sabato 20 agosto 2016

I cattivi restano cattivi?

Lasciamo stare che il film della Warner Bros targato DC Comics mostra dei cattivi che alla fine non sono così cattivi, vorrei soffermarmi su due cose che mi sono venute in mente mentre guardavo Suicide Squad.
La prima è che per far cambiare qualcuno, convertirlo ad un atteggiamento più umano, restando nel tema del film, far fare cose da eroi ai cattivi, c'è bisogno di una spinta iniziale. Gli strani eroi del film hanno un chip nel collo che alla più piccola disobbedienza li fa esplodere. Sono del parere che la coercizione non è sempre un metodo corretto (anche se in alcuni casi specifici potrei fare un'eccezione) quindi non la auspico. Quello che voglio dire è che, nel film, se i cattivi sono tali resteranno tali se non gli dai un obiettivo. Non volevo entrare nel religioso ma alla fine cedo. Dio ha per tutti noi un progetto di redenzione al quale possiamo aderire o meno. Può capitare che noi da quel progetto deviamo e può capitare che Dio con delle bastonature che manco immaginiamo vuole portarci sulla retta via. Naturalmente ci lascia la libertà di scegliere ma intanto una seconda opportunità ce la da. Quindi, tornando al discorso iniziale, per cambiare ci vuole una spinta ma questa non può essere coercitiva ma deve lasciare libera altrimenti non c'è conversione.
Il secondo pensiero è che c'è speranza di redenzione per tutti. Come ho spesso scritto la misericordia è per tutti quelli che l'accolgono. Non voglio fare il buonista, non è da me, ma la visione del film mi ha ricordato che le etichette che mettiamo, a volte, si fondano su un sottile velo di verità. Tuttavia, queste possono essere scartavetrate dalla pelle di coloro delle quali sono rivestiti. Il problema è che ci vuole pazienza da parte nostra. Non siamo abituati all'attesa, la società nella quale viviamo ci impone la fretta e la velocità manco fossimo automi. Anche se credo che forse lentamente lo stiamo diventando.



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