra missione cristiana (anche quella nel digitale) e la Chiesa. Soprattutto la Chiesa.

80 anni di Liberazione

Dopo tutti questi anni ha ancora senso festeggiare la liberazione dal nazi-fascismo.

Perché la Liberazione è per tutti: per essa hanno lottato donandola a me, a te, a noi.

Perché la Liberazione ci dona quello slancio patriottico che ogni tanto assopiamo cedendolo a coloro che, di questo slancio, ne fanno un uso autoreferenziale, aggressivo e di chiusura.

Perché la Liberazione è di coloro che l’hanno vissuta ma anche di quelli che ne gustano i frutti dopo 80 anni. I suoi valori sono dentro di noi.

Perché la Liberazione è il promemoria storico che indica la strada da non percorrere, che ci ricorda che il male può tornare perché è sempre fuori la porta della Storia pronto ad aggredirci.

Perché la Liberazione è anche per coloro che la descrivono con retorica enfasi.

Perché la Liberazione non appartiene solo di coloro che vorrebbero definirsi come unici detentori, dimenticando gli eroi che non erano del loro colore politico.

Perché la Liberazione è anche per quelli che vorrebbero questo ricordo cancellato.

Perché la Liberazione è di tutti i colori: rossa come il sangue versato, azzurra come il cielo che ci fa stare a testa alta, bianca come la purezza, verde come la speranza.